Il ministro per gli Affari europei e il Sud, Tommaso Foti, ha affrontato il tema dei fondi europei durante l’assemblea pubblica degli Industriali di Napoli, sottolineando l’importanza di un utilizzo mirato e responsabile delle risorse. Ha ribadito la necessità di superare l’idea che questi finanziamenti servano solo a iniziative localistiche o di poco impatto. Nel discorso ha inoltre evidenziato la distribuzione dei fondi per la Campania e il ruolo del governo nel monitorare e spingere verso una spesa efficace.
Fondi di coesione, una risorsa decisiva per il sud e per la campania
Il piano di coesione rappresenta un elemento centrale nella strategia di sviluppo del Mezzogiorno. A livello nazionale, si parla di un ammontare complessivo di 74 miliardi di euro da gestire. Di questi, circa 5,5 miliardi sono destinati al Fondo europeo di sviluppo regionale per la Campania, a cui si aggiungono 1,4 miliardi per il Fondo sociale europeo . Questi numeri mostrano chiaramente quanto siano consistenti le risorse stanziate per la regione, indispensabili per affrontare vecchie e nuove sfide economiche e sociali.
La strategia di dialogo con le regioni
Foti ha puntualizzato come sia necessario impostare un dialogo diretto con le Regioni per definire una possibile revisione a medio termine del piano, ma soprattutto per garantire che le risorse vengano impiegate in modo strategico e con progetti destinati a produrre risultati duraturi. Non basta più gestire i fondi come se fossero un semplice supporto per iniziative marginali o di breve durata.
La cabina di regia e i progetti prioritari approvati per la campania
Qualche settimana fa, il governo ha completato una cabina di regia che ha identificato 239 progetti prioritari su scala nazionale, per un valore complessivo di oltre 3,5 miliardi di euro. La Campania conta 28 di questi progetti, corrispondenti a circa 740 milioni. Questo passaggio conferma un impegno concreto e tangibile per mettere in moto iniziative specifiche, capaci di sfruttare davvero i fondi stanziati.
Attenzione per la sostanza e risultati concreti
La scelta di dedicare risorse a progetti selezionati evidenzia l’attenzione per la sostanza più che per la forma. Ogni progetto ha l’obiettivo di rispondere a necessità reali del territorio, partendo dalla valorizzazione delle competenze locali fino a interventi sulle infrastrutture e sull’occupazione. Foti ha evidenziato come questa fase sia quella in cui il governo si sta muovendo attivamente, lasciando intendere che non si tratta solo di parole ma di fatti.
La sfida della spesa efficace e il ruolo delle istituzioni locali
Dopo aver sbloccato e destinato le risorse, la vera sfida è far sì che i fondi vengano davvero “calati” sul territorio e spesi con precisione. Il rischio è che, senza un controllo stretto e un’efficace governance, molte risorse rimangano inutilizzate o vengano impiegate in modo inefficace, alimentando quel tipo di iniziative che Foti ha definito come “feste di paese.”
Responsabilità e coordinamento con gli enti locali
Il ministro ha richiamato le Regioni a un maggiore senso di responsabilità e a una gestione coordinata dei progetti approvati. Solo così, ha detto, si potrà ottenere un impatto concreto che migliori la qualità della vita e le prospettive di sviluppo. Questa fase porterà a un confronto continuo con gli enti locali e con i soggetti coinvolti, per mantenere alta l’attenzione sulla corretta esecuzione degli interventi.
A Napoli, l’assemblea degli Industriali ha offerto l’occasione per fare il punto su questi processi e per ribadire che il governo ha messo in moto un meccanismo serio per condurre i fondi europei verso risultati tangibili. Il futuro dipende dalla capacità di trasformare le risorse in progetti reali, capaci di incidere sul tessuto sociale e sull’economia del Mezzogiorno.