La città di latina si trova ad affrontare una situazione critica riguardo alla raccolta e gestione dei rifiuti, aggravata dalle alte temperature estive. Diverse segnalazioni parlano di degrado e abbandono di rifiuti che trascinano con sé conseguenze per la vivibilità urbana. Andrea Giuliani, presidente del movimento civico decisamente latina, ha rilanciato un’analisi severa della situazione e indicato soluzioni precise per uscire da questa emergenza.
La base del problema, secondo Giuliani, risiede nel modo con cui la città affronta il servizio di raccolta rifiuti. Il contratto stipulato con l’azienda Abc – attualmente responsabile della gestione – non prevede una pulizia adeguata delle aree urbane né un riassetto dei rifiuti abbandonati. Con un sistema misto, che combina l’uso di mastelli e cassonetti stradali, il degrado si è inesorabilmente diffuso. Questa organizzazione, pensata per realtà più piccole o meno complesse per popolazione e estensione del territorio, mostra limiti evidenti nel contesto di latina.
Non a caso la città, con un alto tasso di evasione Tari, costituisce un terreno fertile per il fenomeno dello scarico illecito di rifiuti, ulteriormente accentuato dalla mancata sistematicità del ritiro. Il risultato è uno scenario urbano penalizzato, sia per l’aspetto estetico sia per la qualità della vita dei residenti. A questo si aggiunge una chiara responsabilità legata alla pianificazione dell’azienda speciale Lbc, ideata in chiave poco funzionale per una città come latina.
La partita non riguarda soltanto la modalità di raccolta o la frequenza del servizio, ma si allarga al tema dei pagamenti della Tari, afflitto da migliaia di utenze fantasma. Lo ha sottolineato Giuliani, invitando l’amministrazione guidata dal sindaco Celentano ad agire immediatamente su questo fronte. “La presenza di utenti che evadono il tributo crea un danno diretto ai cittadini che invece rispettano il regolare versamento, costretti a sopportare tariffe elevate senza un corrispondente miglioramento del servizio.”
Un intervento possibile coinvolge l’incrocio dei dati tra utenze di acqua, luce elettrica e Tari. Con una verifica rigorosa si potrebbero scovare le incongruenze e chiedere a ogni utente di contribuire in maniera equa. Si rischia di mettere in luce sprechi e inefficienze all’interno degli uffici pubblici, ma solo così si potrà giungere a una distribuzione più giusta dei costi e portare maggiori risorse sulla gestione rifiuti.
La crisi legata a Latina Ambiente e Abcd ha dimostrato i limiti della gestione privata nel campo della raccolta rifiuti cittadina. Giuliani invita a superare i pregiudizi ideologici verso la gestione pubblica e a ripensare il sistema introducendo un controllo diretto dell’amministrazione comunale. “La figura del comune non deve coincidere con la gestione manuale di ogni attività, ma con una vigilanza puntuale, capace di intervenire rapidamente nelle criticità tecniche che si presentano.”
Sotto questo orizzonte pragmatismo e sostenibilità economica devono camminare di pari passo. La raccolta differenziata resta un obiettivo imprescindibile per rispettare l’ambiente ed evitare ulteriori costi di smaltimento. Serve, però, un’educazione concreta dei cittadini e l’introduzione di sanzioni per chi infrange le regole. Guardare a esempi di altri capoluoghi italiani potrebbe offrire spunti replicabili, senza sacrificare la qualità ambientale a un prezzo troppo pesante per le casse comunali e per i residenti.
Le parole di decisamente latina impongono una verifica stringente sulle responsabilità e sulle modalità di governo della città, indicando strade su cui la politica e la società locale dovranno misurarsi concretamente. La crisi dei rifiuti a latina apre così un dibattito che va oltre l’emergenza attuale e riguarda il futuro della gestione urbana nel rispetto dell’ambiente, dei cittadini e della legalità.
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