A pochi chilometri da Viterbo, l’area archeologica di Ferento si prepara ad animarsi con una serie di spettacoli estivi durante tutta la stagione 2025. Saranno allestiti due palchi – uno all’interno del teatro romano e uno nell’area delle antiche terme – per accogliere rappresentazioni che spaziano dalla musica al teatro. Il Consorzio Teatro Tuscia, coordinato dalla direzione artistica di Patrizia Natale, ha messo a punto un calendario ricco di appuntamenti che si svolgeranno dal 2 luglio al 18 agosto. Questa stagione intende valorizzare le suggestioni offerte dai due spazi, con un totale di 25 eventi previsti, capaci di coinvolgere un ampio pubblico appassionato di arte e cultura.
Ferento teatro festival 2025: tra storia e arte su due palchi
Ferento, patrimonio archeologico di rilievo non lontano da Viterbo, mostrerà una duplice anima culturale per l’estate 2025. Gli organizzatori hanno deciso di sfruttare il teatro romano come location principale di 15 spettacoli, dove si potrà rivivere l’atmosfera dell’antichità grazie a scene allestite in uno scenario autentico. L’area delle antiche terme, invece, accoglierà altri 10 eventi, ponendosi come luogo ideale per serate all’aperto ricche di emozioni. Questa scelta offre una varietà di esperienze artistiche, sfruttando al massimo i due spazi evocativi dell’antica Ferento. La stagione punta a intercettare interessi diversi, dal teatro classico al contemporaneo, passando per concerti e performance musicali capaci di amplificare la suggestione offerta dai resti archeologici.
Il ruolo del consorzio teatro tuscia e la direzione artistica
Il Consorzio Teatro Tuscia, noto per la cura con cui sostiene la scena teatrale locale, si incarica di coordinare l’organizzazione e la programmazione, sotto la guida esperta di Patrizia Natale. L’intento è dare nuova vita a Ferento, mantenendo il legame con la sua storia millenaria. Ogni spettacolo evidenzierà aspetti culturali profondi, cercando di stabilire un forte dialogo tra gli spazi antichi e le forme artistiche contemporanee.
carmina burana di carl orff: un inno potente al destino e all’amore
Uno degli appuntamenti più attesi sarà la rappresentazione dei Carmina Burana, celebre cantata scenica di Carl Orff, in programma nel teatro romano di Ferento. Questo spettacolo si distingue per la sua forza e il coinvolgimento emotivo che riesce a suscitare negli spettatori, muovendosi tra temi del destino, dell’amore e del piacere che attraversano i secoli. La direzione artistica dell’evento è affidata a Gea Garatti Ansini, che guiderà l’International Opera Choir in un’esecuzione ricca di passione e intensità.
Un allestimento musicale coinvolgente
La versione proposta è formata per soli, coro di voci bianche, due pianoforti e percussioni, elementi che contribuiscono a dare ritmo e vigore all’atmosfera senza tempo del teatro di Ferento. L’evento è una coproduzione di Frequenze & Armonici APS e Ut Re Mi APS, testimonianza del lavoro collaborativo tra realtà del territorio impegnate nel mantenere viva la tradizione musicale e culturale.
I Carmina Burana si situano a metà strada tra sacro e profano, affrontando attraverso musiche e testi medievali varie sfaccettature della condizione umana: dalla giovinezza e i piaceri della natura, all’esperienza pagana della taverna, fino alle ironie e alle delicatezze dell’amore romantico. L’iconico brano O Fortuna, che apre la cantata, conserva ancora oggi un fascino innegabile, spesso utilizzato in colonne sonore di film famosi.
da gea garatti ansini a un cast affiatato: i protagonisti dell’evento
Gea Garatti Ansini ha spiegato come i Carmina Burana, pur firmati da Carl Orff, superino il concetto tradizionale di opera, riuscendo a fascinare ogni pubblico senza annoiare. Orff stesso, racconta la direttrice, capì di aver creato un’opera che sarebbe stata più forte delle sue altre composizioni, tanto da voler cancellare tutto ciò che aveva scritto prima. La musica riecheggia, quindi, senza bisogno di presentazioni complicate, portando chi ascolta in un viaggio che tocca passioni forti e sentimenti universali.
Il cast in dettaglio
Nel cast si alternano interpreti esperti e polistrumentisti, tra cui Giovanni Mirabile, maestro dei cori, con i pianisti Adamo Angeletti e Davide Martelli, e la sezione percussioni formata da Gioele Balestrini, Ludovico Venturini, Marco Germani e Luca Ventura. Le voci soliste aggiungono un ulteriore livello di intensità: Ariadna Vilardaga Gómez al soprano, Stefano Guadagnini controtenore e Daniele Adriani baritono, un trio capace di scaldare emotivamente la platea.
La struttura della cantata prevede tre sezioni distinte: “Primo vere”, che omaggia primavera, natura e gioventù; “In taberna”, focalizzata sul piacere e la vita spensierata; e “Cour d’amours”, dove si intrecciano ironia e sentimento nell’amore. Questa articolazione permette a ogni fase della performance di sviluppare un racconto musicale e umano, che rende la serata varia e coinvolgente.
Un’estate di fermento culturale nel cuore di ferento
Il festival estivo di Ferento offrirà una serie di eventi selezionati per raccontare storie che prendono forma nel contesto unico del teatro romano e delle antiche terme. Ospitati in due spazi vicini ma con caratteristiche differenti, gli spettacoli comporranno un calendario che darà modo agli spettatori di immergersi non solo nella cultura classica, ma anche in creazioni contemporanee. La combinazione di archeologia e performance artistiche crea un’esperienza capace di unire passato e presente in modo tangibile.
Cura organizzativa e valorizzazione
Dietro le quinte, il Consorzio Teatro Tuscia assicura una gestione attenta a ogni dettaglio organizzativo, per garantire a pubblico e artisti condizioni ideali. Dal suono all’illuminazione, ogni elemento scenico verrà curato per valorizzare gli spazi storici senza intaccare la loro integrità. Dal momento che gli eventi si susseguiranno per oltre un mese, l’offerta è pensata per coprire gusti diversi, mantenendo un livello qualitativo che rispecchia il valore culturale di Ferento.
La scelta di portare spettacoli in questo luogo non è casuale. Ferento, con la sua storia millenaria, rappresenta lo sfondo perfetto per rappresentare con intensità temi umani eterni, come dimostra la presenza dei Carmina Burana, un’opera che attraversa epoche e culture. A luglio e agosto, dunque, il teatro romano e le terme ritroveranno la loro funzione originaria: luoghi di incontro e condivisione, dove storie vengono raccontate a voce alta.