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Fondi ridistribuisce patrimonio confiscato, trasformando appartamento in due alloggi popolari in centro città

Un appartamento situato nel cuore di Fondi ha cambiato volto. I lavori di ristrutturazione, appena conclusi, hanno diviso lo spazio in due unità abitative destinate all’edilizia popolare. Questa operazione ha permesso un nuovo scorrimento nella graduatoria per l’assegnazione delle case popolari, un passo significativo per chi attende una casa dignitosa. L’intervento si inserisce nella serie di iniziative con cui il Comune sta facendo riemergere immobili sottratti alla criminalità organizzata, restituendoli alla comunità con una nuova funzione.

Il progetto di ristrutturazione dell’appartamento in centro a fondi

L’appartamento oggetto di intervento si trova in una zona centrale di Fondi. Grazie a un finanziamento ottenuto dal Comune in un bando regionale, l’immobile è stato trasformato in due abitazioni più piccole, più adatte a rispondere alle richieste di edilizia popolare. Il bando, promosso dalla regione, ha come scopo la riqualificazione di beni confiscati alla criminalità organizzata. Fondi, attraverso l’assessorato all’Urbanistica guidato da Claudio Spagnardi e il dirigente Bonaventura Pianese, ha partecipato con successo, assicurandosi i fondi necessari per completare l’opera.

L’intervento ha coinvolto una serie di lavori indispensabili, partendo dalla revisione completa degli spazi interni per creare due unità distinte ma funzionali. Il progetto ha prestato attenzione anche agli impianti, spesso uno dei maggiori ostacoli negli edifici confiscati, in modo da garantire condizioni di vivibilità adeguate e conformi alle normative. Così è stato possibile sfruttare al massimo la superficie disponibile, favorendo un uso mirato alle necessità sociali e abitative della città.

Il ruolo degli immobili confiscati nel tessuto urbano di fondi

Questo immobile rappresenta solo uno dei tanti casi in cui il patrimonio sequestrato alla malavita è stato riutilizzato per scopi di utilità pubblica a Fondi. Il Comune si è fatto carico di gestire questi beni, ridandogli un valore sociale. Oltre alle abitazioni, Fondi ha destinato spazi più ampi a funzioni di carattere pubblico diverso, come un centro antiviolenza e una casa famiglia per minori ancora in fase di completamento.

Un’altra importante operazione riguarda la realizzazione di una sede per l’Ares 118, strategicamente posizionata per coprire l’area tra Fondi, Terracina e Sperlonga, rendendo più efficiente il servizio di emergenza sanitaria nella zona. I locali che non possono essere utilizzati come abitazioni sono stati concessi ad associazioni con scopi sociali, per sostenere progetti di supporto e assistenza.

Così il patrimonio confiscato si distribuisce lungo molteplici funzioni nel tessuto cittadino, andando a coprire necessità abitativa, sociale e sanitaria. L’esperienza di Fondi suggerisce un modello di recupero concreto, con interventi mirati e impatto diretto sulla comunità.

Come fondi gestisce i beni confiscati e il sostegno alle famiglie in difficoltà

Il sindaco di Fondi, Beniamino Maschietto, e l’assessore all’Urbanistica Spagnardi definiscono il Comune un esempio per la gestione dei beni confiscati. “Non solo gli immobili sono stati in gran parte assegnati, ma l’amministrazione è riuscita a reperire risorse rilevanti per i lavori di recupero.” Non è un dettaglio secondario: molti edifici sottratti alla criminalità si presentano in condizioni precarie, con finiture vecchie e impianti da rifare.

L’ente pubblico ha identificato le reali esigenze della città e ha partecipato a due bandi distinti, ottenendo così i fondi per rendere gli immobili abitabili e funzionali. Nei fatti, tra appartamenti e immobili di diverso tipo, Fondi conta ora otto alloggi popolari ricavati da immobili confiscati. Questi appartamenti aiutano a sbloccare le graduatorie Ater, offrendo soluzioni concrete a chi si trova in stato di bisogno.

Il coinvolgimento degli uffici tecnici e amministrativi si traduce in una capacità di far tornare utili spazi altrimenti inutilizzati. Da un lato, si sottraggono risorse alla criminalità, dall’altro, si offrono case e servizi a chi ne ha diritto. Programmi come questo trasformano beni immobili in nuove opportunità sociali e abitative, migliorando la qualità della vita di molte famiglie nella città di Fondi.

Monica Ghilocci

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