La giunta regionale d’Abruzzo ha definito le regole per la raccolta dell’uva e lo stoccaggio dei vini per la vendemmia 2025, in ottemperanza alla legge 238 del 2016. Parallelamente, ha dato via a un progetto che coinvolge università e ricercatori per supportare le nuove sfide del settore agricolo con formazione e sperimentazione sul campo. Questi provvedimenti segnano un passo importante nella gestione delle risorse agricole e nello sviluppo di competenze adatte alle trasformazioni in atto.
La giunta ha approvato le modalità di raccolta dell’uva e di stoccaggio del vino per la prossima vendemmia che si svolgerà nel 2025. Il riferimento normativo è la legge 12 dicembre 2016, numero 238, che disciplina questo settore vitivinicolo. Su proposta del presidente Marco Marsilio, sono stati elaborati gli elenchi degli enti già iscritti nei registri delle cancellerie dei tribunali, stabilendo con chiarezza quali strutture sono ufficialmente riconosciute per operare nell’ambito della produzione vinicola.
Un tema di rilievo riguarda gli enti irreperibili. Per questi ultimi la regione ha deciso di avviare il procedimento di estinzione d’ufficio. Questo significa che, dopo la pubblicazione dell’elenco relativo negli albi pretori dei comuni dove hanno sede, oltre che sul BURAT e sul sito ufficiale della regione, si procederà con un decreto di estinzione. Tale decreto sarà poi inviato al tribunale competente affinché possa cancellare queste entità dai registri e conferirne la perdita della personalità giuridica di diritto privato. Questa mossa ha lo scopo di mettere ordine nel sistema, evitando che enti inattivi o scomparsi continuino a comparire ufficialmente, pratica che può creare confusione o ostacolare controlli successivi.
L’efficacia di questa norma si rispecchia nel controllo della trasparenza e nella responsabilità degli enti coinvolti nella produzione e gestione del vino. È un passo che delimita con precisione i soggetti effettivi che contribuiscono al fermento economico nel comparto vitivinicolo. La regolamentazione permette una gestione più lineare e riconoscibile per quanto riguarda le attività agricole relative all’uva e ai prodotti derivati. Inoltre favorisce una vigilanza più stretta sulle realtà che ancora operano attivamente.
Su proposta del vice presidente Emanuele Imprudente, la regione Abruzzo aderisce all’iniziativa chiamata ” CONNESSIONI RURALI – Open farms, dal laboratorio al campo”. In pratica è stato approvato lo schema di protocollo d’intesa tra MASAF, direzione generale dello sviluppo rurale, rete rurale nazionale e regione Abruzzo. Questo accordo prevede un piano dettagliato di attività regionali e universitarie tese a sostenere le transizioni ecologica, digitale e generazionale previste dalla PAC 2023-2027.
Il cuore del progetto consiste nella realizzazione di un “living lab”, uno spazio di lavoro condiviso dove istituzioni, centri di ricerca, università e associazioni territoriali cooperano nella co-progettazione, sperimentazione, monitoraggio e valutazione di soluzioni formative innovative. Questo laboratorio vuole andare oltre la teoria, portando a contatto direttamente il mondo accademico con le esigenze pratiche del settore primario, ovvero l’agricoltura.
Gli studenti universitari sono al centro dell’intervento: possono partecipare a corsi di formazione in modalità virtual “service learning”, ma anche vivere esperienze sul campo. In queste attività sono protagonisti in tutte le fasi, dalla raccolta dei bisogni reali del territorio al dialogo con i diversi attori locali. Partecipano alla progettazione degli interventi, ne seguono lo sviluppo e valutano infine i risultati ottenuti. In questo modo imparano non solo nozioni teoriche ma anche pratiche, entrando direttamente nel circuito produttivo e sociale che riguarda l’agricoltura in Abruzzo.
Il progetto mira quindi a preparare nuove figure capaci di affrontare le sfide che la trasformazione digitale ed ecologica impongono al mondo rurale. La formazione così costruita tende a saldare il sapere accademico con le necessità quotidiane dei territori. Si tratta di un tentativo che potrà portare benefici concreti al tessuto agricolo regionale e al sistema educativo, dando giovani risposte adeguate alle richieste di un settore che evolve molto rapidamente.
La pubblicazione degli elenchi riguardanti gli enti iscritti nei registri delle cancellerie dei tribunali assume un ruolo fondamentale nella gestione della struttura giuridica degli operatori nel settore agricolo e vitivinicolo. Questo passaggio permette di distinguere in modo chiaro quali enti sono attivi e quali invece risultano irreperibili, aprendo la strada a una loro estinzione formale.
L’Ente responsabile, su indicazione della giunta, dovrà pubblicare questo elenco negli albi pretori dei comuni interessati, sul Bollettino ufficiale regionale e sul sito istituzionale della regione. La trasparenza di queste comunicazioni consente a chiunque di prendere visione dello stato degli enti, mettendo in luce realtà che non sono più operative. Di fatto, questa procedura punta a un sistema più cristallino e verificabile, importante per i controlli da parte delle autorità e per la sicurezza degli operatori del mercato.
A seguito di questa pubblicazione, l’istituto chiamato a operare sull’estinzione d’ufficio potrà adottare il decreto di cancellazione, che verrà trasmesso al tribunale per le pratiche definitive. Così l’ente perde la personalità giuridica di diritto privato, diventando di fatto inesistente dal punto di vista legale. La misura evita situazioni di stallo o abbandono di enti che potrebbero creare problemi a livello amministrativo, oltre a rischi di frode o di confusione scientifica.
Questo intervento si inserisce in un più ampio processo di ordine e governo della gestione agraria. Ripulire gli elenchi da enti non più reperibili significa anche aiutare un miglior coordinamento degli attori effettivi e dare maggiore chiarezza al sistema vitivinicolo regionale, garantendo così procedure più corrette e trasparenti. Il lavoro svolto dalla regione Abruzzo tende quindi a consolidare una base solida per le attività agricole e la loro regolazione formale.
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