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la procura di latina avvia processo per tentato omicidio in zona pub con tre giovani accusati

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Un’azione penale è stata avviata dalla procura di Latina nei confronti di tre giovani coinvolti in un tentato omicidio verificatosi nel centro città lo scorso novembre. Due dei ragazzi sono ancora detenuti in carcere, mentre uno è agli arresti domiciliari. Il giudizio immediato è stato richiesto dal pm e la prima udienza è stata fissata per il 19 novembre 2025 davanti al primo Collegio Penale del tribunale locale.

Il contesto dell’aggressione in zona pub a latina

La sera del 23 novembre 2024, nel centro di latina, si è consumata una violenta aggressione tra due gruppi giovanili. Lo scontro è esploso in un’area frequentata da molti ragazzi, vicino a un noto pub. In pochi istanti, due giovani sono stati gravemente feriti con dei fendenti. Le loro condizioni sono state critiche e solo un colpo di fortuna ha evitato conseguenze peggiori. I fatti hanno provocato un ampio sconcerto in città, non solo per il livello di violenza ma anche per la giovane età delle persone coinvolte, sia fra chi ha subito l’attacco sia fra gli aggressori.

Le indagini e i fermi

Le indagini della squadra mobile, iniziate subito dopo l’evento, si sono concluse con il fermo di tre ragazzi, due in questo momento in carcere e uno ai domiciliari. Le autorità hanno ricostruito una situazione di tensioni tra fazioni di quartieri compatti, in particolare il Q4 e la zona del Colosseo. Questi gruppi sembrano essersi scontrati per questioni di potere e controllo del territorio, alimentate da rivalità vecchie di mesi.

Le accuse e la posizione degli indagati

Dalle indagini emergono dettagli precisi sul comportamento dei giovani: secondo gli inquirenti, la violenza era strumento primario per mantenere la propria reputazione e risolvere dispute. Il reato più grave contestato è il tentato omicidio, attribuito a uno degli indagati tra i 13 minorenni finiti sotto inchiesta. Tre di loro sono stati arrestati: Francesco Manauzzi e Antonio Iustic sono stati portati in carcere, mentre Mirko Iorio ha ottenuto una misura meno restrittiva, appunto gli arresti domiciliari.

Le misure cautelari sono state decise anche dal gip Giuseppe Cario, che nel provvedimento ha evidenziato il forte impatto sociale di questa violenza tra giovani. A distanza di mesi, la posizione di Iorio ha trovato un differente trattamento da parte del tribunale del riesame, che ha confermato il carcere per gli altri due. Le accuse si basano su testimonianze e prove emerse dall’attività investigativa.

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Giudizio e testimonianze

Il processo è stato calendarizzato per il 19 novembre 2025 davanti al primo Collegio Penale del tribunale di Latina. A presentare la richiesta di giudizio immediato è stato il pm Giuseppe Bontempo. Durante le indagini, uno dei feriti ha raccontato con parole dirette il terrore vissuto: «ho avuto paura di morire», ha detto riferendosi all’attimo in cui ha sentito un coltello fendere l’aria vicino a lui.

Reazioni e prospettive future

Questo episodio ha scosso l’opinione pubblica locale, richiamando l’attenzione sulle modalità di escalation della violenza giovanile. Le dinamiche tra i gruppi rivali continuano a preoccupare le forze dell’ordine, attente a evitare che situazioni simili si ripetano. Il pubblico attende con attenzione lo svolgimento del processo, che dipanerà eventuali responsabilità e stabilirà le pene per i soggetti coinvolti.

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