L’orsa Petra, specie nota del Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise, è stata catturata giovedì scorso dopo che aveva ripreso a frequentare il paese di Lecce nei Marsi, scatenando preoccupazioni tra i residenti. Il team del parco, composto da veterinari e biologi, con il sostegno dei guardiaparco e dei carabinieri parco, ha condotto questa operazione per mettere un radiocollare all’animale. L’intervento mira a monitorare gli spostamenti della femmina e a prevenire situazioni di pericolo o disturbo per la popolazione locale.
L’operazione di cattura dell’orsa Petra si è svolta in un contesto dove l’animale, da qualche giorno, si era avvicinato nuovamente al centro abitato di Lecce nei Marsi. Il team intervenuto, formato da veterinari, biologi, guardiaparco e carabinieri parco, ha potuto constatare che l’orsa era in ottime condizioni di salute. L’obiettivo principale della cattura è stato quello di dotarla di un radiocollare, strumento fondamentale per tenere sotto controllo i suoi movimenti.
Il monitoraggio tramite radiocollare consente di studiare i percorsi di spostamento e di intervenire in modo mirato per evitare che l’orsa possa tornare a frequentare zone abitate. Questo metodo aiuta a prevenire incidenti e a mantenere la sicurezza sia per la fauna sia per gli abitanti del paese. La presenza dell’orsa nelle vicinanze delle case rappresenta un problema delicato, soprattutto perché è attirata da fonti di cibo lasciate incustodite, come ciotole per animali domestici.
L’intervento è stato concordato dopo un incontro promosso dal sindaco di Lecce nei Marsi, Augusto Barile, che si è tenuto nella mattina del giorno precedente all’operazione. A questa riunione hanno partecipato il comandante della compagnia Carabinieri di Avezzano, il comandante del gruppo carabinieri forestali di L’Aquila, il comandante del reparto carabinieri parco di Pescasseroli e il direttore del parco nazionale. Il confronto ha permesso di mettere a fuoco le criticità legate alla presenza dell’orsa nel centro abitato.
Il tema centrale è stato come contenere il fenomeno senza creare allarmismi eccessivi tra i cittadini. L’orsa ha attirato l’attenzione dei media oltre a generare timori tra chi vive a Lecce nei Marsi. Durante l’incontro si è deciso di migliorare la presenza delle forze di polizia territoriali, affidando a carabinieri forestali e guardiaparco un sistema di turnazione che assicuri controllo continuo. Questo per assicurare la sicurezza pubblica e il rispetto delle regole, soprattutto riguardo a comportamenti dei residenti che possono facilitare la permanenza dell’orsa in paese.
Tra i punti più rilevanti discussi nella riunione c’è stata la questione della disponibilità del cibo facilmente reperibile dall’orsa nel centro abitato. La gestione dei rifiuti ha rappresentato un tema complesso anche perché l’orso si nutre di scarti e di alimenti lasciati incustoditi, in particolare del cibo per animali domestici. Alcuni cittadini, non rispettando le ordinanze comunali, continuano a lasciare ciotole con cibo aperto negli spazi esterni delle abitazioni.
Per limitare questo rischio, l’ordinanza sindacale prevede che i mastelli dell’umido vengano esposti solo al mattino e non la sera prima del ritiro. In questo modo si riducono le occasioni per l’orsa di recuperare cibo tra i rifiuti. Anche per i cani e gatti va adottata attenzione nel non lasciare residui di cibo nelle ciotole fuori casa. Questi piccoli accorgimenti, se seguiti dalla comunità, possono diminuire sensibilmente le visite dell’orsa in centro abitato.
Il Comune, insieme alla ditta incaricata della raccolta dei rifiuti e con il supporto del parco nazionale, sta lavorando per implementare soluzioni pratiche contro la presenza dell’orsa in zona urbana. Sta proseguendo l’installazione di cassonetti a prova d’orso, iniziativa avviata con il progetto Life Bear Smart Corridors, che punta a impedire agli orsi di aprire i contenitori dei rifiuti.
Le ulteriori misure sono al vaglio per ridurre al minimo la disponibilità di rifiuti che potrebbero attirare gli animali nel centro del paese. Questa collaborazione tra enti punta a mantenere pulito il territorio e a limitare le occasioni di contatto diretto tra orsi e gente. Il risultato di questi interventi attende riscontri nei prossimi mesi e si basa sul rispetto di semplici regole da parte dei cittadini, senza le quali ogni azione perderebbe gran parte della sua efficacia.
Il caso dell’orsa Petra a Lecce nei Marsi evidenzia quanto sia delicato il rapporto tra fauna selvatica e centri abitati. Le azioni messe in campo prevedono non solo il monitoraggio e il controllo, ma anche campagne di informazione e sensibilizzazione rivolte alla popolazione. Questi passaggi sono fondamentali per costruire una coesistenza che tuteli sia gli abitanti sia gli animali.
Limitare gli ingressi dell’orsa in paese passa attraverso la modifica di alcuni comportamenti quotidiani che riguardano la gestione dei rifiuti e la cura degli animali domestici. La collaborazione tra istituzioni, forze dell’ordine e cittadini rappresenta l’unica strada per prevenire episodi di disturbo o pericolo. Nell’attesa di riscontri più definiti, l’ordinanza comunale e le misure di controllo continueranno a rimanere operative su tutto il territorio interessato.
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