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Il sindaco di pescara aderisce alla protesta della marineria per il mancato dragaggio del portocanale

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Il porto di pescara affronta da anni una situazione critica dovuta all’assenza del dragaggio del portocanale. Il sindaco, carlo masci, ha deciso di appoggiare la protesta della marineria locale che si svolgerà durante i festeggiamenti in onore di sant’andrea. In una nuova lettera indirizzata a matteo salvini, ministro delle infrastrutture e dei trasporti, masci evidenzia l’urgenza di risolvere un problema che si trascina da più di un decennio e chiede allo stato interventi concreti e immediati.

Il problema del dragaggio e il ruolo dello stato

Il porto di pescara è riconosciuto come un’infrastruttura di interesse nazionale, eppure il dragaggio del portocanale non è mai stato effettuato con continuità. Secondo il sindaco masci, questa responsabilità lascia allo stato il compito di intervenire direttamente, sia individuando la soluzione tecnica più efficace sia stanziando i fondi necessari. La situazione, che dura da 13 anni, è diventata insostenibile per le attività legate alla pesca e al commercio locale.

Le discrepanze con altri porti nazionali

Masci sottolinea come altri porti del paese abbiano già ottenuto finanziamenti e progetti per fronteggiare situazioni analoghe. Al contrario, pescara è stata spesso lasciata da parte, con l’idea errata che la città potesse farcela da sola. Questi 13 anni di attese hanno rappresentato un danno non solo economico, ma anche sociale, considerata l’importanza della marineria per pescara e i suoi abitanti.

La protesta della marineria e l’appoggio del sindaco

La protesta annunciata dalla marineria di pescara si è sviluppata come risposta diretta allo stallo durato oltre un decennio. Il sindaco masci ha descritto questa mobilitazione come “sacrosanta e pacifica”, una voce che esprime il disagio reale di una categoria che ha visto ormai sfumare promesse e impegni istituzionali risalenti al 2012.

La mobilitazione dei pescatori

Durante l’ultimo incontro con i dirigenti del ministero delle infrastrutture, masci ha espresso a voce alta la necessità di passare dai ricorsi a fatti concreti. La sua adesione alla protesta punta a dare forza a una richiesta che coinvolge armatori e pescatori, figure che da sempre rappresentano un pezzo fondamentale dell’identità e dell’economia della città.

Le richieste del sindaco: intervento urgente e soluzioni praticabili

Oltre a sostenere la protesta, il sindaco ha ribadito la sua disponibilità a collaborare, ma chiede un intervento rapido e risolutivo. Masci indica lo svuotamento della vasca di colmata come uno degli interventi necessari, un’opzione da anni annunciata ma mai portata a termine. In alternativa, sollecita valutazioni su altre soluzioni praticabili in tempi brevi, dati i problemi ormai insormontabili che affrontano gli operatori del porto.

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La situazione degli operatori del porto

Il primo cittadino ricorda come pescatori e armatori siano ormai privi di pazienza e di risorse, e sottolinea che meritano risposte immediate da ogni livello istituzionale. La situazione del porto, in questo momento, è un problema urgente che impatta direttamente sulla storia e sull’economia locale, e richiede un’azione che vada oltre le semplici dichiarazioni.

La lettera al ministro matteo salvini e le richieste formali

Dopo la prima lettera inviata il 25 maggio, carlo masci ha scelto di scrivere nuovamente al ministro matteo salvini per ribadire l’emergenza legata al porto di pescara. In questa comunicazione masci chiede alle istituzioni centrali un segnale chiaro e interventi concreti che mettano fine a una situazione protrattasi troppo a lungo.

La richiesta di finanziamenti e tempi certi

La lettera sottolinea la necessità di finanziare il dragaggio, considerato indispensabile per la sicurezza e la funzionalità del porto. Viene inoltre richiamata l’importanza di farlo subito, senza ulteriori rinvii. L’attenzione rivolta dal sindaco punta a spingere il governo a non trascurare più un porto strategico per la regione abruzzo e per tutto l’adriatico.

La mobilitazione in corso a pescara si inserisce in un quadro più ampio di richieste provenienti da più parti d’Italia, dove infrastrutture simili attendono interventi urgenti per riprendere pienamente la loro attività. Pescara, con questa protesta e con il sostegno dei suoi rappresentanti, conferma la volontà di far sentire la propria voce.

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