Nel cuore di Scanno, borgo dell’aquilano celebre per le sue immagini storiche, le semplici cassette per i contatori elettrici si sono trasformate in spazi colorati che narrano la cultura e la vita del paese. Un intervento promosso dalla consulta giovanile insieme al Comune, nato grazie a un accordo con Enel, ha portato un tocco di colore nelle vie principali, riducendo l’impatto visivo di elementi spesso trascurati.
Le cassette lungo la via principale di Scanno non sono più solo scatole anonime sulle pareti. Ogni superficie è diventata una piccola tela dove si rappresentano temi culturali ed elementi della vita quotidiana locale. Le immagini richiamano l’arte dell’oreficeria e la lavorazione del tombolo, due tradizioni radicate nel borgo. Non mancano scene del corteo nuziale, dove i protagonisti indossano abiti tradizionali che raccontano una storia di usanze tramandate.
Tra i motivi dipinti spiccano anche i riti religiosi, come le Glorie di San Martino che si tengono ogni 10 novembre. Le grandi pire di legna, alte e accese, si illuminano nel buio mentre la comunità partecipa al rito con devozione. Le greggi in transumanza, protagoniste di un passaggio stagionale che unisce montagna e pianura, sono state riprodotte con cura, così come le donne in costume tipico, mentre trasportano sul capo fascine di legno, segno di un passato legato alla fatica e ai lavori manuali.
Le serenate, dette chezette, dedicate alle spose in vernacolo, trovano spazio nelle illustrazioni, così come la fauna locale rappresentata da cervi, lupi e orsi che abitano i boschi vicini. La festa di Sant’Antonio è un’altra scena ritratta, con animali e trattori decorati con fiori tipici come ginestre e rose, mentre il lago a forma di cuore, famoso punto panoramico, chiude questa serie di immagini capaci di restituire l’identità di Scanno in modo diretto e vivido.
L’azione è stata voluta dalla consulta giovanile del paese, coordinata da Federico Di Cesare, con il sostegno del Comune. L’idea è nata da un giovane residente, Lorenzo Gentile, che ha proposto di intervenire sulle cassette per trasformarle in qualcosa di più gradevole a vista e che richiamasse l’attenzione sulle peculiarità storiche e culturali del borgo.
L’accordo con Enel ha permesso di intervenire legalmente su questi elementi tecnici ormai inevitabili nelle strade, ma spesso fonte di disturbo estetico. Così, è stato chiamato Davide D’Angelo, pittore marchigiano noto come Urca, a realizzare i dipinti. Urca ha interpretato le richieste con un linguaggio figurativo sobrio e capace di evocare le immagini senza sovraccaricarle.
Sotto ogni cassetta sono state inserite brevi didascalie che accompagnano le opere. Un esempio è quella dedicata agli animali selvatici, che invita con un messaggio semplice a rispettarli: “Se ci vuoi bene, non darci da mangiare e non ti avvicinare”. Questi dettagli rimandano a un rapporto di rispetto con la natura e con le tradizioni, fattori che rimangono alla base dell’identità di Scanno.
Scanno ha sempre attratto fotografi e artisti che hanno raccontato la sua essenza. Negli anni del Novecento, professionisti come Henri Cartier-Bresson o Mario Giacomelli, hanno immortalato scorci, volti e momenti del borgo montano, riconoscendone un valore estetico e umano particolare. Questa nuova iniziativa rientra in quell’orizzonte, pur intervenendo su un aspetto quotidiano e poco considerato.
Le immagini contemporanee sulle cassette si affacciano sui vicoli antichi e dialogano con l’ambiente naturale che circonda il paese. Il lago a forma di cuore, che domina il paesaggio è protagonista di molte fotografie richieste dai turisti. Non casuale la scelta di riprenderlo nei dipinti, insieme a elementi che richiamano l’aria dei monti.
L’approntamento di queste opere contribuisce a mantenere vivo il legame tra comunità e territorio, rinnovando gli spazi con immagini di memoria e di attualità. Le piccole cassette anonime diventano così punti di attrazione e di riflessione, dove passato e presente si intrecciano a ogni sguardo incrociato.
La cura per il dettaglio, l’attenzione alla tradizione e il coinvolgimento dei giovani evidenziano un modo di fare città che non si limita a restaurare ma cerca di raccontare storie attraverso occhi nuovi. Scanno, oggi, si mostra anche così, dove una cassetta elettrica si trasforma in una finestra sulla cultura locale.
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