Categories: Notizie

La guardia civil delle baleari difende l’intervento che ha portato alla morte del dj michele noschese a ibiza

L’episodio che ha visto la morte del dj michele noschese, noto come Godzi, durante un fermo operato a Ibiza, ha suscitato diverse reazioni e controversie. La delegazione delle Baleari dell’Aegc, l’associazione che tutela la guardia civil spagnola, ha rilasciato un comunicato per difendere il comportamento degli agenti coinvolti. Secondo l’associazione, l’azione degli uomini in divisa è stata conforme alle procedure previste e ha usato la forza minima necessaria per bloccare un individuo molto agitato e sotto l’effetto di sostanze.

La versione della guardia civil su quanto successo a ibiza

Secondo l’Aegc, gli agenti sono intervenuti in risposta a una chiamata che segnalava una situazione grave: un uomo minacciava di morte con un’arma da taglio, precisamente un coltello, ed era entrato in casa di una persona anziana di circa ottant’anni. Michele noschese, secondo il comunicato, era del tutto fuori controllo, sotto influenze stupefacenti e aveva un atteggiamento molto aggressivo. Gli agenti hanno cercato di calmarlo e di sedare la situazione, ma lui ha tentato di aggredirli. A quel punto hanno usato la forza per impedire ulteriori minacce, immobilizzandolo e ammanettandolo.

Uso della forza minima necessaria

L’associazione ha voluto sottolineare che in questa fase è stato applicato il “minimo necessario” per evitare danni all’uomo e agli altri presenti. Solo dopo l’immobilizzazione, gli agenti si sono accorti che Michele aveva smesso di muoversi ed hanno provato a rianimarlo. Sono stati subito chiamati soccorsi medici, ma il dj è deceduto poco dopo. Nel comunicato, l’Aegc respinge con forza le accuse di violenza e di abuso, definendo l’intervento “corretto e proporzionato”.

Le contestazioni e la richiesta di chiarezza sull’uso della forza

Questa versione viene offerta per rispondere alle “falsità” che, secondo l’Aegc, circolano in merito all’episodio. Alcuni racconti sostengono che Michele noschese sia stato maltrattato dagli agenti, picchiato o trascinato in modo violento, ma l’associazione nega categoricamente ogni accusa di comportamento eccessivo. Si ribadisce che il giovane si trovava in stato di agitazione profonda, aggrediva chiunque e stava minacciando la vita di un’altra persona, dunque l’intervento è stato giudicato necessario per tutelare la sicurezza pubblica.

Trasparenza nell’inchiesta

L’Aegc chiede che l’inchiesta in corso faccia luce su ogni dettaglio, basandosi sulle testimonianze raccolte, relazioni tecniche e risultati autoptici. Solo così, dicono, si potrà stabilire con certezza che la morte non sia da collegare direttamente a un uso improprio della forza da parte degli agenti. La delegazione delle Baleari sottolinea inoltre quanto sia delicato gestire momenti di crisi così gravi e come spesso dalla strada si presentino problemi complessi, difficili da domare senza rischi.

Il difficile compito degli agenti sul campo e la gestione della crisi

Un punto centrale del comunicato riguarda la complessità del lavoro svolto dagli agenti. Quando sono arrivati sul posto, si sono trovati di fronte a un uomo che non rispondeva alla ragione, armato e pericoloso, che teneva in ostaggio un anziano. La situazione richiedeva rapidità e attenzione massima per evitare tragedie maggiori.

Rapidità e forza proporzionata

La guardia civil spiega che la scelta della “forza minima” non è mai semplice da determinare sull’attimo e che gli operatori hanno agito applicando criteri di prudenza e autocontrollo. L’aggressività di Michele, unita allo stato di alterazione dovuto alle droghe, ha reso la situazione instabile e imprevedibile. Arrestarlo senza scatenare altre reazioni era già un’impresa. Il fatto che l’uomo sia deceduto si presenta quindi come una tragica circostanza, non un gesto deliberato o ingiustificato.

Le autorità confermano che appena scattato il problema hanno subito chiamato il soccorso medico, ma nonostante il tentativo di rianimazione, le condizioni di Noschese erano critiche. L’Aegc insiste sull’importanza di lasciare lavorare gli inquirenti senza pregiudizi per capire tutte le dinamiche.

L’intervento degli agenti a Ibiza rappresenta un caso che riaccende il dibattito sull’uso della forza in situazioni dove la sicurezza pubblica è in gioco. Gli elementi raccolti finora confermano che la guardia civil ha agito nel rispetto delle normative, ma l’inchiesta dovrà fare chiarezza definitiva su tutte le responsabilità e gli eventi.

Monica Ghilocci

Recent Posts

Antonio conte a Dimaro: «la maglia del Napoli porta orgoglio, ora serve umiltà per difendere lo scudetto»

Il ritiro estivo del Napoli a Dimaro ha visto Antonio Conte incontrare i tifosi con…

3 ore ago

Arrestato a Aprilia 57enne con una condanna definitiva a 7 anni e 7 mesi per estorsione e altri reati

Nel mattino di martedì, la polizia di stato di Aprilia ha dato esecuzione a un…

3 ore ago

Allarme invasione del granchio blu nel lago di Paola: imprese e istituzioni mobilitate per fermare il fenomeno

Il granchio blu continua a diffondersi nel lago di Paola, mettendo a rischio un ambiente…

4 ore ago

Sgombero di caravan e camper abusivi a punta fiume, marina di Minturno: intervento della polizia locale e carabinieri

Nei pressi del fiume Garigliano, a Punta Fiume, marina di Minturno, è stato effettuato lo…

5 ore ago

Nuova ondata di incendi in marsica tra Collarmele e Pescina minaccia ampie zone boschive

Nell’area montuosa che separa Collarmele da Pescina, in Marsica, si è sviluppato un vasto incendio…

5 ore ago

Procuratore nicola gratteri smentisce frasi attribuitegli durante albenga d’autore, precisazioni sulla riforma costituzionale

Un articolo pubblicato su un blog ligure ha riportato alcune presunte dichiarazioni del procuratore di…

5 ore ago