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La cittadella della cultura a Teramo: un nuovo polo per formazione e sviluppo nel centro storico

Nel cuore di Teramo, un vasto progetto prenderà forma trasformando l’ex ospedale psichiatrico in un centro dedicato alla cultura e alla formazione avanzata. Questa iniziativa vuole rafforzare il legame tra università e città, offrendo uno spazio aperto alle attività culturali e scientifiche. Un’opportunità per dare nuova vita a un’area abbandonata e crepewa la scena culturale locale con un progetto ambizioso in cantiere da anni.

Il progetto e la sua evoluzione storica

L’idea di recuperare l’area dell’ex ospedale psichiatrico e trasformarla in un centro culturale nasce da un accordo firmato nel 2016 all’interno del Masterplan Abruzzo-Patto per il Sud. Questo accordo, stretto tra il governo centrale e la regione, aveva stanziato 30 milioni di euro per riqualificare questa porzione del centro storico di Teramo. Dopo una fase iniziale di progettazione, conclusa con un concorso di idee nel 2018, il piano ha attraversato difficoltà legate alla revoca dei fondi.

Solo con la firma di un nuovo accordo tra il rettore Christian Corsi e la Regione Abruzzo, il 27 gennaio scorso, il progetto ha ripreso slancio. A quel punto sono stati recuperati 20 milioni di euro per finanziare concretamente il recupero di oltre 8mila metri quadrati dell’area, parte di un progetto più ampio che prevede 21mila metri quadri totali.

La pubblicazione del bando per l’affidamento dei lavori ha confermato l’interesse: 35 proposte sono arrivate entro il 20 giugno, segno della voglia di partecipare a questa nuova sfida per Teramo. Una commissione ha il compito di selezionare l’offerta migliore entro due mesi. Il cronoprogramma mira a completare i lavori entro la fine del 2028.

L’impatto sulla città e sul tessuto sociale

La cittadella della cultura non sarà solo un edificio restaurato, ma un luogo in cui l’università potrà ampliarsi e dialogare con l’intera comunità cittadina. Il rettore Corsi ha spiegato che “l’intento principale è ricucire una ferita urbana e storica, restituendo un’identità precisa a quella parte di Teramo.”

L’ateneo dunque si pone come un attore centrale per la rinascita culturale e sociale, puntando a trasformare la città in un riferimento per ricerca, innovazione e cultura. La struttura ospiterà spazi per l’alta formazione e attività culturali, e orienterà Teramo verso una vocazione nuova, che vada oltre i confini tradizionali.

In effetti, la presenza universitaria in centro storico rafforza i legami tra formazione e cittadinanza, offrendo occasioni di crescita economica e sociale. L’espansione non riguarda solo lo sviluppo dell’ateneo, ma anche la costruzione di un’identità cittadina più definita.

Il ruolo dell’università di teramo nel rilancio urbano

La cittadella rappresenta uno dei pilastri della programmazione del rettore Christian Corsi, che ha già avviato iniziative come il raddoppio della sede di Medicina Veterinaria e la creazione del centro di ricerca AgroBioServ. Questo progetto è il tassello che completa un lavoro avviato per mettere l’università al centro del rilancio della città.

L’ateneo, con il suo rilancio, vuole assumere un ruolo di presidio culturale e sociale riconosciuto. La scelta di investire nella riqualificazione di un edificio storico testimonia un interesse concreto per la memoria e l’identità locale. La cittadella sarà uno spazio aperto, capace di attrarre non solo studenti e ricercatori ma anche la popolazione teramana, diventando un centro di aggregazione e scambio culturale.

La sfida resta complessa ma, con fondi pubblici e partecipazione del territorio, l’opera promette di segnare una svolta nel modo di vivere e interpretare il centro storico. L’attenzione verso la cultura e la formazione si traduce quindi in un progetto che vuole essere occasione di ripartenza per tutti.

Le tappe future e le aspettative sui lavori

Con il bando chiuso e una commissione già al lavoro, la fase successiva riguarda la selezione dell’affidatario per i lavori di riqualificazione. Il termine fissato per il completamento, il 31 dicembre 2028, segna un obiettivo preciso sul quale si concentreranno le energie dell’università e della regione.

Il cantiere interesserà una parte significativa dell’ex ospedale psichiatrico e prevede interventi importanti sul tessuto edilizio esistente. Sarà necessario coniugare il rispetto per la storia del luogo con le esigenze di un centro moderno dedicato alla cultura e alla formazione.

L’interesse suscitato dal bando fa pensare ad un progetto seguito con attenzione da imprese specializzate e da chi si occupa di riqualificazione urbana. Il futuro della cittadella dipenderà da queste scelte concrete e dalla capacità di mantenere il ritmo previsto.

Teramo guarda così a una nuova stagione in cui cultura, formazione superiore e rigenerazione urbana si intrecciano con l’obiettivo di restituire spazi utili e vitali al centro storico, abbandonato da tempo. Un passo che potrebbe cambiare volto alla città nei prossimi anni.

Monica Ghilocci

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