Un giovane di 27 anni, residente ad Anzio e di origini marocchine, è finito in carcere dopo una lunga indagine sul suo coinvolgimento in un traffico di droga. Le forze dell’ordine hanno ricostruito come l’attività illecita, iniziata da poco, avesse già assunto proporzioni tali da richiedere un magazzino per lo stoccaggio della sostanza stupefacente. Per questa base logistica è stata scelta una macelleria gestita da un connazionale, che è poi diventato vittima di minacce e aggressioni pur di non abbandonare il locale.
Il 27enne aveva avviato un giro di spaccio che sembrava assicurargli guadagni notevoli in breve tempo. Vista la crescita del “business”, si è deciso di stabilire un punto di riferimento per custodire lo stupefacente, scegliendo un’attività commerciale apparentemente estranea a qualsiasi sospetto: una macelleria ad Anzio. Il gestore, un uomo di 47 anni, connazionale del giovane spacciatore, lavorava lì da molti anni, ignorando all’inizio quello che stava per accadere.
Inizialmente il 27enne ha provato a convincere il macellaio a permettere l’uso del locale con modi concilianti, ma poi ha cambiato atteggiamento, passando alle minacce. Questa pressione ha provocato disagio e paura nel titolare, che si è rivolto alle autorità il 3 luglio, denunciando i comportamenti illeciti. La denuncia ha dato avvio alle indagini che hanno portato all’arresto del giovane.
L’episodio ha attirato l’attenzione dei carabinieri del Nucleo Operativo e della Stazione di Anzio. Le indagini hanno evidenziato un quadro criminale complesso. Il giovane di 27 anni è stato arrestato su ordinanza del Tribunale di Velletri per una serie di reati gravi: minaccia per costringere a commettere un reato, detenzione ai fini di spaccio, porto abusivo di armi, lesioni personali aggravate, incendio doloso in concorso e minacce gravi.
Il primo intervento risale ai primi giorni del mese, quando i carabinieri hanno eseguito una perquisizione che ha portato al sequestro di 130 grammi di hashish. Nonostante questo arresto iniziale, il giovane è stato rimesso in libertà e ha subito ripreso a pressare il macellaio per consentirgli l’uso del locale per il commercio di droga.
Il 27enne non ha esitato a presentarsi direttamente alla macelleria. Durante una di queste visite ha distrutto una vetrina e causato lesioni al titolare, che ha dovuto fare ricorso alle cure mediche con una prognosi di 15 giorni.
Non si sono fermate qui le azioni violente del giovane. Si ritiene che abbia orchestrato un tentativo di incendio doloso contro la macelleria usando bottiglie molotov. Due altre persone, anche loro di origine marocchina, sarebbero stati contattati per eseguire questo gesto incendiario. L’episodio dimostra la pericolosità dell’indagine in corso e la volontà di impedire con ogni mezzo al macellaio di opporsi.
A seguito delle numerose accuse e dei fatti gravissimi emersi, il 27enne è stato nuovamente rintracciato e trasferito nel carcere di Velletri per scontare la custodia cautelare. Il caso sottolinea la complessità delle reti criminali che si intrecciano nelle attività quotidiane delle città e il lavoro costante delle forze dell’ordine per contrastare questi fenomeni.
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