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Migranti in Cilento, formazione e impresa per rilanciare i territori di Bellosguardo, Sacco e Roccadaspide

Nel Cilento, tra Bellosguardo, Sacco e Roccadaspide, si è concluso il progetto “MIgRIAMO al successo: gli artigiani del futuro”, un’iniziativa che ha coinvolto oltre 20 persone migranti in un percorso di formazione e inserimento nel mondo dell’artigianato locale. L’esperienza, portata avanti dalla Fondazione Impresa Sensibile ETS con CNA Salerno, PformLab, il Comune di Bellosguardo e il Progetto Sai, ha puntato sulla crescita professionale e sociale dei partecipanti, provenienti da Nord Africa, Centro Africa, Ucraina e Medio Oriente.

Un progetto per favorire l’inclusione e l’occupazione dei migranti nel cilento

L’obiettivo del progetto era accompagnare i migranti coinvolti lungo un percorso di formazione pratica e teorica, finalizzato a favorire l’inserimento nel tessuto produttivo dei comuni del Cilento interno. Questi destinatari già erano parte dei programmi del SAI, il Sistema Accoglienza Integrazione. La formazione si è focalizzata su competenze strategiche per avviare un’attività artigianale o inserirsi in imprese locali, come la gestione dei rapporti burocratici, la conoscenza della cultura aziendale e le normative per la sicurezza sul lavoro.

Gli insegnamenti hanno dato ai partecipanti strumenti concreti per muoversi nel mercato del lavoro, grazie anche all’interazione con professionisti ed imprenditori del territorio. In questo modo non solo è stato favorito l’apprendimento di competenze specifiche ma si è creato un ambiente di scambio e confronto tra realtà locali e migranti, che ha aperto nuove possibilità di inserimento economico.

Sviluppare competenze strategiche tra burocrazia, sicurezza e gestione d’impresa

La formazione ha coinvolto tutto ciò che serve per frequentare i contesti imprenditoriali della zona. I migranti hanno partecipato a moduli sulla gestione pratica dell’impresa, dalla parte burocratica fino agli aspetti amministrativi e fiscali che spesso rappresentano una barriera per chi arriva da un altro Paese. Il progetto ha inoltre affrontato il tema della sicurezza sul lavoro, indispensabile quando si opera nel campo artigianale, e ha portato i partecipanti a riflettere sulla cultura aziendale, cioè su come ci si comporta e si lavora in una società produttiva italiana.

L’interazione con enti locali, associazioni di categoria e imprenditori ha aperto finalmente una rete di contatti utili, che potrebbero tradursi in collaborazione, lavoro o nuove imprese. I partecipanti hanno manifestato una crescente consapevolezza sulle opportunità a disposizione e un aumento dell’autonomia che li rende pronti ad affrontare il mercato del lavoro locale.

Il valore sociale del progetto per il rilancio delle aree interne del cilento

L’iniziativa ha rappresentato qualcosa di più della semplice offerta formativa. Ha inciso direttamente sul tessuto sociale dei territori, trasformando l’accoglienza in occasione concreta di sviluppo ed integrazione. L’esperienza ha dato ai migranti un ruolo attivo nella comunità, valorizzando le loro capacità e stimolando nuove idee imprenditoriali che tengono conto anche della tradizione artigianale locale.

Questo tipo di progetto contribuisce a contrastare lo spopolamento di zone interne spesso colpite da un progressivo abbandono. Dare strumenti concreti a chi arriva da fuori può rappresentare un volano per le economie locali che faticano ad attrarre giovani e forza lavoro. L’elemento interculturale si fonde così con la promozione del patrimonio locale, creando un clima favorevole allo scambio e alla convivenza.

Le voci dei protagonisti e la rete di collaborazioni sul territorio

All’evento conclusivo erano presenti autorità locali, imprenditori, docenti e operatori coinvolti. Il Sindaco di Bellosguardo, Giuseppe Parente, ha sottolineato come il progetto abbia prodotto risultati concreti, fortificando il legame tra formazione, impresa e comunità territoriale. Ha espresso la speranza che i migranti coinvolti diventino cittadini attivi e contribuiscano al futuro di Bellosguardo e comuni limitrofi.

Simona Paolillo, direttrice di CNA Salerno, ha ricordato l’impegno dell’associazione verso la nascita di nuove imprese soprattutto in contesti difficili, dove serve supportare il talento che fatica ad emergere. Ha definito il progetto come un modello di inclusione oltre l’accoglienza, con un valore concreto per tutto il territorio.

Sabrina Ferrara, presidente di PformLab, ha spiegato come l’unione tra formazione, orientamento professionale e relazioni abbia ridato fiducia e autonomia a uomini e donne costretti a lasciare il proprio paese. Ha sottolineato l’attenzione a generare un ambiente inclusivo e di crescita dove ogni persona si sentisse valorizzata e partecipe.

Il progetto “MIgRIAMO al successo” ha mostrato come la collaborazione tra enti, istituzioni e associazioni possa costruire reti indispensabili a trasformare le sfide dell’integrazione in occasioni di sviluppo locale.

Paolo Ludovichi

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