Un progetto imponente sta prendendo forma nel cuore di Napoli, pronto a ridefinire la cura e la ricerca neurologica nella regione Campania. Con un investimento di 55 milioni di euro, finanziati dalla regione, la zona dell’ospedale del Mare ospiterà il nuovo edificio dell’Istituto campano di neuroscienze . L’obiettivo è chiaro: costruire un centro che unisca assistenza medica e attività scientifica, dando spazio tanto al trattamento dei pazienti quanto alla ricerca applicata, trasformando scoperte di laboratorio in terapie efficaci e immediate.
Il cantiere per il nuovo polo dell’Ican prenderà il via con una tempistica precisa. A oggi si prevede un arco totale di circa 24 mesi fra l’affidamento delle opere e la loro realizzazione. Secondo il progetto, dopo un periodo di 6 mesi destinato alla selezione delle imprese e all’organizzazione tecnica, inizieranno i lavori di costruzione che dureranno 18 mesi. Se tutto procederà secondo i piani, l’edificio dovrebbe essere pronto a fine 2027, per poi aprire i battenti nella primavera dell’anno successivo.
L’Ican sarà diretto dal dottor Giuseppe Catapano, che guiderà un polo ospedaliero completo. Il progetto comprende un’area multifunzionale che va dalle tecnologie di imaging diagnostico alla chirurgia e alle stanze di degenza, fino agli spazi dedicati alla riabilitazione post operatoria. Questo permette di seguire ogni fase del percorso sanitario, con un filo diretto tra ricerca e cura.
L’incarico alla costruzione è affidato a un piano architettonico concepito da zero, che prende spunto dalla complessità del cervello e dalla natura delle sinapsi, traducendo queste strutture in volumi, materiali e superfici. Il risultato sarà un edificio che si presenta come una sintesi tra forma simbolica e funzione tecnica.
Il direttore dell’Asl Napoli 1, Ciro Verdoliva, ha illustrato l’idea alla base del nuovo impianto. L’intera composizione architettonica si ispira direttamente alle sinapsi, i punti di scambio e comunicazione tra neuroni. Il progetto gioca sul tema della connessione, dello scambio di impulsi, per generare una struttura che rappresenta dal punto di vista estetico e funzionale le dinamiche cerebrali.
L’edificio sorgerà in un’area già nota a Napoli: il luogo del collasso stradale al parcheggio dell’ospedale del Mare nel 2021. Si tratta dunque di un intervento di riqualificazione profonda, che sfrutterà la grande fossa creata per realizzare tre piani sotterranei. Il primo di questi sarà il blocco operatorio, mentre la struttura si svilupperà anche per tre piani sopra terra.
L’involucro esterno avrà una connotazione molto particolare, che rimanda alle connessioni sinaptiche. Saranno impiegati materiali metallici e traslucidi, scelti per favorire la trasmissione e il filtraggio della luce. Il gioco di superfici trasparenti e riflettenti cambierà aspetto a seconda delle condizioni di luminosità e dall’angolo di osservazione, quasi simulando le correnti elettriche del cervello in attività.
La copertura esterna dell’edificio sarà composta da pannelli modulari, disposti in modo intrecciato o sovrapposto, conferendo alla facciata un effetto pulsante e dinamico. Questa soluzione non è solo estetica: aiuta a migliorare l’isolamento termico interno e contribuisce alla ventilazione naturale, riducendo il ricorso a sistemi meccanici.
L’approccio adottato tende a fondere estetica e sostenibilità, creando un involucro che si comporta ormai come un organismo vivo, capace di adattarsi all’ambiente circostante. La scelta dei materiali e delle forme intende rappresentare un dialogo continuo tra la struttura e il contesto urbano, simulando un’architettura intelligente che comunica con ciò che ha intorno.
La costruzione di questo edificio rappresenta un passo avanti per le neuroscienze campane. L’idea è quella di far coincidere i progressi medici con una struttura profondamente simbolica, capace di integrarsi con la città e di offrire allo stesso tempo spazi di cura e ricerca di alta qualità. Il nuovo Ican al Mare proietta Napoli in una direzione che coniuga scienza, sanità e cultura architettonica.
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