Un uomo di 56 anni di origine straniera è stato arrestato nei giorni scorsi dai carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della compagnia di latina con l’accusa di un maxi furto di rame. Il caso è arrivato rapidamente davanti al tribunale di latina, dove ieri si è svolto il processo per direttissima davanti al giudice monocratico mario la rosa, che ha convalidato l’arresto e disposto l’obbligo di firma. L’imputato, assistito dal suo legale, ha chiesto i termini a difesa e il procedimento è stato rinviato a ottobre.
Il 56enne è finito in manette dopo un’accurata indagine dei carabinieri, coordinata dal maggiore paolo perrone. Le attività investigative hanno preso il via da un controllo nei pressi dell’ex istituto meccanografico in viale nervi, a latina. I militari hanno notato alcuni movimenti sospetti di due persone che si aggiravano nei dintorni e, deciso a intervenire, il tenente nicola pantano ha ordinato l’inseguimento di una vettura da cui erano fuggiti i due sospetti.
Dopo diversi minuti di inseguimento, i carabinieri sono riusciti a bloccare il conducente, che corrispondeva proprio all’uomo sotto sospetto. Durante il fermo, il materiale di rame, oggetto del furto, è stato recuperato e posto sotto sequestro. L’indagine ha permesso di collegare direttamente l’uomo al furto di rame, circostanza che ha portato all’arresto immediato.
Il tribunale di latina ha ospitato ieri l’udienza per direttissima relativa al caso. Nel corso della seduta, il giudice mario la rosa ha esaminato la situazione, accertando la validità degli elementi raccolti dai carabinieri. Data la richiesta del difensore, che ha preferito prendersi più tempo per preparare la difesa, il giudice ha deciso il rinvio del processo a ottobre. Nel frattempo, ha disposto l’obbligo di firma per l’imputato, misura meno restrittiva rispetto alla detenzione, ma che garantisce la sua presenza nelle fasi successive del procedimento.
L’udienza di ieri ha confermato quindi la serietà delle accuse, chiave per non lasciare senza risposta il maxi furto di rame denunciato. È evidente come la giustizia mantenga alta l’attenzione su reati di questo tipo, colpendo duramente chi tenta di sottrarre materiali preziosi, fondamentali per molte attività economiche.
Il giudice mario la rosa ha sottolineato l’importanza di queste misure per assicurare il corretto andamento del processo, mantenendo un equilibrio tra tutela dello stato di diritto e garanzia delle libertà personali.
Questa operazione dei carabinieri di latina, sotto la guida del maggiore paolo perrone e al comando del tenente nicola pantano, dimostra come l’attività sul territorio possa portare a risultati concreti. Il tempestivo intervento su movimenti sospetti ha permesso di evitare la fuga degli uomini coinvolti e di mettere fine al tentativo di furto.
Il recupero del rame rubato non soltanto rappresenta un danno economico scongiurato per le aziende colpite, ma anche un messaggio chiaro contro questo tipo di criminalità. I furti di rame, negli anni recenti, hanno colpito diversi impianti e infrastrutture, causando gravi problematiche. Per questo motivo, il lavoro delle forze dell’ordine, in particolare attraverso controlli e inseguimenti mirati come in questo caso, risulta indispensabile.
I dettagli raccolti aiutano a comprendere meglio la dinamica: due persone avevano approfittato di un momento di relativa tranquillità per agire, ma la scrupolosa attenzione dei carabinieri ha impedito che potessero portare a termine ciò che avevano intenzione di fare. Di certo, la vicenda rimane aperta in attesa della prossima udienza, ma fin da ora si conferma una risposta pronta e decisa contro i reati predatori.
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