Negli ultimi giorni il presidente della regione Campania, Vincenzo de luca, ha pronunciato frasi forti nel corso di un intervento all’ospedale Pascale di Napoli. Ha parlato rivolgendosi ai medici e commentando l’imminente tornata elettorale regionale. Le sue dichiarazioni, piene di critiche e riflessioni sul futuro politico locale, hanno subito attirato attenzione e suscitato dibattito.
L’intervento di de luca è avvenuto in un momento delicato per la Campania. La regione si avvicina alle elezioni regionali, uno snodo importante per le prossime amministrazioni e per la gestione dei servizi pubblici locali, compresa la sanità. Nel suo discorso davanti ai medici dell’ospedale Pascale, de luca ha espresso una visione critica sulla situazione politica regionale, in cui vede un clima difficile e contraddittorio.
Il presidente ha usato toni molto netti, sottolineando un disincanto verso quella che definisce la classe politica attuale. Ha rivolto un monito implicito alla comunità sanitaria, incoraggiandola a mantenere salda la propria dedizione e professionalità, nonostante le difficoltà politiche e istituzionali che si profilano.
La frase centrale di de luca è stata chiara e cruda: «Se in Campania ci sono brave persone, siete fottuti». Questo passaggio ha fatto discutere per la durezza con cui definisce l’esistenza di una “brava gente” nel contesto politico. Secondo lui, quando si parla di “bravi uomini” in politica, in realtà si fa riferimento a chi pensa solo a se stesso e alla propria carriera, non ai cittadini.
Questo impianto critico mette in luce una visione disillusa della retorica politica, che spesso esalta qualità personali senza però tradurle in azioni concrete per la comunità. De luca intende denunciare un sistema in cui la buona fede e il merito non bastano davanti a giochi di potere e interessi privati. Il suo messaggio attraversa la politica e si estende all’intero sistema, facendo emergere tensioni antiche e difficoltà nello svolgere il proprio ruolo al servizio della collettività.
Nel discorso, de luca ha ricordato anche il proprio ruolo negli anni passati, spiegando di aver combattuto da solo contro ministri della salute, indifferentemente di governi di destra o di sinistra. Questa battaglia è stata portata avanti per difendere la sanità campana e gli interessi dei cittadini.
Il presidente si è definito una figura isolata e determinata, impegnata a tutelare la missione di chi lavora nel settore sanitario. Il suo invito finale è stato rivolto ai medici presenti: mantenere fedeltà alla propria missione e ruolo, anche di fronte a scenari politici difficili. Così ha voluto sottolineare come, nonostante le difficoltà e i cambiamenti, l’obiettivo rimanga quello di garantire assistenza e cura, anche quando le condizioni esterne non sono favorevoli.
Queste parole evidenziano una contrapposizione tra la politica e la professione sanitaria, insistendo sulla necessità di separare gli interessi politici dalle responsabilità mediche. Resta comunque un monito netto circa le sfide che la regione Campania dovrà affrontare nell’avvicinarsi dell’appuntamento elettorale e nei mesi successivi.
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