Andrea Cavallari, coinvolto nella strage della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo nel 2018, tornerà in Italia domani. La sua estradizione dalla Spagna riapre un capitolo sulla tragedia che causò la morte di sei persone, tra cui cinque minorenni. La vicenda ha ripreso spessore dopo la recente fuga di Cavallari e la successiva cattura a Lloret de Mar, località vicino a Barcellona.
Il contesto della condanna e la strage di corinaldo
La tragedia alla Lanterna Azzurra, nella notte tra il 7 e l’8 dicembre 2018, ha segnato profondamente la comunità di Ancona e l’intera Italia. Sei persone, cinque giovani e una mamma di 39 anni, persero la vita nel fuggifuggi scatenato dal panico causato dall’uso di spray al peperoncino durante un rave party. Andrea Cavallari, 26enne di Modena, faceva parte del gruppo responsabile del gesto grave. Fu condannato per la sua partecipazione alla vicenda, considerata una delle più gravi tragedie legate a eventi di massa nel nostro Paese. Questo episodio ha aperto una lunga serie di processi e indagini per accertare le responsabilità.
Punti chiave della condanna
La sua condanna rappresenta un passaggio fondamentale per la giustizia che ha cercato di dare risposte alle famiglie delle vittime. Le accuse contro Cavallari si basano su una dinamica ormai conosciuta, quella che ha provocato il movimento frenetico della folla e la conseguente calca fatale per le sei persone. Il caso rimane un monito forte sulle misure di sicurezza negli eventi pubblici, che continua a far discutere.
La fuga dal carcere di cavallari e la latitanza di quindici giorni
Il 3 luglio scorso Andrea Cavallari ha sfruttato un permesso premio per sostenere la sua laurea presso il carcere della Dozza a Bologna. È in questa occasione che ha deciso di evadere, sparendo per circa due settimane. Questo episodio ha suscitato allarme immediato tra le forze dell’ordine e le autorità giudiziarie, che hanno avviato ricerche serrate su tutto il territorio nazionale e internazionale.
Il ritrovamento a lloret de mar
La latitanza di Cavallari si è conclusa nella mattina del 17 luglio, quando è stato rintracciato in un albergo a Lloret de Mar, località turistica sulla costa catalana vicino a Barcellona. La sua cattura è arrivata dopo un lavoro congiunto tra i carabinieri di Ancona e Bologna e la polizia penitenziaria bolognese. Le autorità hanno seguito le tracce lasciate dall’uomo, che sarebbe stato appoggiato da complici ancora oggetto di indagine. Dettagli sulle modalità con cui Cavallari ha organizzato la fuga sono tuttora oggetto di approfondimento da parte degli investigatori.
L’estradizione e il prossimo trasferimento in carcere a roma
Domani è prevista l’estradizione di Andrea Cavallari dalla Spagna verso il carcere di Roma. Restano da chiarire i dettagli sulla destinazione finale, con ipotesi che riguardano sia il carcere di Rebibbia sia quello di Regina Coeli. L’arrivo in Italia segna la fine definitiva della fuga e l’inizio di una nuova fase processuale o penitenziaria per Cavallari.
Le autorità italiane si preparano a gestire la sua custodia mentre proseguono le indagini sugli eventuali complici che l’hanno aiutato a nascondersi all’estero. La sua vicenda rimane molto seguita, sia per il legame con la strage di Corinaldo, sia per l’attenzione verso i protocolli di sicurezza carceraria che questo caso mette sotto esame. La situazione si evolve ma intanto Cavallari tornerà a rispondere davanti alla giustizia italiana dopo un periodo di latitanza inaspettato.