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La mozione della consigliera sara battisti contro il piano del governo meloni sulle aree interne del lazio

Il destino delle aree interne del Lazio torna al centro del dibattito pubblico. La consigliera regionale Sara Battisti ha presentato una mozione in Consiglio, criticando duramente il Piano Strategico Nazionale per le Aree Interne varato dal governo Meloni. Al centro della polemica c’è la definizione di “spopolamento irreversibile” inserita nel documento, che secondo Battisti segna una resa di fronte al declino di interi territori, anziché una strategia per rilanciarli. Nel Lazio, il tema riguarda circa 1,6 milioni di abitanti e 290 comuni su 378, una fetta consistente della popolazione regionale.

Accuse di abbandono territoriale e spopolamento irreversibile

La consigliera del Partito Democratico Sara Battisti ha accusato il governo Meloni di aver abbandonato le aree interne con la sua ultima strategia. Il piano nazionale, afferma, introduce per la prima volta la categoria di “spopolamento irreversibile”. Questo concetto, secondo lei, testimonia un arretramento netto rispetto all’approccio precedente, che puntava a sostenere e rilanciare questi territori con interventi mirati.

Battisti parla di una visione “miope e pericolosa”, perché accettare l’idea che interi comuni possano essere destinati a svuotarsi senza possibilità di recupero significherebbe legittimare una progressiva riduzione dei servizi essenziali. Si parla di tagli alle strutture sanitarie, ai trasporti, alle scuole e alla banda larga, tutte infrastrutture vitali per mantenere viva la comunità e garantire la permanenza delle famiglie. Il rischio, denuncia la consigliera, è la perdita di una parte fondamentale dell’identità regionale, con conseguenze sociali ed economiche di lungo periodo.

La critica si basa su dati precisi: il Lazio conta 378 comuni, dei quali 290 sono classificati come aree interne, con oltre 1,6 milioni di residenti in questi territori. Non si tratta quindi di fenomeni marginali, ma di una questione strutturale che coinvolge quasi un terzo della popolazione regionale. Per Battisti, rinunciare a queste comunità equivarrebbe a perdere un patrimonio umano e culturale a cui lo Stato e la Regione dovrebbero invece dedicare investimenti seri e continui.

La mozione per contrastare lo spopolamento nel lazio

Per reagire a questa situazione, la consigliera Sara Battisti ha presentato una mozione in Consiglio regionale. Nel testo si chiede alla giunta guidata dal presidente Rocca di prendere una posizione netta contro il concetto di “spopolamento programmato” che traspare dal PSNAI. La mozione invita a potenziare gli investimenti in servizi come trasporti, sanità, scuola e banda larga, fondamenti per migliorare la qualità della vita nelle zone interne.

Nel documento si sottolinea l’importanza di sostenere le imprese agricole, artigiane e turistiche presenti in questi territori, per mantenere viva l’economia locale. È altrettanto essenziale, secondo Battisti, promuovere politiche che incentivino la residenzialità, facilitando il radicamento delle famiglie e dei giovani, elementi chiave per invertire le tendenze dello spopolamento.

Il testo ribadisce la necessità di un dialogo diretto con il governo nazionale per assicurare che tutti i comuni interni del Lazio rientrino effettivamente nelle aree di intervento del PSNAI, con accesso reale alle risorse e agli strumenti previsti. La consigliera invita a un cambio di passo, proponendo una visione che renda sostenibile e possibile la vita nelle aree interne, senza rinunce ma con opportunità concrete di sviluppo.

Il sostegno del sindaco di san donato val di comino

Anche il sindaco di San Donato Val di Comino, Enrico Pittiglio, ha espresso un giudizio sulla vicenda, dichiarando pieno appoggio alla mozione di Sara Battisti. Pittiglio definisce “un errore grave” il riferimento allo “spopolamento irreversibile”, poiché ciò sembrerebbe certificare un abbandono già scritto per territori che invece richiedono attenzione e politiche di rilancio.

Il vicepresidente della provincia di Frosinone evidenzia come la Val di Comino e altre aree interne abbiano bisogno di infrastrutture, servizi e opportunità, non di rassegnazione o rinuncia. Sottolinea il lavoro fatto da Battisti nel riportare il tema sul tavolo della politica regionale, invitando la giunta della regione Lazio a dimostrare coraggio nel rivedere l’approccio attuale.

Secondo Pittiglio, un dialogo con la Regione sarebbe un passo fondamentale per costruire nuovi scenari economici e sociali. Aggiunge che la collaborazione tra enti locali e giunta può aprire la strada a politiche capaci di invertire la tendenza allo svuotamento, dando nuove chance a molte comunità che chiedono solo di essere ascoltate e valorizzate.

Il ruolo del governo regionale nel futuro delle aree interne

La discussione sulle aree interne del Lazio si concentra ora sulle scelte della giunta Rocca. Dal documento nazionale emerge una strategia percepita come penalizzante, con l’inserimento della dicitura “spopolamento irreversibile” che rischia di rallentare ogni iniziativa di rilancio. Le risposte della Regione saranno decisive per definire il futuro di milioni di cittadini che vivono in territori spesso isolati e con servizi carenti.

La mozione di Sara Battisti rappresenta una chiamata a invertire questa rotta e a investire in infrastrutture e servizi, dando voce alle comunità che chiedono di non essere lasciate sole. Un approccio che preveda il coinvolgimento diretto con il governo nazionale appare indispensabile. Solo così potranno arrivare risorse adeguate e azioni mirate a garantire il diritto a vivere e lavorare anche lontano dai grandi centri urbani.

Le aree interne del Lazio si trovano a un bivio. Da una parte, il rischio di progressivo abbandono e isolamento; dall’altra, la possibilità di mettere in campo misure per tenere vive comunità ricche di storia e tradizioni. Il dibattito politico regionale si concentra su questa scelta, mentre nelle province come Frosinone la pressione per un cambio di prospettiva cresce giorno dopo giorno.

Clarissa Abile

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