La febbre catarrale degli ovini, conosciuta come Blue Tongue, sta creando preoccupazioni nel centro Italia, con un aumento dei casi segnalati. La asl di Pescara ha intensificato le attività di sorveglianza e contenimento per limitare la diffusione di questa malattia virale che colpisce i ruminanti. Fino ad ora la provincia ha registrato diversi focolai sospetti, con alcuni casi confermati che hanno reso necessario un intervento rapido e coordinato.
Situazione attuale in provincia di pescara e dati epidemiologici
Nei primi mesi del 2025, la asl di Pescara ha notificato tredici focolai sospetti di Blue Tongue, con tre di questi confermati grazie all’isolamento del sierotipo virale BTV8. I dati raccolti mostrano che l’infezione interessa il 10% degli ovini coinvolti, mentre la mortalità attuale si attesta intorno al 5%. I sintomi rilevati risultano, in generale, meno gravi rispetto a episodi analoghi accaduti in altre zone italiane negli anni scorsi.
Gli allevatori del territorio hanno segnalato casi con manifestazioni cliniche contenute, caratterizzate da febbre moderata e lesioni limitate. L’impatto economico è sotto controllo, ma il rischio di diffusione resta alto se non si interviene tempestivamente. Il monitoraggio costante e la raccolta di dati clinici hanno permesso alla asl di adottare misure immediate di contenimento e assistenza.
Caratteristiche della blue tongue e modalità di trasmissione
La Blue Tongue è una malattia virale che non si trasmette da animale ad animale in modo diretto. La diffusione avviene attraverso insetti vettori del genere Culicoides, piccoli ditteri che pungono i ruminanti e trasmettono il virus. Questa caratteristica rende difficile il controllo completo dell’epidemia, perché gli insetti possono spostarsi in modo spontaneo e diffondere il patogeno anche tra allevamenti distanti.
Tra le specie più colpite ci sono gli ovini, che manifestano febbre alta, edema su muso e collo, cianosi della lingua e zoppie. Queste manifestazioni possono compromettere la produzione e provocare perdite significative nell’allevamento. Va detto che la Blue Tongue non rappresenta un rischio per l’uomo e non altera la sicurezza degli alimenti derivati dai ruminanti.
Ruolo della asl di pescara nei controlli e interventi sanitari
La gestione dell’emergenza è affidata al Servizio di Sanità Animale della asl di Pescara, guidato da Angelo Giammarino. Il personale sanitario segue ogni segnalazione con particolare attenzione, attivando protocolli di intervento immediato per isolare e trattare i focolai. L’obiettivo è contenere la malattia e limitare la diffusione, nel rispetto delle normative nazionali.
Ogni sospetto focolaio fa scattare misure precise, come l’analisi laboratoristica e l’applicazione di pratiche rigorose per neutralizzare il virus. L’attività di sorveglianza si avvale anche della collaborazione degli allevatori e dei veterinari liberi professionisti, che sono tenuti a comunicare tempestivamente i casi sospetti alle autorità sanitarie.
Indicazioni per allevatori e veterinari nella segnalazione dei sintomi
La asl di Pescara ricorda che è fondamentale la cooperazione di chi lavora con gli animali. La normativa vigente obbliga allevatori e veterinari a segnalare rapidamente ogni caso sospetto. Tra i sintomi da osservare ci sono la febbre alta, lesioni nella bocca, rigonfiamenti del muso e del collo, colorazione bluastra di lingua e labbra, secrezioni nasali e orali, zoppia e difficoltà respiratorie.
La tempestività nel riconoscere e comunicare questi segni può fare la differenza nella gestione della malattia. La segnalazione permette al servizio veterinario di intervenire subito e svolgere controlli accurati, riducendo i rischi di diffusione all’interno degli allevamenti.
Strategie di contenimento e limitazioni sulle movimentazioni degli animali
Per affrontare l’emergenza, la asl ha disposto un piano di contenimento sui focolai attivi. Ai proprietari è stato imposto il trattamento con prodotti insettorepellenti per proteggere gli ovini dalle punture dei vettori. Inoltre sono stati introdotti controlli più severi sulle movimentazioni degli animali sensibili all’interno e fuori dalla provincia.
Gli spostamenti non sono vietati, ma richiedono un’autorizzazione sanitaria preventiva per ridurre la possibilità di contagio tra gruppi diversi di bestiame. Queste misure, combinate con il monitoraggio costante, mirano a isolare i casi e bloccare la trasmissione del virus sul territorio provinciale. La asl continua a lavorare per aggiornare le strategie in base all’evoluzione del quadro epidemiologico.