Le città italiane ospitano questa estate una serie di eventi culturali che affondano le radici nella fotografia, nell’arte sacra e nella tradizione vetraria. Da Roma a Noto, passando per Genova e Venezia, diverse esposizioni propongono opere significative che raccontano il novecento e oltre, intrecciando storia visiva e materiali d’arte antichi. Scopriamo i dettagli delle mostre più rilevanti in programma tra luglio e ottobre.
Palazzo Esposizioni a Roma ospita dal 10 luglio al 10 agosto la mostra dedicata a Sergio Strizzi, celebre fotografo di scena del cinema italiano attivo tra gli anni Cinquanta e il Duemila. La rassegna, curata da Melissa e Vanessa Strizzi, presenta circa 60 fotografie, molte inedite, che immortalano volti come Monica Vitti, Sophia Loren e Marcello Mastroianni.
Questi scatti non si limitano a mostrare i protagonisti del grande schermo ma raccontano momenti di backstage e atmosfere dietro le quinte delle produzioni cinematografiche. Le immagini restituiscono l’essenza di una stagione d’oro della cinematografia nazionale, documentando l’epoca con una prospettiva unica e ravvicinata. Strizzi ha saputo cogliere espressioni, gesti e ambientazioni spesso invisibili agli spettatori, offrendo così uno spaccato visivo prezioso per gli appassionati di cinema e fotografia.
La selezione consente di seguire l’evoluzione del suo stile e del settore cinematografico in oltre cinquant’anni di attività. La mostra si propone di catturare non solo volti noti, ma anche l’atmosfera quasi intima che si respirava sul set in un arco temporale lungo e complesso.
Tra il 12 luglio e il 14 settembre, Palazzo Ducale di Genova ospita la mostra “Jacopo Benassi Libero!”, un percorso che illustra la decostruzione del corpo e dell’immagine fotografica. Curata da Francesco Zanot, l’esposizione riunisce alcune opere iconiche di Benassi e nuove produzioni inedite.
La mostra si sviluppa attraverso un’installazione che intreccia fotografie, sculture e performance. Questa contaminazione di linguaggi definisce il carattere della ricerca di Benassi, che rifiuta un approccio tradizionale alla fotografia per esplorare nuove prospettive visive e concettuali.
Le opere riflettono un processo evolutivo, dal primo approccio alle immagini fino alla formazione di un codice personale e riconoscibile. Benassi abbatte i confini del mezzo fotografico, utilizzando la materia e il corpo come strumenti di indagine dell’identità e della percezione. L’installazione presenta un’esperienza immersiva dove il visitatore può confrontarsi con diverse declinazioni della visione e del rapporto tra immagine e corpo.
Il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino ospiterà dal 10 luglio al 5 ottobre “Ritratti. Collezione Florence e Damien Bachelot”, mostra curata da Tiziana Bonomo e promossa dall’Associazione culturale Imago Mundi. L’esposizione riunisce quasi 100 fotografie che attraversano tutto il Novecento e giungono fino a oggi.
Si possono ammirare immagini memorabili come il celebre ritratto di Pablo Picasso firmato da Brian Blake e foto d’epoca di Lewis Hine che ritraggono giovani migranti italiani negli Stati Uniti. La selezione include anche lavori contemporanei, ad esempio di Paul Graham e scatti inediti di Nan Goldin, creando un dialogo tra epoche e stili differenti.
Questi ritratti offrono visioni diverse dell’essere umano, fra l’immagine iconica e la fotografia documentaria. Consentono di osservare volti e storie in relazione a contesti sociali, culturali e storici profondi. La mostra invita il pubblico a riflettere sul valore espressivo e narrativo della fotografia di ritratto nel corso degli ultimi cento anni.
Dal 13 luglio al 12 ottobre l’Abbazia di Santa Fede a Cavagnolo ospita “L’Esercito del Piccolo Pesce”, opera in terracotta di Nino Ventura. L’evento, curato da Elena Piacentini, espone dodici figure situate all’interno del complesso religioso.
I guerrieri diventano sacri custodi, ciascuno contenente nel ventre una teca con un piccolo pesce in ceramica, simbolo paleocristiano utilizzato per identificare i fedeli nelle prime comunità cristiane. L’allestimento offre un percorso metafisico che fonde arte e spiritualità.
L’installazione trasporta i visitatori in un contesto dove scultura e simbolismo si intrecciano per evocare sentimenti religiosi e storici. L’opera richiama rituali di devozione e il tema della protezione attraverso figure guerriere che si fanno reliquie. Il luogo dell’Abbazia crea un’atmosfera di riflessione intima.
Palazzo Trinci a Foligno apre dal 10 luglio al 19 ottobre la mostra “Costellazioni. Tutto il cielo possibile”, con oltre 129 opere di Stefano Trappolini, tra cui 70 dipinti della serie “Costellazioni” del 2009. A cura di Romina Guidelli e Francesca Barbi Marinetti, il percorso illustra l’interpretazione personale dell’artista degli astri celesti.
Affianco ai lavori della serie più nota, Trappolini presenta opere inedite dedicate a una nuova fase pittorica. Il motivo principale sono le sagome, elementi visivi in cui si condensano colori e forme che evocano cieli carichi di luce e stelle cadenti.
Le opere collegano astrattismo e paesaggi immaginari a una riflessione sul cosine e sulla luce, offrendo una dimensione contemplativa e visiva. La mostra propone al pubblico un’immersione nel mondo del colore e della forma, con riferimenti simbolici alle costellazioni e alle loro narrazioni.
Il Museo del Vetro di Venezia inaugura dal 12 luglio al 24 novembre un’esposizione dedicata alla vetreria Fratelli Toso, attiva a Murano dal 1854. La mostra è curata da Chiara Squarcina e Caterina Toso e analizza l’evoluzione tecnica e artistica dell’azienda nel Novecento e nel secondo dopoguerra.
In mostra ci sono vetri, murrine, disegni e documenti d’archivio che ripercorrono la produzione della vetreria. L’esposizione mette in evidenza le tecniche artigianali e i cambiamenti stilistici che hanno caratterizzato la lavorazione del vetro muranese sotto questa manifattura storica.
Il percorso evidenzia come la vetreria abbia contribuito a mantenere viva la tradizione muranese, affiancando alla manualità alcuni momenti di sperimentazione. Il patrimonio presentato illustra aspetti poco noti della storia del vetro, celebrando materiali e forme originali.
Il Museo Civico di Noto presenta dal 13 luglio al 16 novembre la personale di Andrea Chisesi intitolata “Omaggio alle Metamorfosi di Ovidio”. Allestita negli spazi dell’ex Convento di Santa Chiara e curata da Martina Mazzotta, la mostra raccoglie numerose opere inedite.
Il corpus artistico prende spunto dallo scritto classico di Ovidio, uno dei testi fondanti della cultura occidentale, per proporre una riflessione visiva sulle trasformazioni e i mutamenti. Le opere dialogano con i temi di metamorfosi, forme che mutano e continui cambiamenti dell’identità.
Le creazioni di Chisesi interpretano con linguaggi contemporanei i racconti della mitologia e della poetica latina, riuscendo a costruire un ponte tra antico e moderno mediante forme, colori e materiali. Il percorso artistico coinvolge lo spettatore in riflessioni sul cambiamento perenne e sulla natura fluida dell’essere.
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