Un viaggio lungo diecimila chilometri in bici ha unito dieci paesi europei per raccontare progetti di economia sociale, inclusione e solidarietà. Partito da Lisbona il 3 giugno, il sunflower european tour ha attraversato Portogallo, Spagna, Francia, Italia, Slovenia, Croazia, Bosnia‐Erzegovina, Montenegro, Albania, fino ad arrivare ad Atene. L’esperienza ha raccolto storie vissute, incontri toccanti e realtà che dimostrano come si possa costruire un’Europa fondata sull’aiuto reciproco e la cooperazione.
Il viaggio in bicicletta nasce dall’idea della cooperativa sociale Utopia 2000 con l’obiettivo di portare alla luce le attività di economia sociale presenti in diversi angoli d’Europa. Partito da Lisbona, il tour ha toccato dieci paesi, ognuno con un contributo particolare. Dal Portogallo si è pedalato verso la Spagna, passando per la Francia con i suoi campi di lavanda in Provenza, fino all’Italia e poi verso est.
In Slovenia, Croazia, Bosnia‐Erzegovina e Montenegro il team ha incontrato realtà legate a progetti di inclusione sociale i cui risultati sono concreti. A Virpazar, per esempio, si è scoperta la storia di Lubinka, un’ex soldatessa che ha accolto i ciclisti mostrando storie di solidarietà e assistenza agli anziani. In Spagna a Madrid hanno visitato iniziative LGBTIQ+ che lavorano per il riconoscimento e l’inclusione. Ogni sosta ha dato modo di vedere un’Europa diversa, fatta di persone che lavorano per superare divisioni e creare opportunità concrete.
Massimiliano Porcelli, presidente della cooperativa sociale Utopia 2000, ha guidato personalmente la pedalata di oltre seimila chilometri e ha condiviso ricordi intensi. Una tappa indimenticabile è stata l’incubatore d’impresa di Podgorica, in Montenegro, dove giovani rom trasformano abilità artigianali in occasioni di lavoro stabili.
Porcelli ha raccontato come il tour abbia mostrato il valore di realtà piccole ma capaci di generare inclusione e dignità. Secondo lui, il progresso reale si basa sulla cooperazione tra persone, non su una competizione estrema. Durante il viaggio è emersa “l’Europa più vera”, fatta di solidarietà, collaborazione e la ricchezza che arriva dalla diversità. Il tour non vuole solo raccontare, ma anche spingere a continuare a costruire ponti e non muri tra comunità e culture.
Il sunflower european tour ha avuto il patrocinio di Confcooperative Umbria e il sostegno di importanti istituzioni italiane. La cooperativa Utopia 2000 ha ringraziato la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il ministro dello sport Andrea Abodi, il Ministero degli Esteri e il personale delle ambasciate italiane nei paesi visitati. Questo appoggio ha permesso al progetto di svilupparsi su un piano internazionale e di creare connessioni tra realtà diverse.
Grazie a queste collaborazioni è stato possibile affrontare con efficacia la logistica e valorizzare i singoli progetti sociali incontrati lungo il percorso. L’appoggio istituzionale ha dato anche maggiore visibilità alle attività di economia sociale, segnalando che quello spazio rappresenta un campo concreto e riconosciuto di sviluppo per l’Europa.
Al termine del sunflower european tour sarà realizzato un docufilm e un libro che raccoglieranno le esperienze vissute. Le produzioni multimediali, dirette da Renato Chiocca, già autore del docufilm “Tutto quello che sarà” nato dal Girasoli Tour del 2021, mirano a raccontare volti, storie e luoghi senza retorica.
Massimiliano Porcelli si occuperà di scrivere il libro, che offrirà un racconto diretto di quanto è stato visto pedalando attraverso l’Europa. L’obiettivo è trasferire il cuore di queste esperienze per stimolare chi lavora nell’economia sociale a trarre spunto e proseguire lungo questa strada. I materiali prodotti saranno una testimonianza concreta di come piccoli gesti e iniziative possano uscire dal locale e diventare spunti di riflessione più ampi a livello europeo.
Il sunflower european tour riparte idealmente dal Gira Soli Tour, il viaggio in bici del 2021 iniziato da Porcelli che aveva percorso 3500 chilometri in Italia. Anche in quel caso si era scelto di raccontare realtà innovative e attente alle esigenze sociali del paese. Il docufilm “Tutto quello che sarà” aveva colto lo spirito di quell’itinerario.
Il nuovo tour ha ampliato la distanza e il respiro, permettendo di esplorare su scala continentale la capacità di fare economia sociale e costruire relazioni solide a partire da progetti reali. Entrambi i viaggi confermano la convinzione di chi crede che la bicicletta possa essere un mezzo per unire, osservare e raccontare un continente ricco di diversità ma capace di dialogo.
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