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il consiglio regionale del Lazio approva la legge sulla semplificazione del governo del territorio con 26 sì e 8 no

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Il Consiglio regionale del Lazio ha dato il via libera a una legge sul governo del territorio che punta a snellire le procedure e a sostenere la rigenerazione urbana. Il voto si è svolto il 17 luglio dopo una lunga discussione notturna. L’approvazione finale è arrivata con 26 voti favorevoli e 8 contrari. Sul tavolo diverse novità e modifiche, soprattutto per cinema dismessi e seminterrati, temi che hanno acceso il confronto tra maggioranza e opposizione. L’assessore all’Urbanistica Giuseppe Schiboni ha avuto un ruolo centrale nei lavori in aula.

Il percorso e il voto in aula del provvedimento regionale n. 171

La proposta di legge 171, presentata lo scorso 9 agosto 2024 e approvata dalla giunta regionale con la deliberazione 668 dell’8 agosto, è passata attraverso una lunga seduta del Consiglio regionale del Lazio. La riunione si è protratta fino alle prime luci dell’alba del 17 luglio, segno del dibattito acceso e serrato tra gruppi politici. Il presidente dell’aula, Antonello Aurigemma, ha diretto i lavori durante i quali sono stati discussi numerosi emendamenti. Le modifiche più significative hanno riguardato l’articolo 19, 2 e 5, i quali hanno subito cambiamenti in larga parte proposti dalla maggioranza stessa. Infine, è stato inserito un nuovo articolo, il 20 bis, a completare la struttura normativa. L’assemblea ha siglato la legge approvando anche l’articolo 21, che disciplina l’entrata in vigore del testo.

Il ddl affronta regolazioni e incentivi per il governo del territorio, un tema delicato in una regione che miscela aree urbane e spazi da rigenerare. Le tempistiche prolungate e le modifiche adottate sottolineano la complessità degli obiettivi e delle richieste provenienti da settori diversi della politica regionale. L’incontro tra maggioranza e opposizione si è svolto senza esclusione di colpi, ma con spazi di intesa su alcuni punti specifici.

Il ruolo dell’assessore schiboni e l’importanza del confronto sugli emendamenti

L’assessore all’Urbanistica, Giuseppe Schiboni, ha seguito la discussione seduto tra i banchi della giunta, intervenendo più volte per esprimere pareri tecnici su quasi tutte le proposte di modifica. Il suo contributo ha influenzato l’approvazione di emendamenti, in particolare quelli presentati dalla giunta stessa. La presenza costante dell’assessore ha facilitato il dialogo con i consiglieri, portando a una serie di aggiustamenti che hanno riguardato sia la forma sia il contenuto della legge.

Tra i temi caldi su cui si è concentrato l’intervento di Schiboni c’è la questione dei cinema dismessi. La norma è stata riscritta in parte proprio grazie a un emendamento della giunta, accolto in maniera positiva anche da esponenti dell’opposizione. “L’obiettivo è incentivare il riutilizzo di questi spazi culturali, contrastando il rischio di perdita di locali storici destinati a sala cinematografica.” L’assessore ha sottolineato l’importanza di tutelare e valorizzare questi luoghi, favorendo progetti di rigenerazione.

Il dialogo tra i gruppi politici, pur difficile in altri punti, ha portato a qualche risultato condiviso proprio grazie al confronto attivo con Schiboni. Le modifiche sono nate in parte dal riconoscimento delle criticità sollevate durante il dibattito, segno di una dinamica parlamentare che ha lasciato spazio anche all’opposizione.

Le critiche e i voti contrari dall’opposizione sulla coerenza e i seminterrati

Non sono mancati oppositori netti alla nuova legge. Marietta Tidei di Italia Viva ha espresso voto contrario dichiarando che, sebbene siano stati fatti miglioramenti con l’aiuto dell’opposizione, il testo mantiene elementi poco coerenti. Ha evidenziato il passo avanti sullo stralcio delle norme riguardanti cinema chiusi e sottotetti, ma ha criticato l’assenza del presidente del Consiglio Rocca durante la votazione e ha chiesto un cambiamento di passo da parte della maggioranza.

Claudio Marotta, esponente di Verdi e Sinistra, ha definito l’iter “accidentato” e il provvedimento nel complesso “incoerente”. Il suo voto contrario si è concentrato sull’inserimento di norme legate all’uso dei seminterrati, ritenute discutibili. Anche Adriano Zuccalà del Movimento 5 Stelle ha espresso una posizione netta, accusando la maggioranza di nascondere un aumento della cementificazione dietro la retorica della semplificazione. Ha parlato di “una legge nata male e approvata peggio.”

Mario Ciarla del Partito Democratico, pur riconoscendo un dialogo più aperto negli ultimi momenti e la cancellazione di norme problematiche sull’edilizia sanitaria, ha ribadito il voto contrario sull’emendamento relativo ai seminterrati. Lo ha definito incompatibile con le necessità ambientali e urbanistiche del Lazio. Questa critica mostra come alcuni nodi ambientali e di tutela del territorio rimangano irrisolti.

Le divisioni dell’opposizione hanno messo in evidenza i contrasti tra esigenza di snellire e preoccupazioni per possibili conseguenze negative sulle aree urbane e culturali.

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Il sostegno e le parole dei rappresentanti della maggioranza sul nuovo testo

Sul fronte della maggioranza, il testo ha ricevuto parole di sostegno importanti. Marco Colarossi di Forza Italia ha messo l’accento sul contributo della legge per alleggerire la burocrazia regionale. Ha voluto sottolineare come il lavoro sia stato condotto con impegno e apertura al confronto, sottolineando un metodo basato sul dialogo anche con le opposizioni.

Nazareno Neri del gruppo misto si è mostrato entusiasta definendo la legge “epocale”. Ha condiviso le ragioni della maggioranza, sostenendo che questa norma sia un passo importante per affrontare i problemi legati al territorio e alla rigenerazione urbana. Luciano Crea, della lista collegata al presidente Rocca, ha respinto le accuse di vergogna sollevate da una parte dell’opposizione, ricordando l’attenzione che la coalizione pone sui temi culturali.

Anche Laura Cartaginese, della Lega, ha manifestato soddisfazione per l’approvazione, eloggiando l’assessore Schiboni e i predecessori per la conduzione del dossier. Daniele Sabatini di Fratelli d’Italia ha definito la legge un provvedimento richiesto da diverse realtà territoriali, sottolineando che non riguarda esclusivamente territori governati dal centrodestra, ma tutta la regione.

Molti hanno ringraziato il personale del Consiglio regionale per il lavoro svolto durante la lunga seduta, riconoscendo l’impegno profuso nella gestione di un testo complesso e articolato.

Il messaggio finale dell’assessore schiboni sulle prossime fasi di attuazione

Giuseppe Schiboni ha concluso i lavori ringraziando l’Aula e gli uffici tecnici del Consiglio regionale per il supporto durante l’intero iter. Ha rivolto un messaggio di fiducia sulle fasi successive relative all’attuazione della legge, consapevole delle divisioni emerse su certi punti ma fiducioso su possibili forme di collaborazione futura.

Il dibattito ha messo in luce che, nonostante alcune tensioni, esistono margini di confronto soprattutto sui temi della rigenerazione urbana e della valorizzazione del patrimonio culturale. La legge rappresenta dunque un nodo politico e tecnico che richiederà un’attenzione continua nelle prossime applicazioni.

Il via libera definitivo ha sancito una nuova stagione normativa per il Lazio, che ora si confronterà con le scelte concrete sul territorio nei prossimi mesi. Chi ha partecipato alla discussione sa che i nodi rimasti aperti continueranno a segnare il dialogo politico e amministrativo.

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