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Annullata l’aggiudicazione del servizio raccolta rifiuti a ponza per problemi di sostenibilità ambientale

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Il Tar ha sospeso l’aggiudicazione del servizio di raccolta e trasporto rifiuti sull’isola di Ponza, affidata alla Gea srl con un contratto da 6,8 milioni di euro. La decisione arriva dopo un ricorso presentato da un’altra azienda che partecipava alla gara, contestando alcuni aspetti legati alla valutazione della sostenibilità della flotta mezzi e altri costi. Questa vicenda mette nuovamente al centro il tema della sostenibilità ambientale nelle gare pubbliche e il ruolo dei controlli giurisdizionali su procedure amministrative.

I dettagli della gara e la procedura di aggiudicazione

La gara per gestire la raccolta e il trasporto dei rifiuti a Ponza è stata organizzata dalla Provincia di Frosinone, che fungeva da stazione appaltante. Cinque aziende del settore hanno partecipato con le proprie offerte. Nel corso della valutazione, è stato richiesto alla Gea srl un supplemento di documenti integrativi, consegnati in ottobre 2024. Questi documenti hanno poi permesso alla Gea di salire al primo posto nella graduatoria finale e di aggiudicarsi l’appalto, per un valore complessivo di 6,8 milioni di euro.

L’impatto ambientale al centro della valutazione

L’elemento cruciale della valutazione riguardava, tra l’altro, l’impatto ambientale della flotta usata da Gea per effettuare il servizio, un aspetto che ha pesato molto nel punteggio tecnico assegnato. Nonostante ciò, altri partecipanti alla gara, tra cui la Diodoro Ecologia srl, hanno sollevato dubbi sull’effettiva congruità di queste valutazioni, in particolare sul profilo ambientale dei mezzi e sui costi dichiarati per il personale.

Il ricorso della diodoro ecologia e le motivazioni legali del tar

La Diodoro Ecologia srl, rappresentata dall’avvocato Fausto Troilo, ha impugnato l’aggiudicazione davanti al Tar. Il ricorso ha messo in discussione la correttezza del punteggio legato alla sostenibilità ambientale offerto da Gea, contestando il presunto disallineamento con il Piano nazionale di azione per la sostenibilità ambientale dei consumi. La società ricorrente ha anche denunciato una possibile sotto-stima dei costi del personale da parte di Gea, aspetto che potrebbe aver alterato la valutazione economica complessiva.

La sentenza del tar

I giudici amministrativi hanno ritenuto fondate tali contestazioni. Nel dispositivo, il Tar ha evidenziato come la flotta mezzi utilizzata da Gea non rispetti effettivamente i requisiti ambientali imposti dai documenti programmatici nazionali. Questo difetto, secondo il tribunale, è decisivo in relazione agli criteri di aggiudicazione e determina l’annullamento della proclamazione di vincitore per Gea srl.

L’impatto della decisione sul servizio di raccolta rifiuti a ponza

L’annullamento dell’aggiudicazione comporta la sospensione dell’avvio del servizio di raccolta e trasporto rifiuti da parte di Gea, lasciando un impianto di gestione ancora aperto a nuove verifiche e procedure. In questa fase, la Provincia di Frosinone dovrà ridefinire le modalità per garantire la continuità del servizio, eventualmente prevedendo una nuova gara oppure rivalutando le offerte presentate.

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Il caso sottolinea l’importanza dei criteri di sostenibilità ambientale nelle gare pubbliche a livello locale, soprattutto in temi sensibili come la gestione dei rifiuti in territori insulari. La decisione del Tar conferma inoltre la possibilità per le imprese di impugnare condizioni e punteggi giudicati scorrette, influenzando così l’esito delle procedure appaltanti.

Il contesto normativo e il ruolo dei criteri ambientali nelle gare pubbliche

Negli ultimi anni, le norme italiane ed europee hanno rafforzato i requisiti legati alla sostenibilità nelle gare pubbliche. Dal 2023, i criteri ambientali minimi devono essere applicati più rigorosamente, con particolare attenzione alle emissioni, al consumo energetico e all’efficienza della flotta. Questa attenzione nasce anche dal Piano nazionale di azione, che punta a ridurre l’impatto ambientale degli appalti pubblici legati ai servizi.

Le sfide per le stazioni appaltanti

Nel caso di Ponza, il fallimento nell’adeguamento dei mezzi a questi standard ha fatto emergere una criticità non solo tecnica, ma anche amministrativa. Le stazioni appaltanti sono ora chiamate a un controllo più accurato dei requisiti dichiarati dai partecipanti e a evitare difformità che possono esporre a contenziosi. Il ricorso accolto dal Tar conferma quanto sia centrale il rispetto puntuale delle regole ambientali per garantire trasparenza e correttezza nelle procedure.

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