Ornella muti ha aperto il dialogo al giffoni film fest con una riflessione intensa sul ruolo delle donne nel cinema e nella società. L’attrice ha rivissuto momenti cruciali della sua carriera, sottolineando la forza che ogni donna porta dentro di sé e il coraggio necessario per affrontare le sfide. Ha raccontato il significato profondo di alcuni ruoli che l’hanno segnata, e ha lanciato un invito forte ai giovani a uscire dalla paura per coltivare i propri sogni.
L’inizio di una carriera tra sfide e fiducia nei registi
Ornella muti ha ammesso di non aver mai desiderato davvero fare l’attrice, è stata piuttosto travolta dagli eventi. Senza una formazione classica, si è affidata ai registi e ai colleghi più esperti, imparando molto con l’osservazione e la disponibilità a lasciarsi guidare. Ricorda con riconoscenza il sostegno di figure come tognazzi e diversi registi che l’hanno presa per mano agli inizi, portandola a scoprire il cinema dal di dentro.
Un rapporto fondamentale per la sua crescita
In particolare, il rapporto con i registi è stato per lei fondamentale. Non aveva preparazione tecnica ma coltivava una grande fiducia verso chi credeva nel suo talento. Questa fiducia le ha permesso di affrontare senza timori ruoli complessi e impegnativi. Ornella muti sottolinea come quegli anni, pieni di timori e incertezze, siano stati cruciali per la sua crescita professionale e personale.
I ruoli che hanno segnato la sua vita artistica
Ogni film rappresenta, per muti, una parte importante della propria storia. Non riesce a scegliere un solo ruolo, li considera tutti come figli, ognuno con un valore unico. Tra i tanti, ricorda con intensità “codice privato” di maselli, un’esperienza che le è rimasta dentro perché il film era costruito solo intorno a lei, con lei protagonista assoluta.
Il peso di un ruolo teatrale
Un altro personaggio che l’ha segnata profondamente è immmacolata, protagonista dello spettacolo teatrale “l’ebreo”. Quel ruolo è rimasto a lungo dentro di lei, temeva che non l’avrebbe mai lasciata andare. Spiega che certi personaggi vanno liberati per non rischiare di rimanere prigionieri delle loro emozioni, un processo necessario per chi fa questo mestiere.
Il ricordo di franca viola e il debutto con “la moglie più bella”
Ornella muti ha voluto ricordare il suo film d’esordio, “la moglie più bella” di damiano damiani, che racconta la vicenda di franca viola, la prima donna italiana a dire no al matrimonio riparatore negli anni cinquanta. Ha sottolineato il valore di quel messaggio, soprattutto oggi, in un’epoca in cui gli strumenti per farsi ascoltare sono molto differenti, ma la forza interiore resta sempre l’arma più potente.
Parlando di franca viola, muti ha lanciato un appello a non dimenticare mai la propria forza e a non cedere di fronte alle imposizioni sociali. Una ribellione pacata ma decisa che ha segnato tutta una generazione. La storia di questa donna continua a ispirare molte donne, specialmente le nuove leve, che devono affrontare lotte diverse ma pur sempre importanti.
Il legame con sean baker e l’importanza del riconoscimento
Nel suo intervento al giffoni, muti ha raccontato anche un episodio significativo legato all’amicizia con il regista sean baker, noto per il film “anora”, protagonista degli ultimi oscar. Baker, prima della sua consacrazione, ha definito muti come la sua musa e ha voluto raccogliere i suoi film in un cofanetto celebrativo.
Per muti, queste parole valgono più di ogni premio o riconoscimento ufficiale. L’appoggio dei colleghi e dei registi di valore resta uno dei traguardi più importanti per chi lavora nel cinema, ben oltre ogni statuetta. Un legame fatto di stima e rispetto che accompagna la vita artistica di muti fin dagli esordi.
Un invito ai giovani e alle donne a non temere di essere sé stessi
Ornella muti ha rivolto parole cariche di incoraggiamento ai giovani presenti a giffoni. Racconta di quanto fosse spaventata da ragazza, oppressa da mille timori. Quei sentimenti non vanno ignorati, ma superati per evitare di impantanarsi. Ai ragazzi consiglia di osare, di inseguire i propri sogni senza paura, perché questo nutre l’anima e il cuore.
La diversità di ognuno va considerata come una ricchezza: muti invita a distaccarsi dal gregge, a dire no quando serve anche a costo di affrontare difficoltà. Rivolge un messaggio di solidarietà soprattutto alle donne, evidenziando l’importanza di prendersi per mano e sostenersi nei momenti difficili. Questo cammino di ricerca continua di sé è fatto anche di cadute e rinascite.
Solidarietà e forza tra donne
Al giffoni film fest muti ha lasciato un messaggio di speranza e forza per tutte le donne presenti, piccole e grandi. La vita è breve e preziosa, suggerisce, e bisogna circondarsi di persone che condividano coraggio e sincerità. Anche nei momenti più bui ci si rialza e ci si reinventa, non smettendo mai di andare a caccia della propria verità.
Ha invitato a battere strade proprie, senza paura di essere uniche. Questo atteggiamento aiuta a superare pregiudizi e a vivere pienamente. Attraverso queste riflessioni, muti si conferma un punto di riferimento per chi guarda al cinema come a uno strumento per raccontare storie vere, fatte di forza, vulnerabilità e autenticità.