Nel cuore di napoli, dietro il cantiere di piazza annunziata, una colonia di gatti ha trovato rifugio e assistenza per quasi vent’anni. Questo spazio nascosto, oggi minacciato, è stato il mondo di decine di felini abbandonati. Paola, la donna che li ha seguiti con attenzione e dedizione, ora si trova in difficoltà. La storia di questa colonia racconta una lotta quotidiana fatta di piccoli gesti e un impegno che ha resistito al tempo, ma adesso richiede un intervento esterno.
Da quasi vent’anni, dietro il cantiere di piazza annunziata a napoli, una colonia felina si è stabilita tra sterpaglie e cespugli. In questo angolo della città, spesso invisibile ai passanti, questi gatti hanno trovato riparo e cibo grazie a paola, una donna che ha scelto di dedicare tempo e risorse a questi animali senza padrone. Paola ha fatto decine di visite quotidiane, portando acqua fresca, crocchette e medicine per garantire una vita dignitosa ai felini. Nel corso degli anni, la colonia è cresciuta, ma l’attenzione non è mai venuta meno.
Paola non ha mai chiesto aiuto. La sua dedizione si è tradotta in sacrificio fisico ed economico: vive con un reddito di inclusione che non basta più a sostenere le necessità di quei gatti. Nonostante la stanchezza e i limiti imposti dalle condizioni personali, continua a portare avanti quei piccoli compiti quotidiani, cercando di non far mancare nulla agli animali. I suoi movimenti dietro il cantiere sono diventati una presenza familiare, la prova tangibile di un impegno solo apparentemente invisibile. Ma oggi, quel piccolo rifugio rischia di sparire.
Le condizioni di paola sono cambiate nel tempo. La sua forza diminuisce e le spese per il mantenimento della colonia superano ormai di gran lunga le sue possibilità. Il reddito di inclusione, pensato per garantire un minimo di sostegno, si è rivelato insufficiente per far fronte a spese mediche, alimentari e altre necessità dei gatti. Il peso psicologico di questa situazione si somma a quello fisico, creando una situazione di crescente precarietà.
Negli anni, alcune persone e veterinari hanno affiancato paola, offrendo visite e trattamenti senza chiedere nulla in cambio. Questi aiuti sono però rimasti sporadici e non hanno mai compensato l’assenza di un sostegno strutturato o istituzionale. La donna racconta delle promesse mai mantenute e del silenzio delle autorità, un muro difficile da abbattere quando si cerca di difendere chi non ha voce. La fatica di portare crocchette e medicine ogni giorno, affrontando anche condizioni climatiche rigide o la difficoltà ad accedere a risorse, sta diventando insostenibile.
Paola ha deciso di rivolgersi all’onorevole michela vittoria brambilla, nota per il suo impegno in difesa degli animali. La richiesta è chiara: trovare un modo per proteggere la colonia felina, garantendo un futuro dignitoso a questi animali che ormai fanno parte del quartiere. Serve un luogo sicuro, una struttura o un’associazione che possa prendersi cura di loro con lo stesso impegno quotidiano che paola ha saputo garantire finora.
L’appello ha il peso di vent’anni di battaglie silenziose, di amore e di cura senza risparmiarsi. Il rischio è che questa colonia di gatti, dopo tanto tempo, svanisca senza lasciare tracce, dimenticata nel caos di una metropoli che spesso non guarda oltre il proprio quotidiano. Riconoscere e sostenere questa realtà significa difendere chi non può farlo da solo e rispettare una storia di rispetto e protezione che si è costruita nel tempo.
La vicenda di paola e della colonia felina è molto più di un semplice racconto su gatti abbandonati. È un esempio concreto di quella cura che spesso rimane nascosta, fatta di silenzio e azioni ripetute con pazienza giorno dopo giorno. Paola ha inciso con i suoi gesti sul tessuto del quartiere, offrendo un rifugio a chi rischiava di sparire senza aiuti.
Il destino di questi gatti non può essere ignorato. Chi cerca un futuro per loro vuole mantenere viva una testimonianza di responsabilità umana, fatta di presenza costante e di attenzione verso chi è più fragile. La sfida adesso è chiedere a istituzioni e cittadinanza di farsi carico di questa causa. Il tempo per agire stringe e la sopravvivenza di questa colonia dipende da decisioni concrete, capaci di garantire un nuovo inizio.
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