Un nuovo progetto prende forma nel cuore dell’Abruzzo, a Calascio. La scuola di perfezionamento per la pastorizia estensiva promette di collegare formazione, tradizione e sviluppo locale. Un’iniziativa pensata per giovani aspiranti pastori, allevatori e professionisti interessati a promuovere un mestiere antico, ricco di valore ambientale e culturale, in sinergia con la rigenerazione dei piccoli borghi montani.
Un progetto sostenuto dal pnrr per rilanciare i borghi di calascio e l’abruzzo
La scuola è stata presentata a L’Aquila come parte del programma “Rocca Calascio – Luce d’Abruzzo“, una iniziativa selezionata dalla regione Abruzzo e finanziata nell’ambito del PNRR, con fondi europei NextGenerationEU. Il Comune di Calascio ha promosso e guidato l’intervento, che rientra nella linea di investimento destinata alla valorizzazione dei borghi storici. Alla conferenza stampa hanno partecipato rappresentanti politici e istituzionali, tra cui il vicepresidente della Giunta regionale con delega all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, insieme all’assessore Roberto Santangelo, il sindaco Paolo Baldi, e i rappresentanti di Slow Food Italia e D.R.E.Am. Italia.
Il sostegno istituzionale garantisce una cornice solida e destinata a durare per l’iniziativa, con l’obiettivo di favorire sviluppo e innovazione in un contesto rurale.
Otto masterclass tra tecniche tradizionali e innovazione per giovani pastori e professionisti
Fra il 2025 e il 2026 si terranno otto masterclass teorico-pratiche rivolte a chi già opera o desidera entrare nel mondo della pastorizia. Le lezioni si svolgeranno a Calascio e affronteranno temi rilevanti per chi gestisce attività zootecniche in montagna: dalla gestione sanitaria degli ovini al benessere animale, dall’uso di tecnologie avanzate alla trasformazione casearia.
Non mancheranno argomenti come la valorizzazione del paesaggio pastorale, il turismo rurale e il marketing territoriale. Questi incontri offriranno strumenti pratici per rafforzare un mestiere che ha radici antiche ma deve confrontarsi con nuove esigenze produttive e ambientali.
Le parole degli amministratori e degli esperti sulle potenzialità del progetto
Il vicepresidente Imprudente ha parlato della scuola come “un’opportunità per restituire dignità a un mestiere spesso sottovalutato, che può rappresentare un presidio di sostenibilità ambientale e rilancio delle aree interne”. La pastorizia estensiva diventa quindi uno strumento per fermare lo spopolamento e generare nuove economie basate sul rispetto del territorio.
L’assessore Santangelo ha definito il progetto come “un punto di svolta culturale che mette al centro la formazione integrata con tradizione e innovazione”, sottolineando come Calascio possa diventare un centro pilota per far emergere il valore di mestieri storici in chiave moderna.
Dettagli sul calendario formativo e modalità di partecipazione
Il primo modulo formativo partirà dal 14 al 20 settembre 2025 e sarà dedicato alla gestione sanitaria degli ovini e alle tecnologie applicate alla pastorizia. Nei mesi successivi, fino a giugno 2026, si svolgeranno altri sei incontri con coinvolgimento di esperti universitari e tecnici di Slow Food.
La partecipazione è gratuita per chi risiede in Abruzzo, con pasti a prezzo calmierato, mentre i non residenti dovranno versare una quota di 400 euro che copre vitto, alloggio e rilascio dell’attestato. Le iscrizioni apriranno nelle prossime settimane, e sarà possibile richiedere informazioni all’indirizzo email dedicato.
Calascio come modello di rigenerazione culturale e territoriale
Questa iniziativa si inserisce in un progetto più ampio che punta a rigenerare il borgo di Calascio. Previste attività come scavi archeologici, creazione dell’Accademia della Rigenerazione, un museo esperienziale e iniziative culturali e sportive.
Inoltre, verranno incentivate forme di ospitalità diffusa e l’imprenditoria locale. L’obiettivo è trasformare Calascio in un modello nazionale capace di coniugare sviluppo sostenibile, salvaguardia del patrimonio e rilancio dei territori interni attraverso una rete di azioni concrete. Un esempio di valorizzazione capace di coinvolgere cittadini, giovani e operatori del settore, per dare nuova vita a una zona montana ricca di storia e potenzialità.