Il segretario nazionale UGL Salute, Gianluca Giuliano, ha lanciato un appello forte alle associazioni datoriali AIOP e ARIS per avviare rapidamente il confronto sul rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro della sanità privata e del settore sociosanitario. La richiesta arriva in un momento delicato, poco dopo la firma della pre-intesa per il contratto pubblico della sanità, un evento che mette in evidenza le disparità salariali e contrattuali tra settore pubblico e privato. Giuliano sottolinea la necessità di garantire diritti e tutele ai lavoratori privati, visto che gran parte delle strutture sanitarie private operano accreditate con il Servizio Sanitario Nazionale .
La disparità tra sanità pubblica e privata sotto la lente
La recente firma della pre-intesa per il CCNL della sanità pubblica ha rivelato un divario significativo con la sanità privata, dove migliaia di operatori non hanno ancora un contratto aggiornato. Questa disparità non riguarda solo aspetti economici ma investe diritti lavorativi fondamentali e il riconoscimento della professionalità degli operatori. In molte strutture private, che lavorano in regime di accreditamento con il SSN, gli standard delle prestazioni e la dedizione dei professionisti sono pari a quelli del pubblico, tuttavia i loro contratti restano fermi da troppo tempo. La situazione contribuisce a creare insoddisfazione e un senso di ingiustizia nel comparto, aggravato da carichi di lavoro sempre più pesanti e da anni segnati dall’emergenza sanitaria ancora recente.
Una riflessione sui rischi per l’assistenza
Questa divisione, purtroppo, rischia di ledere non solo i lavoratori ma anche la qualità dell’assistenza. La mancanza di un contratto aggiornato penalizza gli operatori privati che sono essenziali per il sistema sanitario nazionale. Giuliano sottolinea che definire un’azione corale tra le associazioni datoriali diventa indispensabile per normalizzare la situazione e fare in modo che la sanità privata non venga più percepita come un comparto di serie B. Ciò è ancora più vero se si considera il legame stretto tra pubblico e privato nell’erogazione di cure ai cittadini.
Richieste e stato delle trattative secondo gianluca giuliano
Gianluca Giuliano ha ribadito la necessità di riaprire al più presto il confronto tra parti sociali. Dopo due scioperi nazionali che hanno coinvolto i lavoratori della sanità privata, il segretario ha chiesto l’intervento diretto del ministero della salute per superare l’impasse. Giuliano ha puntato il dito contro la lentezza nelle trattative che alimenta un clima di preoccupazione crescente tra i professionisti, ormai stanchi di attendere risposte concrete sulle loro condizioni di lavoro.
Secondo il segretario, il rinnovo dei contratti non è solo una questione di stipendio o di condizioni economiche immediatamente visibili. Si tratta di un riconoscimento del valore di figure professionali che ogni giorno reggono il peso delle cure e spesso lavorano in situazioni difficili. La convocazione da parte di ARIS per i primi di agosto, limitata però al solo settore sociosanitario, è stata accolta come un segnale, ma Giuliano l’ha giudicata insufficiente rispetto all’ampiezza del problema. Serve un confronto più ampio perché i nodi principali restano irrisolti.
L’ipotesi del contratto unico
L’ipotesi di un contratto unico, cioè unificare pubblico e privato sotto uno stesso accordo, è emersa come possibilità a cui il segretario e il sindacato guardano con attenzione. Sarebbe uno strumento per eliminare disparità e garantire pari dignità a tutti gli operatori, ma necessita di una volontà concreta da tutte le parti coinvolte, a partire dalle associazioni datoriali e dal ministero.
Impatto sui lavoratori e tensione crescente nel settore
Gli operatori della sanità privata sopportano carichi di lavoro pesanti, in parte aggravati dagli sforzi richiesti durante la recente emergenza sanitaria. La loro pazienza però sembra arrivare al limite. La mancanza di un rinnovo contrattuale si riflette non solo su aspetti economici ma anche sulla motivazione e sulla serenità di chi ogni giorno presta servizio nel settore.
Lo stallo nelle trattative ha alimentato un clima di malessere che rischia di compromettere ulteriormente la tenuta di un settore fondamentale per l’assistenza sanitaria del Paese. In effetti, quando i lavoratori si sentono trascurati o poco riconosciuti, la qualità del lavoro può risentirne, e questo si riflette inevitabilmente sui cittadini. Un contratto rinnovato dovrebbe quindi essere percepito come un investimento sul lavoro, oltre che una forma di tutela.
Posizione di ugl salute
Il segretario Giuliano si è detto pronto a riprendere tutte le iniziative necessarie, compresa l’attivazione di forme di protesta o azioni legali. Da parte sua, UGL Salute rimane vigile affinché i tempi di attesa non si trasformino in un danno per operatori e cittadini.
Le prossime settimane saranno decisive per capire se si riuscirà a sbloccare l’impasse. Le associazioni datoriali sono chiamate a uscire dalla posizione di attesa e a sedersi al tavolo con un mandato preciso, mentre il ministero della salute è sotto pressione per fornire gli strumenti. Il confronto sembra la strada obbligata per assicurare un futuro più stabile alla sanità privata italiana.