La cronaca recente racconta di sempre più casi di pazienti che subiscono danni gravi a seguito di interventi estetici svolti illegalmente nella capitale. Le forze dell’ordine hanno individuato situazioni inquietanti, dove operatori senza alcun titolo o autorizzazione hanno effettuato operazioni, spesso in condizioni igieniche scarse e con conseguenze drammatiche. Tra le persone coinvolte c’è anche una donna della provincia di Frosinone, che ha vissuto in prima persona un’esperienza devastante e ha deciso di raccontarla.
La storia di una donna della ciociaria vittima della chirurgia low cost
Una donna 56enne del Sorano ha contattato un cosiddetto “chirurgo” a maggio dello scorso anno, spinta dalla ricerche su internet di interventi di chirurgia estetica a basso costo. L’idea era quella di rimodellare il proprio corpo senza spendere troppo. Dopo una consulenza via messaggi, basata su fotografie del suo ventre, il medico ha fissato l’operazione a giugno e, senza visite mediche tradizionali o esami approfonditi, ha proceduto.
Al momento della firma del consenso informato alla paziente è stato dato un documento scritto in una lingua straniera, forse tedesco, che lei non ha capito. Dopo il trattamento, la donna è stata dimessa nella stessa giornata senza indicazioni sulle cure da seguire o medicazioni da fare. Nella stanza operatoria le hanno anche coperto il volto con un asciugamano con cattivo odore, cosa che ha ulteriormente aumentato lo stato di sgomento.
Le foto prima e dopo evidenziano i danni. La paziente ha riportato gravi alterazioni al ventre, con bozzi evidenti e gonfiori. Per nascondere il problema indossa una cinta molto stretta e racconta di provare vergogna a uscire di casa. Aveva messo da parte quei soldi con grandi sacrifici, pensava di concedersi un regalo, un piccolo sogno di bellezza che si è trasformato in un incubo. È ancora scossa e sta valutando di denunciare il responsabile, una persona che, da quanto appreso dalle indagini giornalistiche, è noto alle autorità per attività fraudolente.
Operazioni clandestine nel quadraro, dal medico sospeso alla saletta abusiva
La settimana precedente, i Carabinieri del Nas di Roma hanno sorpreso un 59enne medico chirurgo sospeso dall’ordine, mentre tentava un intervento di otoplastica in un appartamento del quartiere Quadraro. Questo individuo era già sotto indagine per un altro intervento andato male, in cui era morta una donna di 62 anni per una sepsi dopo una liposuzione.
L’abitazione era trasformata in una sorta di sala operatoria illegale, priva di qualsiasi requisito sanitario. Nel disordine c’erano vestiti e persino due cani che giravano liberamente nello spazio dove si eseguivano gli interventi. A coadiuvare il medico, un’infermiera pensionata. Negli anni scorsi lo stesso era stato condannato con pena sospesa per un lifting al seno che aveva provocato danni alla paziente.
Questi fatti mettono in luce il rischio assoluto che corrono le persone quando si rivolgono a soggetti non autorizzati.
Tragedia al primavalle, muore una donna dopo liposuzione abusiva
A metà giugno, nel quartiere Primavalle, un altro caso ha avuto esito fatale. Una donna di 46 anni, originaria dell’Equador, è stata sottoposta a una liposuzione in un appartamento trasformato in “studio medico”. Dopo poche ore dall’intervento è stata portata d’urgenza al Policlinico Umberto I di Roma, dove è deceduta nel tentativo di salvarle la vita.
Le indagini hanno portato a un 65enne peruviano, che insieme ad un anestesista e un’infermiera ha eseguito l’operazione senza alcuna autorizzazione. L’uomo era già noto alle forze dell’ordine per irregolarità e aveva alle spalle un procedimento per lesioni a causa di una precedente denuncia. Sul suo profilo social pubblicizzava interventi estetici vantando prezzi economici, abbinati all’apertura di un ristorante peruviano a Roma.
Questa vicenda riporta all’attenzione pubblica i pericoli della chirurgia clandestina, che continua a fare vittime innocenti.
Il controllo delle forze dell’ordine sui falsi chirurghi estetici
Le forze dell’ordine da tempo hanno intensificato i controlli per contrastare questi fenomeni. Carabinieri del Nas e altri reparti specializzati stringono la morsa attorno a operatori abusivi che agiscono soprattutto a Roma. I falsi medici, spesso sospesi o con condanne, sfruttano il desiderio di bellezza e risparmio di molte persone.
Le indagini hanno portato alla luce ambienti illegali con scarsa igiene e strumenti non adeguati. Le vittime finiscono con gravi complicazioni, che rischiano di comprometterne la salute e in casi estremi la vita. La denuncia e la diffusione di questi episodi sono fondamentali per fermare queste attività e salvaguardare la sicurezza dei pazienti.
Nel frattempo molte persone cercano ancora alternative economiche, senza pensare che il rischio è molto alto. Chi ha subito danni invita gli altri a non fidarsi di offerte troppo allettanti e a verificare sempre credenziali e autorizzazioni.