L’inchiesta aperta dalla Procura di Civitavecchia sulla presunta comparsa di sangue sulle statue della Madonna e sul quadro di Cristo a Trevignano Romano ha raggiunto una svolta importante. Gli esami scientifici hanno attribuito le tracce ematiche alla veggente locale Gisella Cardia, scatenando nuove domande sull’evento e l’effettiva natura dei fenomeni osservati.
La perizia scientifica che ha ricostruito l’origine del sangue
La Procura della Repubblica di Civitavecchia ha incaricato il professor Emiliano Giardina, noto per aver preso parte a indagini di grande rilevanza, come il caso di Yara Gambirasio. Il docente ha analizzato quattro campioni di sangue prelevati da statue e quadro: due sulle guance della statuina della Madonna, uno sul volto del Cristo e uno sulla sua veste. Dopo numerose analisi, la relazione di 135 pagine ha chiarito che il sangue non è di natura soprannaturale o estranea al contesto.
Le caratteristiche genetiche del sangue
Le caratteristiche genetiche delle tracce corrispondono infatti al profilo DNA di Maria Giuseppa Scarpulla, conosciuta come Gisella Cardia, la veggente protagonista della vicenda. La perizia ha escluso qualsiasi altra fonte ematica, confermando che il sangue proviene esclusivamente da lei. Questo dato scientifico ha reso evidente come la suggestione popolare, che parlava di miracolo o manifestazione divina, non trovi alcun riscontro nei fatti concreti.
L’esclusione di meccanismi per la produzione del sangue sulle statue
Oltre all’analisi genetica, le statue sono state sottoposte a una Tac ad alta risoluzione per verificare la presenza di eventuali apparecchiature nascoste. L’obiettivo era capire se le statuine potessero contenere sistemi meccanici o elettronici per simulare la fuoriuscita di liquidi ematici, fenomeno noto come “pianto” delle statue.
Esami tecnici e risultati
L’esame ha escluso qualsiasi tipo di congegno interno. Non sono emerse tracce di fori, tubi o componenti tecnologiche. Le opere d’arte risultano quindi autentiche nella loro struttura, senza artifici nascosti. A questo punto rimane confermata solo l’origine esterna del sangue, applicato manualmente sulle superfici.
Il lavoro della procura e i prossimi passi nelle indagini
L’indagine penale, avviata per truffa aggravata, si trova ora in una fase decisiva. I magistrati hanno ricevuto il rapporto dettagliato del perito e al momento valutano come procedere. Non è stata concessa alcuna proroga alle indagini, segno che la Procura ritiene di aver raccolto elementi sufficienti per una decisione.
Le autorità dovranno stabilire se avviare un procedimento formale nei confronti della veggente o chiudere il fascicolo per mancanza di reati. Le conclusioni scientifiche impongono di considerare con attenzione la responsabilità personale nella diffusione del fenomeno. A Trevignano Romano, intanto, cresce la curiosità e lo sconcerto di chi ha seguito la vicenda sui media e tra la gente comune.