Il premio fondazione il campiello ha scelto di conferire la menzione speciale alla carriera per il 2025 a laura pariani, scrittrice e drammaturga di lunga esperienza. L’evento si è svolto a roma, nella sede dell’associazione civita in piazza venezia, durante un incontro dedicato alla presentazione degli autori finalisti della 63esima edizione del premio campiello. La cerimonia ha visto la partecipazione di personalità del mondo della cultura, dell’industria e del giornalismo. La consegna ufficiale del riconoscimento avverrà a venezia, al gran teatro la fenice, il prossimo 13 settembre.
La serata romana ha rappresentato il primo momento di incontro tra gli autori finalisti del premio campiello 2025. Tra gli scrittori presenti spiccavano nomi come marco belpoliti, wanda marasco, monica pareschi, alberto prunetti e fabio stassi, ciascuno con il proprio libro recentemente pubblicato. La conduzione è stata affidata a giancarlo leone, giornalista e manager televisivo noto nel panorama italiano. Il clima dell’evento è stato caratterizzato da un interesse vibrante per le nuove opere, accompagnato da riflessioni sui temi letterari contemporanei e dalla presenza dei vertici della fondazione il campiello e di altre associazioni legate sia al mondo culturale che imprenditoriale.
raffaele boscaini, presidente della fondazione, ha menzionato con particolare attenzione il contributo di laura pariani alla letteratura italiana e all’arte in generale, anticipando la notizia del premio alla carriera. mariacristina gribaudi, presidente del comitato di gestione, e giorgio zanchini, presidente della giuria dei letterati, si sono focalizzati sul valore artistico e culturale delle opere finaliste. La presenza di giuseppe biazzo, presidente di unindustria lazio, e gianni letta, presidente dell’associazione civita, ha sottolineato il connubio fra impresa e letteratura che caratterizza il premio campiello.
Il riconoscimento a laura pariani arriva come riconoscimento a una carriera che supera la sola produzione letteraria. La scrittrice, originaria di busto arsizio e cresciuta a magnago, ha attraversato più forme d’arte, comprendendo anche l’ambito visivo, cinematografico e teatrale. La sua scrittura si distingue per varietà e complessità: ogni opera propone un diverso registro narrativo, senza mai fissarsi su un tono univoco.
Nella sua opera emerge un dialogo costante con la grande tradizione poetica, con riferimenti a dante e ad altre voci che hanno formato il canone letterario. Al tempo stesso, la pariani si è dedicata a raccontare mondi poco esplorati, come quelli degli emigranti, delle classi popolari, di figure marginali e irregolari socialmente. Il risultato è un intreccio di tinte fiabesche, reperti di lingue antiche, presenza dialettale e inflessioni della parlata moderna, con un forte rapporto con la musica popolare e le memorie etnografiche.
Pariani è stata già finalista al premio campiello in quattro occasioni, a partire dal 1998 con “la perfezione degli elastici ”, fino al 2019 con “il gioco di santa oca”. Questo percorso dimostra una tenuta narrativa che ancora oggi la rende una delle figure più significative del panorama letterario italiano contemporaneo. Il 9 settembre uscirà in libreria il suo nuovo lavoro “primamà”, edito da la nave di teseo.
Dopo la serata di roma, prende avvio il tradizionale tour letterario del premio campiello. Tra giugno e luglio saranno visitate ben 13 città italiane, organizzando incontri e presentazioni in luoghi pubblici di rilievo. La prima tappa si terrà il 19 giugno al porto storico di civitavecchia, seguita da eventi al teatro olimpico di vicenza, e poi a treviso e pavullo nel frignano, rispettando orari ben precisi per ogni appuntamento.
Il tour proseguirà nei primi giorni di luglio con soste a brindisi, bisceglie e alberobello. A metà mese sono previste serate a jesolo, lido di venezia e perugia. L’ultima parte del calendario comprende appuntamenti ad asiago e folgaria. Tutte queste occasioni servono a portare i libri finalisti e il confronto con gli autori in contesti oltre il tradizionale circuito editoriale, coinvolgendo un pubblico più ampio e variegato.
Il premio campiello nasce nel 1962 su iniziativa degli industriali del veneto. Da allora si è distinto per mantenere un rapporto stretto e continuo tra il mondo dell’impresa e quello della cultura. La fondazione che oggi cura la manifestazione è formata dalle sette associazioni industriali venete e da un’organizzazione della confindustria regionale.
Questa particolare sinergia ha permesso al premio campiello di affermarsi come una delle competizioni letterarie più importanti in italia, capace di dimostrare che il sostegno economico industriale può concretamente sostenere l’attività culturale. La storia di questa collaborazione racconta come la cultura non sia un settore isolato, ma parte di un tessuto sociale complesso e interconnesso con l’economia. Il premio continua a rappresentare uno spazio prestigioso per la letteratura italiana, attirando scrittori riconosciuti e pubblico attento.
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