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La teleriabilitazione nei disturbi del neurosviluppo in età evolutiva: evidenze aggiornate e sfide per la pratica clinica

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Negli ultimi anni la teleriabilitazione ha assunto un ruolo crescente nell’ambito dei disturbi del neurosviluppo in età evolutiva. Questa metodologia si propone di superare le difficoltà di accesso ai trattamenti tradizionali, soprattutto dove le distanze o altri fattori limitano la partecipazione alle terapie. Le più recenti revisioni sistematiche coordinate dall’istituto superiore di sanità, raccolte nel rapporto ISTISAN, fotografano lo stato delle conoscenze scientifiche e le condizioni operative per l’adozione efficace della teleriabilitazione. Il documento mette a fuoco i potenziali benefici, ma indica anche i nodi critici da affrontare per garantire risultati robusti nei percorsi riabilitativi rivolti a bambini e adolescenti con diverse diagnosi neuroevolutive.

I vantaggi della teleriabilitazione per i disturbi in età evolutiva

La teleriabilitazione offre soluzioni pratiche per superare gli ostacoli tradizionali in ambito terapeutico, in particolare in zone dove l’accesso ai servizi è difficoltoso. Nei casi di disturbi come deficit da attenzione e iperattività, disturbo dello spettro autistico o disabilità intellettiva, portare la terapia direttamente in casa permette un coinvolgimento più diretto e costante, sia per i bambini sia per le famiglie. Questo può tradursi in migliori risultati sul lungo periodo, soprattutto se consideriamo che il supporto non si limita alla persona con diagnosi ma si estende alla rete dei caregiver.
Le tecnologie digitali possono trasferire e rafforzare le competenze genitoriali, aiutando i familiari a seguire meglio gli esercizi e le strategie suggerite. In questo modo il trattamento assume un valore più integrato e continuativo, con effetti positivi sulla quotidianità di tutta la famiglia.
In situazioni di emergenza, come la pandemia, la teleriabilitazione ha mostrato la sua utilità per garantire la continuità dell’intervento senza interrompere le attività, evitando così regressioni o interruzioni difficili da recuperare. Oltre a facilitare l’accesso, il metodo abbassa i costi logistici legati a spostamenti e tempi, permettendo di raggiungere zone rurali o marginali.

Indicazioni operative e strumenti clinici nella pratica della teleriabilitazione

Il rapporto ISTISAN coordina contributi di ricercatori e professionisti di strutture pubbliche e private accreditate. Esso fornisce linee guida dettagliate per l’applicazione della teleriabilitazione in modo appropriato, offrendo strumenti per scegliere le modalità di intervento, valutare le condizioni del bambino e selezionare le tecnologie più adatte.
Non tutte le piattaforme digitali si prestano allo stesso modo a ogni caso: l’efficacia dipende dalla diagnosi, dall’età del paziente, dalla presenza di problematiche sensoriali o cognitive, e dalla collaborazione familiare.
Il lavoro evidenzia la necessità di formare specificamente gli operatori, affinché riescano a valutare fattori come la motivazione, la qualità della connessione o le potenzialità e limiti dei device utilizzati.
La scelta degli strumenti deve considerare la facilità d’uso anche per i genitori, assicurandosi che i programmi siano personalizzati sulle esigenze individuali e in grado di monitorare i progressi in modo continuativo. Impostare una comunicazione chiara e un feedback costante con la famiglia rappresenta un elemento cruciale.

Aree diagnostiche e applicazioni della teleriabilitazione

Il quadro clinico coperto dal rapporto è ampio. Riguarda le disabilità intellettive, i disturbi della comunicazione, il disturbo dello spettro autistico, il deficit da attenzione e iperattività, i disturbi specifici di apprendimento, nonché le patologie neuroevolutive del movimento, i tic, le ipoacusie e le sordità.
In ciascuno di questi casi, la teleriabilitazione affronta sfide diverse. Per esempio, nei disturbi dello spettro autistico l’intervento a distanza facilita la regolazione e il rispetto dei tempi della persona, mentre nelle ipoacusie la tecnologia deve integrarsi con dispositivi di supporto uditivo e spesso richiede un contesto di supervisione famigliare più stretto.
Il documento sottolinea che gli studi disponibili mostrano risultati promettenti, ma evidenziano anche la necessità di ampliare le ricerche per confermare l’efficacia a lungo termine e scoprire i modelli più adatti a ogni categoria diagnostica.
Spicca il ruolo di questi trattamenti nel rinforzare le competenze dei genitori, elemento che influisce in modo diretto sulla qualità di vita familiare e sulla quotidianità nei contesti sociali e scolastici.

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Il ruolo dell’iss e le prospettive future della teleriabilitazione in italia

Il rapporto ISTISAN rappresenta un passo importante del lavoro scientifico italiano sulla teleriabilitazione. L’istituto superiore di sanità ha aggregato esperienze e dati per offrire ai clinici uno strumento di riferimento aggiornato.
Maria Luisa Scattoni, dirigente di ricerca dell’ISS e coordinatrice del rapporto, ha evidenziato come la teleriabilitazione possa sostenere le famiglie e mantenere la continuità degli interventi quando il contatto diretto è impossibile.
È emersa la necessità di investire nella formazione degli operatori, per capire come affrontare con efficacia i diversi profili dei pazienti e scegliere gli strumenti digitali migliori.
Il lavoro coincide con una maggiore attenzione nazionale verso strumenti che facilitino la presa in carico precoce e continuativa nelle aree più remote d’Italia.
Alcuni centri già sperimentano modelli in cui la teleriabilitazione si integra con la terapia tradizionale, bilanciando sessioni a distanza e incontri diretti, trovando così un equilibrio tra tecnologia e relazione diretta.
È però chiaro che servono altre ricerche per perfezionare protocolli specifici, valutare i costi reali e misurare l’impatto sociale ed educativo di questi interventi sul lungo termine.

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