Il sentiero n.960, uno dei percorsi più noti della montagna di Formia, si prepara a rinnovarsi con importanti interventi di manutenzione. I lavori, avviati dall’Ente Parco dei Monti Aurunci con un investimento di 20.000 euro, puntano a rafforzare le barriere di protezione lungo il percorso, garantendo maggiore sicurezza ai visitatori e preservando l’ambiente circostante. La zona, meta di escursionisti e pellegrini, chiama a raccolta attenzione e cura per mantenerne l’accessibilità e l’integrità.
L’Ente Parco dei Monti Aurunci ha ufficialmente dato il via ai lavori sulle staccionate del sentiero n.960, il tracciato che collega la Cima del Redentore all’Eremo di San Michele Arcangelo. La decisione è arrivata con la delibera n. 33 dell’8 luglio 2025 e prevede un finanziamento diretto dal bilancio dell’Ente, per un totale di 20.000 euro. Le staccionate interessate sono situate nei punti più esposti e vulnerabili del percorso, zone dove la sicurezza per gli escursionisti rischiava di venire meno a causa dell’usura e degli eventi atmosferici.
Lavorare sulle barriere di legno significa non solo proteggere chi percorre quei sentieri, ma anche salvaguardare il territorio montano. Il legame tra uomo e ambiente si manifesta in un equilibrio delicato, che richiede interventi puntuali per evitare danni più gravi. Si tratta di un percorso molto frequentato, amato da chi cerca una dimensione naturale e spirituale autentica. I lavori in corso sono un tassello importante per mantenere viva questa esperienza, riducendo i rischi di incidenti e promuovendo la sicurezza pubblica.
L’investimento mira quindi a offrire una fruizione più tranquilla e consapevole del sentiero, senza penalizzare l’accesso a uno dei luoghi simbolo del parco montano. È il risultato di un lavoro congiunto con il Comune di Formia, che ha spinto per una soluzione rapida e mirata. Chi cammina lungo il sentiero troverà presto nuove staccionate robuste, in grado di sostenere anche condizioni climatiche avverse e garantire una migliore delimitazione del percorso.
L’intervento consente non solo la tutela della sicurezza ma aiuta a preservare un equilibrio ambientale delicato, elemento essenziale per la conservazione dell’ecosistema.
Il progetto sulla manutenzione nasce da una sinergia tra l’Ente Parco dei Monti Aurunci e l’amministrazione comunale di Formia. Il sindaco, Gianluca Taddeo, ha dato impulso all’intervento dopo aver sottolineato la necessità di un rapido intervento per la sicurezza dei visitatori. Già in tempi recenti il sindaco si era speso per il recupero della percorribilità dopo gli eventi calamitosi del 29 settembre 2022 che avevano reso inagibile un tratto fondamentale tra Rifugio Pornito e la Cima del Redentore.
Quell’intervento era stato fondamentale per riaprire un passaggio chiave in vista di eventi religiosi e di pellegrinaggio molto seguiti. La collaborazione tra il Comune, la XVII Comunità Montana dei Monti Aurunci e l’Ente Parco aveva consentito di superare le difficoltà causate dai danni ambientali. Ora, con il nuovo lavoro sulle staccionate, si punta a consolidare la sicurezza e migliorare l’accessibilità lungo tutto il percorso.
Non si tratta solo di mettere mano a barriere abbandonate o danneggiate, ma di proteggere un patrimonio naturalistico e culturale che vive proprio grazie a un legame stretto con la comunità locale. Gli investimenti sostenuti dal Comune e dall’Ente sono in linea con una visione che coniuga tutela dell’ambiente e sviluppo del turismo sostenibile. In contemporanea, verrà completata la messa in sicurezza della via principale che conduce al Redentore con installazione di guard rail e sistemazioni stradali nei punti più critici.
Questa rete di interventi conferma l’impegno per una fruizione consapevole della montagna. Non a caso, l’amministrazione ha anche realizzato un punto ecologico videosorvegliato che punta a gestire con rigore i rifiuti lasciati dai visitatori, grazie alla presenza costante di telecamere e all’azione dell’ufficio ambiente. La montagna, anche così, mantiene il suo carattere integro e accogliente per chi vuole viverla rispettandola.
Un esempio di attenzione ambientale è il punto di raccolta differenziata monitorato tramite telecamere per il corretto smaltimento dei rifiuti dei visitatori.
Il sentiero 960, oltre al valore naturalistico, custodisce un ricco patrimonio di memoria e fede. L’Eremo di San Michele Arcangelo è meta di pellegrinaggi che da anni richiamano fedeli e curiosi, attratti dal richiamo spirituale che si intreccia con la bellezza dei paesaggi. La Cima del Redentore, con la sua statua simbolica, rappresenta un punto di riferimento nella tradizione locale.
L’attenzione portata dai responsabili all’intervento di manutenzione sulle staccionate vuole anche preservare questo contesto unico. La sicurezza del percorso favorisce la partecipazione a eventi storici-religiosi e permette un accesso più agevole a chi cerca momenti di riflessione immerso nel verde. La presenza delle barriere robuste garantisce che i flussi di pellegrini e appassionati della montagna possano muoversi senza rischi lungo un ambiente fragile.
Fiorello Casale, commissario dell’Ente Parco, sottolinea come il sentiero sia un simbolo identitario per la comunità. La cura e il consolidamento delle strutture rappresentano una tutela dell’ecosistema e un modo per mantenere vivi i richiami culturali legati a questi luoghi. La montagna diventa così motivo di unione tra natura e storia, in una cornice che si rinnova e si protegge, passo dopo passo.
La certezza di poter affrontare il sentiero in condizioni di sicurezza incrementa la partecipazione agli eventi e il flusso turistico, aspetti che il Comune e l’Ente guardano con attenzione. La valorizzazione della montagna passa dalla concretezza di lavori come questo, fondamentali per non perdere l’accessibilità a un patrimonio di storie, fede e natura che appartiene a tutti.
Il sentiero è un simbolo identitario per la comunità, e proteggerlo significa salvaguardare un patrimonio di natura e cultura.
Non si ferma qui la programmazione di interventi per i sentieri dei Monti Aurunci. Il direttore dell’Ente Parco, Giorgio De Marchis, ha annunciato che a breve sarà bandita la gara per la manutenzione e il ripristino della segnaletica lungo tutta la rete che si estende per 250 chilometri. Tenere in ordine la segnaletica significa offrire ai camminatori indicazioni precise, riducendo il rischio di smarrimento e migliorando la fruizione generale.
In parallelo, l’Ente lavora con la Regione Lazio per cercare nuovi finanziamenti destinati alla montagna di Formia. Questi fondi servirebbero a interventi più estesi e a progetti che contemplino anche la sicurezza geologica. Nel 2022, infatti, l’area è stata oggetto di uno studio commissionato al DISTAR dell’Università Federico II di Napoli per capire lo stato della stabilità e evidenziare le criticità più urgenti.
Questi studi forniscono dati necessari per programmare interventi mirati, in grado di prevenire frane o smottamenti lungo i sentieri e le vie di accesso. La gestione della montagna passa anche attraverso questo approccio scientifico, che permette di anticipare problemi e progettare adeguamenti strutturali. Il percorso è quello di una manutenzione duratura, attenta ai dettagli e alle esigenze dell’ambiente.
L’azione prevista include il mantenimento chiaro della segnaletica e l’attenzione alla stabilità del territorio, per prevenire rischi naturali.
Si delinea così un quadro di azioni articolate, che non si limitano alle staccionate o agli interventi stradali ma guardano al complesso ecosistema della montagna. La rete sentieristica, cuore pulsante della montagna di Formia, diventa un patrimonio curato giorno dopo giorno. Il lavoro procede con attenzione per non perdere il legame vivo tra territorio, cultura, natura e comunità che queste montagne rappresentano.
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