In Abruzzo manca un percorso assistenziale strutturato per le persone con autismo e per chi non collabora facilmente alle cure. La situazione è stata al centro di un incontro tra FederAutismo e i vertici della Asl Lanciano-Vasto-Chieti. Il tema coinvolge direttamente pazienti e famiglie, oltre a numerose associazioni locali che da anni lavorano nel campo dell’autismo. Le difficoltà riguardano la carenza di interventi specifici, i ritardi nei pagamenti e la necessità di collaborazione tra enti pubblici e privati.
La Asl Lanciano-Vasto-Chieti e l’intera regione Abruzzo non dispongono, ad oggi, di un percorso di cura dedicato alle persone con disturbo dello spettro autistico o con profili non collaborativi. FederAutismo, gruppo di associazioni tra cui il Cireneo Onlus, la Fondazione Papa Paolo V, Oltre le Parole Onlus, Angsa Abruzzo e Anffas Abruzzo, ha posto l’attenzione su questa lacuna in un incontro con direttori Asl e specialisti.
Nel corso dell’incontro erano presenti il direttore generale Mauro Palmieri, il direttore del Dipartimento Salute Mentale Marco Alessandrini, lo psicologo Tancredi Di Iullo e il responsabile della Neuropsichiatria Infantile Riccardo Alessandrelli. Anche l’Associazione Sos Autismo ha partecipato al confronto. Le organizzazioni hanno ribadito che, nonostante la domanda crescente di servizi specifici, ormai scontano un deficit strutturale nell’offerta di percorsi mirati per queste persone, fondamentale per assicurare continuità e qualità nelle cure.
Le numerose assenze di un sistema che accompagni le famiglie e i pazienti durante tutto il ciclo assistenziale compromettono la gestione clinica e la vita quotidiana di chi convive con l’autismo. Senza un sistema rispondente alle esigenze di questo gruppo, le complessità richiedono spesso interventi impropri, o temporanei. Le associazioni richiedono da tempo la definizione di una rete di servizi che includa attività riabilitative, diagnostica precoce, supporto psicologico e percorsi integrati con la scuola e il territorio.
Durante il confronto è emerso un problema concreto che riguarda i ritardi della Asl nel pagamento delle prestazioni eseguite da alcune strutture nel primo semestre 2025. Si tratta di servizi rivolti a pazienti già in carico, che risultano essenziali per proseguire con continuità l’assistenza. Le prestazioni sono riconosciute nell’ambito di convenzioni dirette con la Asl, anche per ridurre le liste d’attesa nel settore ambulatoriale.
FederAutismo, tramite la sua presidente Germana Sorge, ha manifestato preoccupazione per la situazione, che rischia di compromettere la tenuta delle strutture erogatrici sul territorio. Molte realtà attendono ancora i pagamenti relativi agli interventi effettuati. Questo ritardo va a discapito delle famiglie in attesa di continuità di cura per i propri figli e provoca una maggiore pressione sulle poche strutture rimaste operative.
La questione economica, dunque, non è solo burocratica ma ha ripercussioni dirette sulle possibilità effettive di accesso alle cure. Questi ritardi bloccano la programmazione di interventi futuri e la collaborazione tra pubblico e privato sociale. FederAutismo ha pertanto chiesto alla Asl una soluzione rapida e un impegno concreto per evitare che la fragilità di questo tipo di servizi si traduca in un aumento delle difficoltà per i pazienti.
Oltre a risolvere la questione dei pagamenti, FederAutismo ha chiesto una collaborazione più stretta con la Asl in chiave di co-progettazione. L’obiettivo è coinvolgere le associazioni, il terzo settore e l’Università d’Annunzio in progetti specifici rivolti all’autismo. Un lavoro condiviso dovrebbe mettere a fuoco interventi più mirati che rispondano alle esigenze cliniche e sociali dei pazienti.
La disponibilità del direttore generale Palmieri a collaborare sembra essere concreta. Nel comunicato diffuso dopo l’incontro si fa riferimento a un piano per organizzare momenti di confronto e programmazione condivisa con le associazioni. L’intento è di dare risposte più precise alle famiglie, lavorando su aspetti come la diagnosi, la riabilitazione e il supporto alla quotidianità degli interessati.
Tra le proposte c’è anche la creazione di tavoli tecnici permanenti capaci di monitorare lo stato di avanzamento degli interventi e di valutare nuove strategie applicabili sul territorio. Queste iniziative potrebbero includere progetti di ricerca con l’Università e percorsi di formazione per operatori e famiglie, favorendo un approccio che superi il modello solo sanitario.
Appena insediato, il direttore generale Mauro Palmieri ha convocato una riunione con i coordinatori della Neuropsichiatria Infantile e altre figure chiave per affrontare i problemi legati all’autismo. Un tema centrale è stato quello delle liste d’attesa, su cui si è impegnato a intervenire entro pochi mesi.
Palmieri ha sottolineato la volontà della Asl di risolvere con rapidità le criticità emerse, in particolare il pagamento delle prestazioni in sospeso, e di lavorare al fianco delle associazioni per risposte più efficaci. FederAutismo ha segnalato che un passo importante è arrivato il giorno dopo l’incontro: la convocazione al tavolo tecnico regionale fissato il 29 luglio dall’Agenzia Sanitaria.
Questo momento sarà cruciale per stabilire un confronto aperto e concreto tra istituzioni, associazioni, Asl e altri soggetti coinvolti. Il tavolo potrà definire strategie condivise e verificare lo stato delle situazioni amministrative e assistenziali. Il coinvolgimento diretto delle realtà che operano sul campo indica una strada verso una collaborazione meno frammentata e più rispondente alle necessità reali dei pazienti con autismo in Abruzzo.
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