Home Notizie Donna denunciata a villaricca per chirurgia estetica abusiva in un appartamento con acido ialuronico e botox
Notizie

Donna denunciata a villaricca per chirurgia estetica abusiva in un appartamento con acido ialuronico e botox

Share
Share

Una 35enne di Villaricca, in provincia di Napoli, è finita nei guai dopo che i carabinieri, supportati dal personale dell’Asl locale, hanno scoperto un’attività di chirurgia estetica abusiva nel suo appartamento. Tra le sostanze sequestrate ci sono acido ialuronico e botox, utilizzati senza autorizzazioni né controlli sanitari, insieme a strumenti e macchinari per trattamenti estetici. La donna, seguita da migliaia di persone sui social, prometteva risultati estetici a prezzi convenienti ma ha messo a rischio la salute di chi si affidava a lei.

L’uso illegale di sostanze mediche e l’attrezzatura sequestrata

Durante un controllo a Villaricca, i carabinieri insieme all’Asl hanno trovato nell’appartamento della 35enne numerose sostanze destinate a uso medico e chirurgico. In particolare, sono emerse confezioni di acido ialuronico e botox. Questi prodotti richiedono competenze specifiche e un ambiente sterile per essere utilizzati in modo sicuro, ma nel caso scoperto la donna non possedeva alcuna qualifica. Oltre ai farmaci, il locale era dotato di lettini per i trattamenti estetici, siringhe e macchinari per la rimozione tatuaggi, tutto sequestrato.

L’attività abusiva rappresenta un pericolo grave per la salute delle persone, dato che l’uso scorretto di queste sostanze può provocare reazioni avverse anche molto serie. Il fatto che si svolgesse in un’abitazione privata solleva dubbi sul rispetto delle normative igieniche e sulla verifica reale dei rischi per i pazienti.

Attività promossa sui social e l’approccio alla clientela

La 35enne aveva costruito una presenza forte sui social network, dove prometteva ai suoi follower miglioramenti estetici come labbra e zigomi più definiti. Con migliaia di seguaci, offriva trattamenti a prezzi concorrenziali, attirando clienti anche fuori dalla sua città. Questa comunicazione online ha contribuito alla diffusione dell’attività abusiva, che però nascondeva rischi evidenti.

La gestione dei trattamenti via social è diventata frequente nel campo dell’estetica, ma resta fondamentale che chi opera disponga di licenze e rispetti le norme sanitarie. In questo caso, la pubblicità su Instagram o Facebook ha creato aspettative false e ha portato a un’attività non autorizzata.

LEGGI ANCHE
Tentato omicidio-suicidio a Frosinone: medico aggredisce la moglie nel sonno e si ferisce gravemente

Le conseguenze legali e finanziarie per la donna

La denuncia nei confronti della 35enne è scattata per numerose violazioni: esercizio abusivo della professione, mancato rispetto delle regole sanitarie e inosservanza delle norme ambientali. La magistratura ha avviato accertamenti e disposto il sequestro degli strumenti impiegati.

In termini economici, la donna dovrà pagare multe per un totale di circa 10 mila euro. Queste sanzioni coprono le infrazioni amministrative e le irregolarità rilevate durante i controlli. Oltre agli aspetti pecuniari, resta l’aspetto penale legato al rischio messo in conto di mettere a repentaglio la salute delle persone.

Il ruolo delle autorità nel controllo territoriale

Le forze dell’ordine e le autorità sanitarie proseguiranno il monitoraggio del territorio per prevenire altri casi di attività simili. L’episodio di Villaricca dimostra quanto sia importante evitare il fai da te nell’ambito estetico e rivolgersi solo a professionisti abilitati e controllati.

Circeonews.it è un magazine online che si concentra principalmente sul territorio del Pontino e sulla città del Circeo.

Letu2019s keep in touch

Subscribe to our newsletter to get our newest articles instantly!

Copyright © 2025 proprietà Influencer Srls - Via Luca Bati 57 - Roma - P.iva 14920521003 - - Questo blog non è una testata giornalistica, in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 07.03.2001