Montecorice, in provincia di Salerno, si conferma località simbolo della qualità ambientale e della gestione sostenibile del territorio, riconosciuta anche nei dati 2025 dalla Foundation for Environmental Education con la Bandiera Blu. Questo premio valorizza località costiere con mare pulito, servizi e attenzione al turismo responsabile. Nel cuore di questa realtà, lo chef Lorenzo Avitabile ha ideato un piatto dedicato, il risotto “Mare Blu“, che celebra il rapporto tra il mare del Cilento e la tradizione gastronomica locale.
Montecorice riceve nuovamente la Bandiera Blu, un riconoscimento importante consegnato ogni anno dalla FEE a località che rispettano rigidi criteri ambientali e gestionali. Questi includono la qualità delle acque, la gestione dei rifiuti, l’attenzione verso i servizi turistici e le politiche di sostenibilità. Nel Cilento, la certificazione coinvolge ben dodici località, segno di un ampio impegno territoriale. Montecorice, nello specifico, ha ottenuto la certificazione per tre sue spiagge: Agnone/Capitello, San Nicola e Case del Conte/Baia Arena.
Questa attenzione crea uno scenario in cui la tutela ambientale diventa un volano per il turismo responsabile e per la nascita di iniziative legate alla valorizzazione delle peculiarità locali. Il mare del Cilento è noto per la limpidezza delle sue acque e per la ricchezza degli ecosistemi marini, elementi fondamentali per il mantenimento della Bandiera Blu. Gli standard richiesti comprendono 33 criteri, tra cui l’accessibilità per persone con disabilità, aggiunti recentemente per estendere il riconoscimento alla fruibilità da parte di tutti i visitatori.
Il doppio risultato ottenuto quest’anno è un segnale che il Cilento continua a conservare e promuovere il proprio patrimonio naturale in modo coerente. Le istituzioni locali e i gestori turistici devono mantenere alta la guardia per rispettare nel tempo questi parametri ed evitare fenomeni di inquinamento o sfruttamento eccessivo del territorio.
Nella cornice di Montecorice, lo chef Lorenzo Avitabile guida il ristorante Taverna di Mare ad Agnone Cilento, dove ha creato un piatto simbolo per celebrare la Bandiera Blu e la qualità del mare locale. Il “risotto Mare Blu” si basa su ingredienti strettamente legati al territorio: riso Carnaroli, gambero rosso, totano, seppie e frutti di mare pescati nel Cilento. Il piatto include una leggera colorazione blu ottenuta con un colorante naturale, elemento che richiama il colore intenso del mare.
Avitabile ha spiegato che il piatto vuole raccontare quell’equilibrio tra natura e comunità che la Bandiera Blu rappresenta. Il risotto diventa, così, un’esperienza che unisce sapori autentici a una riflessione sulla sostenibilità. L’idea di celebrare il mare e il territorio attraverso il gusto si traduce in un’offerta che non solo valorizza la biodiversità marina ma promuove anche la cultura gastronomica legata al Cilento.
La scelta di utilizzare esclusivamente prodotti freschi, a chilometro zero, è coerente con la filosofia di rispetto dell’ambiente e della qualità. Per lo chef, infatti, il mare non è solo fonte di materia prima ma anche parte di un ecosistema da proteggere. Il risotto Mare Blu si presenta spesso come piatto simbolo dell’estate al ristorante e rappresenta una risposta concreta all’attenzione verso la tutela del territorio.
Il risotto diventa un’esperienza che unisce sapori autentici a una riflessione sulla sostenibilità.
Il ristorante Taverna di Mare è un luogo dove la cucina si lega strettamente al pescato del giorno e agli ingredienti locali. La proposta gastronomica ruota attorno a pesce fresco e prodotti provenienti da coltivazioni limitrofe, come zucchine e fiori di zucca di Paestum. Ingredienti come alici, gamberi, seppie, tonno e pesce spada dominano la scena, raccontando un patrimonio culinario semplice ma fondato su sapori ben definiti.
Lorenzo Avitabile sottolinea con precisione l’importanza di mantenere intatte le tradizioni cilentane, fondando il menu sulle materie prime del mare locale e sulla stagionalità. Il rispetto per la materia prima si traduce in preparazioni lineari, senza eccessive sofisticazioni. Questo approccio tende a far emergere la qualità del pescato e la sua freschezza, portando in tavola piatti riconoscibili e legati al territorio.
In parallelo, l’influenza partenopea emerge in alcune proposte, accompagnata da elementi tipici della tradizione napoletana, come nel caso degli gnocchi al nero di seppia con cozze e tarallo napoletano sbriciolato. La condivisione di esperienze culinarie tra Pompei e Cilento amplifica il legame tra territori vicini, offrendo varianti e contaminazioni senza perdere l’identità locale.
Altro aspetto rilevante sono i prodotti da forno e i dolci, realizzati con prodotti provenienti dal territorio per mantenere la coerenza con la filosofia “a chilometro zero”. Una cucina legata al territorio, al mare e alla terra, che riflette la vocazione ambientale e culturale della zona.
Fondata nel 1987, la Bandiera Blu è un progetto riconosciuto a livello internazionale che dal 2001 premia alcune località italiane. La FEE la assegna in collaborazione con organismi come l’UNEP, UNWTO e il ministero del turismo. L’obiettivo principale del riconoscimento è identificare zone costiere dove il mare e l’ambiente sono monitorati, puliti e gestiti nel rispetto di criteri stringenti.
Nel 2025, i parametri sono saliti da 32 a 33, includendo l’accessibilità per persone con disabilità. Gli altri criteri riguardano la qualità delle acque, la raccolta differenziata, il controllo dell’inquinamento, l’informazione turistica e la presenza di servizi. Montecorice, con le sue spiagge certificate, conferma di offrire un ambiente in grado di rispettare questi standard rigorosi.
Questo riconoscimento è importante anche per la reputazione turistica: garantisce ai visitatori la qualità del mare, degli spazi pubblici e delle strutture. Il territorio del Cilento, grazie a dodici località premiate, si posiziona come un riferimento nazionale per la sostenibilità ambientale, accogliendo turisti attenti e rispettosi.
Le amministrazioni locali e gli operatori sono chiamati a mantenere e migliorare questi standard nel tempo per non perdere il premio e, soprattutto, per tutelare un patrimonio naturale prezioso, parte integrante dell’economia e della cultura locale.
Montecorice e il Cilento diventano esempio concreto di come natura e cultura possano intrecciarsi. La Bandiera Blu conferma un mare pulito e un’attenzione verso le comunità legate al territorio. In questa cornice, la proposta gastronomica, rappresentata soprattutto da chef come Lorenzo Avitabile, valorizza ulteriormente il legame con il mare.
La cucina qui non è solo nutrimento, ma diventa veicolo per raccontare la storia di un’area che vive di mare e terra. Le ricette nascono dal pescato quotidiano e dalla stagionalità dei prodotti, esprimendo senza artifici sapori limpidi e riconoscibili. L’attenzione ai dettagli e la scelta di ingredienti a chilometro zero rafforzano questo rapporto.
La collaborazione tra tradizione e innovazione, ad esempio combinando elementi napoletani con ingredienti cilentani, apre nuove strade mantenendo salda l’identità del territorio. Così, le comunità locali trovano nell’enogastronomia una forma di promozione che valorizza il patrimonio naturale e culturale.
Lo sguardo al futuro passa da queste connessioni, in cui ogni piatto racconta un pezzo di mare, di storia e di comunità, confermando che Montecorice e il Cilento sono luoghi in cui natura, gusto e sostenibilità dialogano ogni giorno con successo.
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