Nino d’angelo torna a calcare i palchi italiani con uno show dedicato agli anni ’80, dopo avere incendiato lo stadio diego armando maradona di Napoli davanti a più di 40mila spettatori. Il cantante partenopeo sarà di scena il 23 luglio nella cavea del Parco della musica di roma, con lo spettacolo I Miei Meravigliosi Anni ’80. Intanto si prepara anche l’uscita del documentario sul suo percorso artistico che porterà a Venezia una storia che abbraccia oltre quattro decenni di musica e cinema.
La festa anni ’80 con le canzoni che hanno segnato più generazioni
Lo show previsto nella capitale sarà un’immersione nella musica che ha fatto ballare e innamorare l’italia negli anni Ottanta. Nino d’angelo presenterà i brani che hanno accompagnato l’adolescenza di tante persone, come “A’ Discoteca“, diventata un vero inno nelle piste da ballo italiane di quell’epoca, e “Jamaica“, un altro pezzo molto amato dal pubblico. Non mancheranno successi come “Popcorn e Patatine“, noto anche per essere la colonna sonora dell’omonimo film, che racconta la leggerezza di un amore spontaneo.
Tra i pezzi più commoventi
Ci sarà “Maledetto Treno“, con un testo che ha toccato i sentimenti di molti ascoltatori. Si eseguirà anche “Napoli“, canzone recentemente adottata come inno ufficiale della squadra azzurra, un tributo forte alla città natale di Nino d’angelo. Il concerto si preannuncia come un grande evento per celebrare oltre quarant’anni di carriera di un artista capace di mantenere un legame profondo con diverse generazioni.
Dalle origini ai traguardi più importanti della carriera di Nino d’angelo
La storia di Nino d’angelo inizia tra piccoli eventi locali e matrimoni, dove si affacciava con la sua voce al pubblico partenopeo. I primi passi sul grande schermo lo videro comparire accanto a nomi come Mario Merola, interprete delle famose sceneggiate napoletane. Il vero salto di popolarità arrivò nel 1982 con un disco che vendette oltre un milione di copie e con il film ‘Nu jeans e ‘na maglietta‘, che contribuì a farlo conoscere in tutta Italia.
Nonostante per anni sia stato sottovalutato dalla critica, Nino d’angelo ha trasformato la sua immagine da ragazzo della curva B a fenomeno che ha varcato i confini nazionali. La svolta arrivò verso la fine degli anni Ottanta, con le prime partecipazioni al Festival di Sanremo che lo portarono a un pubblico più ampio, e con la realizzazione della colonna sonora di “Tano da morire“. Quel lavoro gli valse il David di Donatello per la miglior musica, segnando un nuovo corso nella sua produzione musicale, ora arricchita da suoni più vicini alle radici etniche.
Note sul percorso artistico
Nonostante le difficoltà, Nino d’angelo ha saputo reinventarsi senza perdere la sua identità, sottolineando la sua unicità nel panorama musicale italiano.
Nino. 18 giorni: il documentario che racconta l’anima di un artista tra musica e cinema
Il documentario “Nino. 18 giorni“, diretto da Toni d’angelo, figlio di Nino, sarà presentato in anteprima alla Mostra del cinema di Venezia 2025, fuori concorso. Prodotto da Isola Produzioni in collaborazione con Rai Cinema, Mad Entertainment e Stefano Francioni Produzioni, il film racconta il ricco percorso artistico del cantante e attore. Attraverso immagini, interviste e momenti di vita privata, si segue la trasformazione dell’artista, capace di attraversare stili musicali e generazioni mantenendo sempre il legame con le sue origini.
L’opera mette in luce la complessità umana e artistica di Nino d’angelo, mostrando come abbia saputo rinnovarsi senza perdere la propria identità. Il documentario arriverà nelle sale cinematografiche italiane in autunno, distribuito da Nexo Studios con il supporto di MYmovies come media partner. Il progetto segna un’occasione per scoprire o riscoprire l’uomo dietro il successo, un artista che ha raccontato Napoli e l’Italia attraverso la musica e il cinema per più di quarant’anni.