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Napoli fringe festival 2025: 16 eventi estivi tra teatri, parchi archeologici e luoghi storici della città

Il Napoli Fringe Festival torna quest’estate con una serie di 16 eventi che coinvolgeranno diversi spazi cittadini, da teatri a parchi archeologici fino a luoghi simbolo come il Real Albergo dei Poveri e il carcere di Secondigliano. Diretto da Laura Valente, l’evento si inserisce nel programma Napoli 2500 e punta a far vivere la città come un grande palcoscenico diffuso, coinvolgendo artisti e realtà culturali locali e internazionali.

Un festival ispirato al fringe di edimburgo con collaborazioni da milano e torino

Il modello del Napoli Fringe Festival si ispira al celebre fringe di Edimburgo e si realizza grazie a una stretta collaborazione con i festival di Milano e Torino. Questa rete favorisce uno scambio di proposte artistiche contemporanee che abbracciano performance, teatro, danza e musica. Grazie a queste partnership, il festival costruisce ogni anno un programma ricco e variegato, capace di dialogare con il pubblico e con gli spazi urbani.

La partenza di questa edizione vede il progetto «razze di mare in metropolitana», rappresentato dal Centro Nazionale di Produzione della Danza – Körper. Parallelamente si propone «a risa – ria rosa e farfariello» ospitato nella chiesa della compagnia della disciplina della santa croce. Questi appuntamenti inaugurano un calendario che offrirà occasioni di confronto e spettacolo in luoghi insoliti e storici.

Eventi clou delle prime giornate e coinvolgimento di luoghi simbolo

Già domani è previsto un ricco programma con «the city song napoli sessions» alla Fondazione Banco di Napoli, una collaborazione con il governo belga curata da Thomas Noël e Mimmo Maglionico. Nella cavea di Piazza Garibaldi si esibiranno Tartaglia Aneuro e Capone & Bungtbangt con «becoming napulitan». Un mix di musica e live performance che mette al centro la città e le sue tante anime.

Per il 18 luglio, nel pomeriggio, si segnala «chiano chiano» al Parco delle Tombe di Virgilio e di Leopardi, evento già sold out, a testimonianza dell’interesse crescente per proposte culturali in spazi all’aperto e di valore storico. In contemporanea, nella stessa cavea, ci sarà «nel cerchio di neapolis», uno spettacolo che integra body painting, danza e musica realizzato da Gigi di Luca.

Focus sulle performance teatrali e laboratori partecipati

Il 19 luglio sarà dedicato a «queen bidet», uno spettacolo in Sala Assoli che racconta la figura di Maria Carolina, protagonista di un episodio storico importante per Napoli e il Sud. Sempre il 19 e 20 luglio, in Piazza Garibaldi, si svolgerà «a ferrovia», un laboratorio pensato per ragazze e ragazzi del territorio, con l’obiettivo di creare un nucleo partecipativo legato allo spettacolo dal vivo.

La Sala Assoli della mattina del 20 luglio ospiterà «that day», progetto nato a Zdar e presentato al festival internazionale Korespondance della Repubblica Ceca, segno della vocazione internazionale del Napoli Fringe. La scelta di alternare spettacoli documentari e laboratori conferma l’interesse del festival a coinvolgere comunità locali e pubblici diversi.

Spettacoli di tradizione e nuovi linguaggi in spazi storici

Il 20 luglio, la mattina, accoglie «guarrattelle in viaggio con pulcinella 500 anni portati bene!», spettacolo di burattini di Salvatore Gatto che richiama la tradizione teatrale napoletana legata ai pupi. La sera, al Real Albergo dei Poveri, sarà la volta di «janara – lo cunto de lu maleviento», con drammaturgia e regia di Antonio Basile e la presenza di Gaia Napoletano, e di «l’uomo più crudele – ritorno a napoli di vlad tepes detto dracula».

Questi eventi accendono i riflettori su racconti antichi e leggende attraverso linguaggi contemporanei, offrendo una lettura nuova di figure e storie che hanno segnato la memoria cittadina. La scelta di il Real Albergo dei Poveri, ex ospedale e centro sociale, come spazio scenico sottolinea il valore degli edifici storici nella narrazione culturale.

Danza e sperimentazioni coreografiche tra natura e città

Il 24 luglio al Monte Echia si svolge «sirene», un progetto di ricerca coreografica creato da Luna Cenere che punta a mettere in dialogo corpo e paesaggio. Il Monte Echia, con la sua vista sul golfo, diventa lo scenario naturale per una ricerca artistica che coinvolge la comunità locale.

A seguire, lo stesso giorno, è in programma «dance invasion», evento di danza che porta in città nuove forme di espressione corporea. La combinazione tra spazio naturale e performance coreografica contribuisce a modellare un’immagine di Napoli che respira le sue radici e si apre a sperimentazioni contemporanee.

Il raccontare napoli attraverso il corpo e la creatività di gabriella statio

Il 25 luglio chiude la rassegna «il corpo di napoli», progetto ideato e curato da Gabriella Statio. Questo appuntamento raggruppa diverse espressioni artistiche che si concentrano sul corpo come mezzo di narrazione per raccontare la città, la sua storia e le sue contraddizioni.

Attraverso performance fisiche, danza e azioni sceniche, il progetto propone un viaggio emotivo e fisico dentro Napoli, esaltandone peculiarità e complessità. «il corpo di napoli» si inserisce nel solco delle attività del napoli fringe, che usa lo spettacolo dal vivo come strumento di conoscenza e dialogo tra mondo antico e contemporaneo.

Paolo Ludovichi

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