La passione per la storia può essere un piacere che va oltre lo studio accademico. Lo ha sottolineato Alessandro Barbero, storico e divulgatore, durante l’evento organizzato a Monte Porzio Catone. La lectio-show, intitolata “Anonimo romano e Cola di Rienzo”, ha riunito esperti e appassionati nel suggestivo scenario di villa Mondragone, luogo storico sede dell’università di Roma Tor Vergata. L’appuntamento ha proposto una riflessione sulla figura di uno degli scrittori medievali più importanti e misteriosi, spingendo anche a riflettere sul valore che la storia può avere per chiunque, non solo per gli studiosi.
Alessandro Barbero ha aperto la serata affrontando un tema spesso trascurato: per tante persone, leggere romanzi storici o assistere a conferenze non è solo un modo per approfondire la conoscenza, ma soprattutto un’occasione per divertirsi. La storia, quindi, non è soltanto un insieme di date e avvenimenti, ma un racconto che affascina e intrattiene. Barbero ha osservato che questa forma di interesse popolare è assolutamente legittima. Tuttavia, ha anche invitato a considerare cosa accadrebbe se chi guida il mondo imparasse davvero dai fatti del passato. Il messaggio è chiaro: la conoscenza storica può avere un impatto concreto sulle decisioni presenti e future.
Questo approccio descrive la storia come un ponte tra il divertimento e l’insegnamento, senza imporre un rigore accademico che spesso può allontanare i non esperti. Barbero ricorda così il valore che gli storici attribuiscono alla narrazione ben fatta, con personaggi e vicende capaci di catturare l’attenzione. Raccontare il Medioevo, spesso percepito come un’epoca buia e lontana, diventa così un’occasione per scoprire come vivessero realmente le persone, quali tensioni sociali attraversassero e quali eventi segnarono la loro vita quotidiana.
Il fulcro della serata è stato lo studio sull’Anonimo romano, figura centrale e ancora avvolta nel mistero. Barbero ha spiegato come questo autore, di cui non si conosce il nome, abbia scritto un’opera che rappresenta una delle migliori testimonianze letterarie del Medioevo italiano. La mancanza di una strada a Roma dedicata a questo scrittore è un segnale della sua quasi totale assenza nella memoria cittadina, che Barbero ha definito un danno da colmare.
L’Anonimo romano ha lasciato un testo scritto in una lingua curata, ricca ed espressiva, che testimonia non solo competenze linguistiche di alto livello, ma anche una profonda conoscenza della realtà politica e sociale del tempo. L’opera rivela la complessità del Medioevo, contraddicendo molte semplificazioni a cui siamo abituati. Il racconto si svolge a Roma, territorio di grande interesse storico e culturale, dove personaggi come Cola di Rienzo sono protagonisti di una storia intricata e coinvolgente.
Barbero ha sottolineato che scoprire le opere di autori come l’Anonimo romano significa recuperare parti importanti della nostra eredità culturale. La lezione ha permesso di ripercorrere i dettagli della scrittura e di capire perché questa figura resti tanto influente nell’ambito della storiografia medievale.
La lectio-show si è svolta il 28 marzo 2025 nel centro congressi di villa Mondragone, la storica proprietà universitaria di Roma Tor Vergata situata a Monte Porzio Catone. L’iniziativa ha attirato una platea di studiosi, studenti specialisti e appassionati di storia medievale. L’introduzione è stata curata da Sandro Carocci, professore di storia medievale, che ha posto le basi per la discussione guidata da Barbero.
La partecipazione del rettore Nathan Levialdi Ghiron e di Lucia Ceci, direttrice del dipartimento di Storia, patrimonio culturale, formazione e società, ha confermato l’importanza dell’evento per l’ateneo. L’evento ha avuto anche un seguito online, con la trasmissione in diretta sul canale Youtube dell’università, che ha permesso a un pubblico più ampio di assistere alla lezione.
Gli studenti presenti, così come i colleghi dello storico, hanno mostrato interesse e coinvolgimento durante tutta la lettura. L’atmosfera ha unito la vivacità di chi studia da poco tempo con l’esperienza di chi pratica da anni la storiografia, confermando il ruolo della cultura medievale come campo aperto alla curiosità a qualsiasi livello.
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