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Abbattuto un immobile abusivo nel parco nazionale del Vesuvio a Torre del Greco

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Nel cuore del parco nazionale del Vesuvio, a Torre del Greco, è stato abbattuto un immobile costruito senza autorizzazioni. L’intervento ha riguardato una struttura abusiva che insiste su un’area protetta, sottoposta a vincolo paesaggistico e a rischio vulcanico elevato. Il provvedimento di demolizione, risalente a un decreto definitivo del 1998, è stato eseguito solo ora, segnando un passo importante nella tutela ambientale di questo territorio delicato.

Esecuzione del provvedimento e ruolo della procura di Torre Annunziata

L’ordine di demolizione è stato emesso dalla sezione distaccata del tribunale di Torre del Greco, a seguito di un decreto datato 1998. Solo recentemente è stato possibile procedere all’abbattimento dell’immobile. La Procura di Torre Annunziata ha ufficializzato l’intervento tramite una comunicazione, sottolineando il rispetto delle normative vigenti in materia ambientale e urbanistica.

La demolizione ha riguardato sia la struttura principale che le appendici abusive. Il fatto che l’intervento fosse previsto da decenni sottolinea quanti ostacoli e ritardi si possano incontrare quando si deve rimuovere illegalità in aree protette molto delicate. In questo caso, il lavoro è stato svolto senza l’ausilio dei fondi stanziati dal parco nazionale del Vesuvio, ma in regime di autodemolizione da parte del proprietario del manufatto.

Dettagli dell’immobile abusivo e autorizzazioni neglette

L’edificio abbattuto si trovava in via Sopra ai Camaldoli, in una zona che ricade nel parco nazionale del Vesuvio. La struttura illegale occupava 133 metri quadrati ed era completata da un terrazzo di 52 metri quadrati. Oltre a questi, vi erano due piccoli vani abusivi di 10 metri quadrati situati sotto il solaio del terrazzo. Ogni spazio risultava finito e arredato, destinato a uso abitativo senza alcun permesso edilizio.

Questa costruzione viola diversi vincoli: paesaggistico-ambientale, sismico e, cosa fondamentale, si trova all’interno della cosiddetta “zona rossa” che è a maggior pericolo in caso di eruzione vulcanica. Il comune in cui sorge è soggetto anche a rischio idrogeologico, un ulteriore motivo per cui la presenza di manufatti abusivi aumenta i pericoli per chi vive in questi luoghi. La zona è oggetto di particolare attenzione delle autorità proprio per tutelare la sicurezza e l’integrità del territorio.

Importanza della tutela ambientale nel parco nazionale del Vesuvio

Il parco nazionale del Vesuvio rappresenta uno degli ecosistemi più fragili e rinomati d’Italia. La presenza di vincoli rigorosi nasce dall’esigenza di proteggere sia l’ambiente sia la popolazione che vive a ridosso del vulcano in attività più recente d’Europa. La zona rossa, in particolare, è sottoposta a severi controlli per limitare le costruzioni e prevenire rischi legati a possibili eruzioni o eventi sismici.

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Costruire in quest’area senza autorizzazioni espone a rischi gravissimi, sia per le persone che per l’ambiente circostante. Ogni anno gli enti preposti intensificano le operazioni di verifica e controllo per rimuovere abusi edilizi e mantenere integro il patrimonio naturalistico. Lo smaltimento di questo manufatto abusivo segue questa linea, e segnala la volontà delle autorità di mantenere alta l’attenzione su fenomeni di illegalità edilizia in contesti così delicati.

Contesto territoriale e minacce specifiche di torre del greco

Torre del Greco si trova all’interno di una cornice territoriale complessa. La città è soggetta a rischio idrogeologico, dovuto alla sua conformazione geografica e ai frequenti eventi climatici intensi. Contemporaneamente, risiede nel perimetro del parco nazionale, facendo convivere esigenze di sviluppo urbano con la conservazione ambientale.

Le costruzioni abusive rappresentano un pericolo aggiuntivo, perché alimentano il degrado e compromettono la stabilità del territorio. Lo smaltimento della struttura in via Sopra ai Camaldoli punta a ridurre queste criticità. È un segnale concreto inviato alle comunità locali: la legge ha ancora valore e serve a proteggere la collettività dai rischi connessi a interventi privati senza controllo.

La rimozione di questo immobile abusivo dimostra che, nonostante i ritardi, gli enti giudiziari e ambientali collaborano per far rispettare le norme su questo territorio fragile, a tutela di chi abita e lavora sotto la minaccia costante di eventi naturali.

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