Un corpo in stato avanzato di decomposizione è stato scoperto in un’area rurale di Pantigliate, vicino a Milano, qualche giorno dopo la scomparsa di una donna residente in città. Il ritrovamento ha scosso la comunità locale e ha aperto un fascicolo per fare chiarezza sulle cause che hanno portato alla morte della vittima. Le forze dell’ordine hanno avviato verifiche su ogni dettaglio, dai movimenti della donna agli oggetti lasciati sul luogo, per ricostruire quanto accaduto.
Il corpo della donna è stato rinvenuto da un agricoltore che ha notato una Mini Cooper nera finita in un fosso adiacente a un campo. L’auto, parzialmente sommersa in un canale, si trovava a circa 200 metri dal cadavere. Accanto al corpo erano presenti solo le stampelle usate dalla donna per muoversi, mentre la borsa, il cellulare e i documenti non sono stati trovati sul posto. La donna, che aveva difficoltà motorie, era scomparsa il 5 luglio dopo una serata passata in un locale a Segrate, comune vicino a Milano. La famiglia aveva segnalato la sua assenza con la denuncia presentata dal padre il 7 luglio. L’ultimo segnale del suo cellulare risale all’8 luglio e proveniva proprio dall’area dove poi è stato ritrovato il corpo.
Gli inquirenti stanno cercando di chiarire come l’auto sia finita nel fosso e se la presenza della donna nel campo fosse volontaria o meno. La scomparsa e il ritrovamento a distanza di giorni hanno tenuto alta l’attenzione delle forze dell’ordine e della procura, che coordina le indagini.
Al momento, i magistrati mantengono aperte tutte le possibilità riguardanti la morte della donna. Sul corpo non sono stati rilevati segni chiari di violenza fisica, anche se le analisi sono ancora in corso. Tra le ipotesi al vaglio vi sono un malore improvviso che avrebbe portato alla caduta e alla morte in condizioni di isolamento o un incidente collegato al ritrovamento dell’auto in un fosso. Non viene escluso neppure un eventuale coinvolgimento di altre persone.
La mancanza della borsa con i documenti e del cellulare alimenta interrogativi sul suo stato mentale e sulle sue intenzioni prima della scomparsa. Gli investigatori ipotizzano che potesse essere andata apposta nel campo per incontrare qualcuno, ipotesi avvalorata dagli elementi raccolti sul luogo del ritrovamento e dall’assenza di effetti personali fondamentali.
La procura di Milano ha disposto l’autopsia sul corpo della donna per dare risposte più precise sulle cause del decesso. Nei prossimi giorni saranno eseguiti anche accertamenti tossicologici per escludere qualsiasi tipo di avvelenamento o sostanza che possa aver influito sul suo stato di salute. Parallelamente, gli investigatori stanno setacciando i telefoni, monitorando le telecamere di sicurezza della zona e raccogliendo testimonianze per cercare di ricostruire gli ultimi giorni di vita della donna.
Le verifiche puntano a capire chi potrebbe aver avuto contatti con lei nel periodo precedente alla sparizione e se altri elementi possano essere utili per comprendere l’esatta dinamica dei fatti. Il caso resta aperto e ogni dettaglio viene esaminato con attenzione per fornire risposte ai familiari e alle autorità.
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