Un nuovo appuntamento culturale si svolgerà domani alle 18.30 nel Giardino della Fontana dell’Acqua Paola, in via Garibaldi 30, con la presentazione del volume “Il Tevere e il Giubileo”. Questo incontro fa parte della rassegna estiva “Eventi a Fontana 2025”, che anima gli spazi verdi con iniziative dedicate alla storia e alla cultura romana. Il libro approfondisce il rapporto tra il fiume Tevere e la città di Roma, mettendo in luce un percorso storico di circa 6 chilometri che collega due luoghi simbolo: San Pietro e San Paolo fuori le Mura.
Il Giardino della Fontana dell’Acqua Paola, situato in via Garibaldi 30, ospiterà domani sera un evento che rientra nel calendario degli “Eventi a Fontana 2025”. Questa rassegna estiva serve a valorizzare i Giardini dell’Acqua Paola tramite una serie di appuntamenti dedicati a temi culturali e storici. L’area, nota anche come Parco del Gianicolo, è frequentata da cittadini e turisti, e diventa così ideale per promuovere iniziative legate alla conoscenza storica di Roma.
La scelta del luogo non è casuale. La Fontana dell’Acqua Paola sorge su uno dei colli storici della città, affacciandosi sul Tevere, elemento cardine per l’identità romana. Gli “Eventi a Fontana 2025” intendono rendere vivaci i giardini con momenti di riflessione e cultura, offrendo al pubblico la possibilità di approfondire aspetti della città spesso poco noti. In questo quadro si inserisce perfettamente la presentazione del volume su cui si focalizzerà l’attenzione, collegando geografia, storia e cultura.
“Il Tevere e il Giubileo” si sviluppa in 140 pagine ricche di approfondimenti, disegni e fotografie. Il testo ripercorre la storica via giubilare che costeggia il Tevere per circa 6 chilometri, un tracciato che unisce due luoghi fondamentali della cristianità romana: la basilica di San Pietro e quella di San Paolo fuori le Mura. Questo percorso si presenta come una testimonianza viva della trasformazione urbanistica e sociale provocata dai giubilei, momento di pellegrinaggi e celebrazioni che hanno segnato la storia di Roma.
Il volume mostra come il Tevere, più di un semplice fiume, sia stato una sorta di “via” durante questi eventi religiosi, come aveva fissato il primo Giubileo nel 1300 papa Bonifacio VIII. Quella data segnò l’inizio di una nuova fase per Roma, che divenne non solo meta di pellegrinaggio ma anche un centro di grande attrazione spirituale e sociale per tutta Europa. Il libro mette in evidenza come questo fenomeno abbia inciso sull’assetto della città, influenzando la sua espansione, le sue infrastrutture e i suoi quartieri.
La presentazione sarà guidata da Rosario Pavia, urbanista di lungo corso che ha insegnato in diverse università italiane, tra cui Reggio Calabria, Pescara e Roma. All’incontro parteciperanno anche Jan Gadeyne, archeologo e storico dell’arte con cattedre in università americane e romane, e Rosalia Vittorini, architetto ed ex docente di architettura tecnica all’università di Roma Tor Vergata. Questi esperti approfondiranno i contenuti del volume e il significato della ricostruzione storica del Tevere come asse portante.
Durante la serata, la storica dell’arte Alberta Campitelli e l’assessore alla Cultura del Municipio I, Giulia Silvia Ghia, prenderanno parte al dibattito, offrendo punti di vista diversi sull’impatto culturale e urbanistico del fiume nell’evoluzione della capitale. Saranno presenti anche altri rappresentanti istituzionali come l’assessore all’Agricoltura Sabrina Alfonsi, il presidente del Tevere Day Alberto Acciari e Giorgio de Finis, presidente del Tevere Eterno. La pluralità di intervenuti testimonia l’importanza dell’argomento per la città.
L’assessore Giulia Silvia Ghia ha sottolineato il valore del libro come una riscoperta della funzione del Tevere nella storia di Roma, non solo come corso d’acqua ma come elemento che ha condizionato l’identità della città per secoli. Il volume offre una chiave di lettura nuova rispetto alla percezione abituale del fiume, mettendo a fuoco il suo ruolo nelle grandi manifestazioni religiose, in particolare il Giubileo, e nelle trasformazioni urbanistiche conseguenti.
Il percorso raccontato nel testo, da San Pietro a San Paolo fuori le Mura, svela un legame profondo tra paesaggio naturale, fede religiosa e sviluppo urbano. In un momento in cui Roma si prepara ad affrontare nuovi eventi di rilievo, questa esperienza culturale restituisce attenzione a un elemento silenzioso ma centrale della vita cittadina. Il racconto del Tevere diventa così una storia di persone, di spazi e di fede, che si intrecciano lungo le sue sponde e attraverso i secoli.
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