La comunicazione dell’asd sora calcio 1907 che ha annunciato di utilizzare l’impianto “giuseppe panico” per il settore giovanile a partire dalla prossima stagione ha attirato attenzione nel panorama sportivo di sora. Questo passaggio coinvolge una struttura pubblica destinata allo sport giovanile e solleva domande sulle modalità con cui è stata presa la decisione. Le altre associazioni cittadine appaiono infatti sorprese dalla notizia, senza aver ricevuto comunicazioni ufficiali o essere state coinvolte in un confronto.
L’impianto giuseppe panico rappresenta un punto di riferimento per le attività sportive di sora, in particolare per chi lavora con i giovani. La struttura ospita eventi e allenamenti da anni e ha una storia legata al sostegno dello sport locale. Affidare l’uso di questo spazio a una singola società porta con sé conseguenze sul tessuto sportivo locale. La gestione di un luogo simile non riguarda soltanto l’ente assegnatario, ma tutta la comunità di atleti, allenatori e famiglie che gravitano intorno alle associazioni cittadine.
Il sora calcio 1907 ha un passato importante e un radicamento consolidato nella città. Ciò non toglie però che altre realtà, attive nel tempo e impegnate nel promuovere discipline sportive tra i più giovani, rivendichino un ruolo nella gestione o almeno nel confronto attorno alla destinazione dell’impianto. L’utilizzo di una struttura pubblica dovrebbe riflettere criteri chiari e condivisi, considerati da tutti come garanzia di equità nell’accesso e nella promozione dello sport.
Non ci sono segnalazioni ufficiali su eventuali consultazioni pubbliche o manifestazioni di interesse rivolte alle varie società sportive della città. Alcune realtà lavorano da anni con i giovani, coinvolgendo centinaia di ragazzi. Il fatto che non siano state informate o coinvolte nella scelta dell’assegnazione dell’impianto è motivo di perplessità.
L’assenza di bandi pubblici o incontri aperti ha alimentato dubbi sulla trasparenza dell’intero processo. Il confronto tra le associazioni sportive consente di considerare diverse esigenze e di offrire opportunità più ampie alle nuove generazioni. Senza questa fase, si rischia che una parte del panorama sportivo locale resti ai margini, limitando così potenzialità di crescita e collaborazione.
A oggi non sono state pubblicate note o aggiornamenti da parte dell’amministrazione comunale di sora che spieghino i criteri e le procedure seguite per assegnare l’impianto. Nemmeno la consigliera delegata allo sport, naike maltese, ha fornito chiarimenti o dettagli.
Questa carenza di informazioni ufficiali genera un vuoto che alimenta dubbi e malumori tra le associazioni sportive e la cittadinanza. Una struttura pubblica dovrebbe soggiacere a regole di trasparenza e condivisione, specialmente quando coinvolge i ragazzi e lo sviluppo sportivo del territorio. La mancanza di comunicazione rischia di rendere il processo poco chiaro, con il timore che decisioni importanti vengano prese senza coinvolgere tutte le parti interessate.
Nei giorni successivi all’annuncio, molte realtà sportive attendono risposte da chi ha responsabilità decisionali. Le associazioni sperano in un confronto aperto che dia modo di valutare ogni aspetto legato alla gestione dell’impianto giuseppe panico, magari prevedendo momenti di dialogo per tutte le parti coinvolte.
La speranza diffusa è che in futuro si lavori con criteri di partecipazione e rispetto degli interessi di tutte le società, proponendo così un modello più inclusivo. I protagonisti del mondo sportivo di sora puntano a uno sviluppo che coinvolga realmente tutti, a vantaggio dei giovani e dell’intero contesto sociale cittadino. Restano dunque in attesa di chiarimenti e di un percorso condiviso, capace di illuminare le scelte legate a un bene comune fondamentale.
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