La 26ª edizione di pordenonelegge, la festa del libro e della libertà, è stata presentata al parlamento europeo di bruxelles con un evento centrato su un progetto culturale dedicato all’Europa. Il festival, che si svolgerà dal 17 al 21 settembre a pordenone, città Capitale italiana della cultura 2027, porterà in scena oltre 350 eventi con più di 600 protagonisti provenienti da diversi paesi. L’obiettivo è quello di raccontare il presente e i cambiamenti globali attraverso la letteratura, approfondendo temi di attualità e storie europee nelle loro sfumature politiche e culturali.
La sala dedicata ad Altiero Spinelli, sede del parlamento europeo a bruxelles, ha ospitato la presentazione ufficiale di pordenonelegge 2025. Sono intervenuti la presidente del parlamento europeo Roberta Metsola e l’eurodeputato Alessandro Ciriani, figura nota anche per essere stato sindaco di pordenone.
Metsola ha posto l’accento sul valore sociale della lettura e della cultura, sottolineando come i libri diventino strumenti per superare confini e differenze. Ha enfatizzato il ruolo di pordenonelegge nel promuovere un dialogo aperto che unisce i cittadini europei, definendo la cultura come chiave per chiamare i giovani a una partecipazione consapevole.
Ciriani ha invece evidenziato che la regione Friuli Venezia Giulia, con pordenone e gorizia, rappresenta una realtà in crescita per quanto riguarda eventi culturali di rilievo, capaci di elevare il piccolo territorio a nodo di attrazione europea. Il suo discorso ha ricordato come la lettura stimoli la consapevolezza e la riflessione in un momento storico di grandi mutamenti sociali e politici.
Pordenonelegge è ormai un appuntamento fisso nel calendario culturale italiano ed europeo, con un percorso lungo un quarto di secolo. Nato negli anni duemila, il festival si è sviluppato attorno all’idea di connettere letteratura, scienza, giornalismo e riflessioni filosofiche in un confronto aperto sulle trasformazioni del continente.
L’edizione 2025 vuole rinnovare questo impegno, ponendo in primo piano i cambiamenti vissuti dalle nazioni centroeuropee, attraversate da crisi e sfide che riguardano anche la pace nel contesto di conflitti tuttora aperti ai confini orientali. La programmazione prevede incontri con autori internazionali, dibattiti sul futuro dell’Europa, e approfondimenti su temi urgenti come la diffusione dell’intelligenza artificiale.
La presenza di ospiti come l’avvocata iraniana Shirin Ebadi, premio Nobel per la pace, indica una sensibilità particolare verso le lotte per i diritti e la libertà in diverse realtà.
Pordenonelegge mantiene da anni un rapporto stretto con la città di praga, grazie a collaborazioni con la prestigiosa biblioteca Havel e istituti culturali italiani presenti nella capitale ceca. Questo legame ricorda eventi storici come la rivoluzione di velluto e la carta 77, ma si estende anche alle questioni attuali legate alle democrazie europee.
Negli ultimi dieci anni, il festival ha costruito una rete internazionale di iniziative che coinvolgono diverse nazioni, dalla romania alla slovenia, fino a croazia, repubblica ceca e polonia, risalendo dall’area balcanica fino al baltico. Questi scambi linguistici e culturali fanno parte del progetto di pordenonelegge, che nel 2025 rilancerà appuntamenti dedicati alla poesia, incontrando nuovi pubblici e rafforzando il dialogo con le diverse culture dell’Europa centrale e orientale.
L’inaugurazione del festival avverrà con un incontro dedicato a Shirin Ebadi, che evoca l’impegno per i diritti umani a livello globale. Tra gli ospiti in arrivo da paesi colpiti dalla guerra, spicca lo scrittore ucraino Aleksej Nikitin, che con il suo libro racconterà la storia dell’ucraina durante la seconda guerra mondiale, tracciando un parallelo con l’attuale conflitto.
Anche Yaroslav Trofimov, giornalista e scrittore di origine ucraina, porterà la sua testimonianza attraverso un affresco letterario che racconta la città di kharkiv tra guerra e speranza. La rassegna ospiterà inoltre riflessioni sulla Russia contemporanea, con interventi di giornaliste e diplomatici che svelano le dinamiche del regime di putin.
Il programma include saggistica, romanzi e inchieste giornalistiche per offrire una panoramica completa sui temi caldi della politica e della società europea.
Un’importante novità dell’edizione 2025 sarà l’Arena Europa, uno spazio allestito lungo il fiume Noncello, elemento centrale della città di pordenone. Questa tensostruttura, decorata con i colori della bandiera europea, ospiterà parte degli eventi del festival, creando un ambiente che richiama l’identità del continente.
Nel centro storico, per tutta la durata della manifestazione, saranno esposte bandiere europee, a sottolineare il ruolo simbolico di pordenone come capitale della cultura nel 2027. La serata conclusiva del 21 settembre sarà dedicata alla musica, con un concerto corale e orchestrale che vedrà l’esecuzione della nona sinfonia di Beethoven, che contiene l’inno alla gioia, inno ufficiale dell’Unione Europea dal 1985.
Questo evento rappresenta un legame diretto con la capitale europea della cultura 2025, gorizia-nova gorica, preparando il passaggio di testimone tra le due città.
Fondazione pordenonelegge.it, guidata da Michelangelo Agrusti, promuove dal 1999 una manifestazione che pone la libertà al centro della cultura; come sottolineato dal presidente durante la presentazione, la festa si svolge sempre “sull’uscio della storia”, cioè dentro il tempo che viviamo.
Il festival mette insieme diversità e pluralità, ospitando autori e intellettuali provenienti da contesti politici e geografici molto diversi, compresi paesi in guerra o sotto regimi autoritari. La missione è mantenere aperto il confronto, usando i libri come strumenti di libertà e di conoscenza.
Il filo rosso di questa edizione è proprio quello del dialogo europeo, che passa dalle pagine degli scrittori e dai volti dei protagonisti internazionali fino alle strade di pordenone e ai loro spazi dedicati agli incontri e alla musica.
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