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Nasce a Roma la prima scuola nazionale per operatrici dei centri antiviolenza: formazione e unione contro la violenza sulle donne

Nel cuore di Roma, alla Casa internazionale delle donne, si è inaugurato un progetto importante per combattere la violenza maschile contro le donne. Una scuola nazionale permanente dedicata alle operatrici dei centri antiviolenza offrirà un percorso formativo gratuito e strutturato, pensato per sostenere chi lavora direttamente con le vittime. La sua nascita risponde a un’esigenza concreta: uniformare competenze e rafforzare la capacità di intervento in tutta Italia. L’iniziativa rappresenta un passo avanti nella lotta quotidiana contro una piaga sociale ancora molto diffusa.

La nascita della scuola e il bisogno di formazione specializzata

Fiorella Mannoia, presidente onoraria della Fondazione Una Nessuna Centomila, ha spiegato che dietro questa iniziativa c’è l’esperienza concreta di tante donne che desiderano aiutare, ma senza le giuste competenze è difficile intervenire in modo efficace. La violenza ha molte facce e ogni storia porta con sé una sofferenza diversa, spesso invisibile a chi non conosce gli strumenti necessari per intervenire. Per questo, migliorare la preparazione delle operatrici diventa fondamentale.

La presidente della Fondazione, Giulia Minoli, ha sottolineato che non si può lavorare più da soli. Serve costruire reti solide e durature, coinvolgendo anche chi sembra lontano dai temi dei centri antiviolenza, ma che può contribuire a far crescere la capacità di supporto. Da questo punto di vista, la scuola vuole mettere insieme saperi diversi e promuovere metodi condivisi per affrontare le molteplici sfide che ogni giorno emergono negli sportelli di ascolto e nei servizi di accoglienza.

Struttura e contenuti del corso: otto moduli per una formazione completa

La scuola offrirà un percorso diviso in otto moduli, con una formula mista che combina incontri in presenza, alla Casa internazionale delle donne di Roma, e lezioni online. Il primo ciclo partirà il 10 ottobre ed è dedicato a uno degli elementi fondamentali per capire il fenomeno: la matrice culturale e strutturale della violenza maschile sulle donne. Si tratta di un tema centrale, perché aiuta a leggere non solo i singoli episodi, ma anche il contesto sociale che li rende possibili.

Dopo la prima sessione, si affronteranno aspetti cruciali come la comunicazione e l’informazione, l’intersezionalità , il lavoro nel settore socio-sanitario e i servizi sociali, l’inquadramento legale, le case rifugio e la gestione dei centri. La formazione comprenderà anche il tema della violenza sui bambini e l’accoglienza delle vittime di tratta, settori delicati che richiedono competenze specifiche e metodi di intervento calibrati.

Laboratori esperienziali e la gestione delle emozioni nel lavoro quotidiano

La vicepresidente della Fondazione Una Nessuna Centomila, Lella Palladino, ha illustrato l’importanza dei laboratori esperienziali, parte integrante della proposta formativa. In questi spazi le operatrici potranno lavorare sulle proprie reazioni emotive, che inevitabilmente si innescano quando si ascoltano storie di violenza e di dolore. Non si tratta solo di acquisire nozioni tecniche, ma di diventare consapevoli del peso emotivo che il lavoro porta con sé.

Gestire le emozioni diventa necessario per non subire un sovraccarico psicologico e per mantenere lucidità nel rapporto con le donne che si affidano ai centri antiviolenza. Chi opera in questo campo incontra spesso persone provenienti da culture diverse, quindi un’altra sfida è sapersi adattare e trovare linguaggi adeguati per ogni situazione. Questi strumenti aiutano a migliorare l’efficacia dell’intervento e a contenere il rischio di burnout.

Il valore della scuola permanente e i nomi coinvolti nel progetto

L’idea di rendere la scuola una realtà stabile e permanente nasce dalla volontà di dare continuità a un impegno che riguarda un problema radicato nel nostro paese. Celeste Costantino, altra vicepresidente della Fondazione, ha ricordato che il lavoro non deve fermarsi dopo pochi mesi, ma deve diventare parte di un sistema duraturo capace di fornire risposte concrete e aggiornate.

Molti esperti del panorama nazionale partecipano come docenti, universitari, rappresentanti di associazioni, e figure di spicco nel campo della cultura e dei diritti umani. Tra loro la filosofa Mara Gancitano, l’autrice e giornalista Giulia Siviero, la consulente per i diritti umani Pegah Moshir Pour e l’economista Azzurra Rinaldi. Quest’ultima ha messo in luce una questione fondamentale: le donne che escono da percorsi di violenza hanno bisogno di risorse economiche e la scuola vuole dare strumenti per chiedere aiuti finanziari senza vergogna, una capacità poco diffusa ma necessaria.

Eventi di sostegno e la scelta di Napoli per la raccolta fondi

La presentazione della scuola è stata anche l’occasione per ricordare un evento importante organizzato dalla Fondazione Una Nessuna Centomila. Il 25 settembre, nella suggestiva piazza del Plebiscito a Napoli, si terrà il concerto per raccogliere fondi da destinare ai centri antiviolenza. Napoli, scelta come luogo di questo appuntamento, rappresenta simbolicamente una tappa significativa.

Fiorella Mannoia ha sottolineato come la scelta di spostarsi al Sud voglia aprire una riflessione sulle realtà meno coinvolte in passato, con l’intenzione di estendere l’impegno anche in territori dove la violenza sulle donne spesso resta invisibile. Una parte della piazza sarà riservata proprio alle operatrici, per riconoscere il loro lavoro e l’importanza di unire azioni concrete sul campo con momenti di sensibilizzazione pubblica.

Monica Ghilocci

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Monica Ghilocci

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