A Latina si accende un nuovo scontro politico intorno alla proposta di modifica dell’articolo 8 nella convenzione tra il Comune e l’azienda speciale Abc. Il gruppo Noi Moderati ha formalizzato la sua opposizione con un documento indirizzato al sindaco Matilde Celentano, mettendo in dubbio la tenuta della coalizione di maggioranza. Al centro del dibattito c’è l’aggiornamento del Piano Economico Finanziario 2024-2025, e con esso le condizioni economiche con cui la municipalizzata gestisce il servizio di igiene urbana. Il Consiglio comunale si prepara a discutere la modifica, ma il gruppo di Noi Moderati potrebbe astenersi o lasciare l’aula, alimentando una crisi politica.
Il punto cruciale della discussione riguarda la deliberazione n. 22/25, che propone modifiche all’articolo 8 della convenzione tra Comune di Latina e Abc. Secondo i consiglieri di Noi Moderati – Maurizio Galardo, Emiliano Licata e Nicola Catani – il testo presenta «gravi criticità giuridiche e politiche» e viene definito «un atto palesemente illegittimo». La contestazione si fonda sul mancato rispetto di tre presupposti essenziali su cui dovrebbe basarsi la modifica: l’approvazione del bilancio di previsione 2025; l’aggiornamento del PEF 2025 adeguato alle nuove esigenze; un accordo condiviso con la dirigenza dell’azienda.
In realtà, nessuno di questi requisiti si è concretizzato. Il bilancio di previsione non è stato nemmeno portato in Consiglio a causa di una decisione del servizio finanziario comunale. I vertici di Abc, seguendo il parere dei revisori dei conti, si sono rifiutati di firmare atti con effetti retroattivi. Nonostante queste premesse, l’amministrazione ha insistito per proporre una modifica unilaterale che ha scatenato la reazione dura del gruppo politico. A sostegno della loro posizione, il gruppo ha citato anche il parere legale dell’esperto Enrico Michetti , il quale ha definito «illegittima e priva di effetti» qualsiasi variazione unilaterale del corrispettivo tra ente pubblico e partecipata, sottolineando il rischio di responsabilità erariale per il Consiglio comunale. Da notare che nella delibera manca qualsiasi parere legale che giustifichi la scelta.
Oltre agli aspetti legali, le critiche riguardano la trasparenza nelle cifre contabili presentate in bilancio. La proposta di modifica include una voce riferita ad Abc nel bilancio consolidato che, secondo il gruppo di Noi Moderati, non corrisponde ai dati ufficiali del consuntivo definitivo dell’azienda. È stata definita «una posta illegittima e non veritiera», con il rischio di configurare ipotesi di falso in bilancio. La questione si complica considerando che i commissari e i consiglieri non sono stati messi a conoscenza dello stato reale delle finanze di Abc, ostacolando il corretto svolgimento del percorso deliberativo.
La situazione economica dell’azienda speciale merita poi un’attenzione particolare. La modifica rischierebbe di far chiudere due bilanci consecutivi in perdita, un evento mai stato registrato in passato. Questo avrebbe ripercussioni negative sul servizio di igiene urbana, che già da tempo segnala difficoltà. Noi Moderati denuncia il blocco degli investimenti e delle spese deciso dall’attuale linea politica, sottolineando che la città versa in uno stato di emergenza igienico-sanitaria, diventando una sorta di “discarica a cielo aperto”.
Il degrado della città sotto il profilo della raccolta rifiuti e della pulizia urbana è uno degli elementi più evidenti denunciati dal gruppo Noi Moderati. La paralisi in cui versa Abc, da oltre un anno, ha portato a una situazione critica. Il blocco delle risorse per spese e investimenti ha pesanti conseguenze sulle condizioni igieniche di Latina. Il gruppo politico accusa l’amministrazione di una gestione che lascia la città nel degrado, compromettendo la qualità di un servizio essenziale.
I consiglieri fanno riferimento al fatto che in tre anni di mandato, tra cui due già completati e il terzo in corso, la strategia “ha detto al territorio: per far quadrare i conti vi lasceremo nel degrado”. La situazione è aggravata dalla percezione di un sacrificio impartito ai cittadini, con la pulizia urbana sacrificata a vantaggio di altri bilanci. La scelta di non investire nel servizio è vista come una decisione politica con effetti pesanti sul benessere della popolazione e sull’immagine di Latina.
Noi Moderati sottolinea che solo il Consiglio comunale ha il potere di approvare atti riguardanti l’azienda speciale e ribadisce la responsabilità politica che ogni consigliere si assume votando una delibera, specie se si tratta di un atto giudicato illegittimo e privo di supporto giuridico. Il gruppo parla di precise responsabilità erariali per chi dovesse avallare queste modifiche, nonché di conseguenze più ampie.
La contrarietà del gruppo è confermata anche dalla posizione dell’assessore Franco Addonizio, che si è espresso negativamente a più riprese nelle riunioni di luglio. Questa opposizione ha portato alla richiesta di ritirare la delibera dall’ordine del giorno del Consiglio, rifiutando anche l’ipotesi di discuterla e metterla in votazione. Lo strappo fatto emergere da Noi Moderati indica come la maggioranza a Latina sia segnata da tensioni profonde su temi cruciali per la città.
Ieri una riunione lunga e intensa della maggioranza ha cercato di risolvere le divisioni, ma la distanza fra le posizioni resta ampia. Il futuro dell’amministrazione è incerto, con l’emergenza del servizio di igiene urbana che rimane un nodo difficile da sciogliere. Lo scontro sull’articolo 8 ha mostrato i limiti di coesione della maggioranza e apre interrogativi sulle strategie per garantire la gestione dei servizi pubblici fondamentali nelle prossime settimane.
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