Un nuovo progetto di ricerca è stato lanciato a Napoli per valutare in modo scientifico le conseguenze dell’afflusso turistico sulla città. L’iniziativa, denominata NA VITA, punta a costruire un modello capace di monitorare i flussi turistici e le ricadute sociali ed economiche, con l’obiettivo di trovare un equilibrio tra sviluppo turistico e qualità della vita dei residenti.
Il progetto NA VITA è stato presentato presso la sede della Fondazione Quartieri Spagnoli ETS – FoQus, realtà impegnata da anni nel sociale a Napoli. A guidare il lavoro è Almaviva Digitaltec, azienda del gruppo Almaviva specializzata in soluzioni digitali, che ha sviluppato questo modello all’avanguardia. La collaborazione tra l’ente locale e la società tecnologica sottolinea un interesse reale a mantenere un dialogo diretto con chi vive il quartiere, raccogliendo informazioni e dati in modo puntuale.
NA VITA si basa su un metodo che combina tecnologia e ascolto della comunità, per valutare con rigore scientifico come il turismo intensivo influisca sulla vita urbana. Il progetto ha come scopo principale quello di costruire strumenti digitali utili alle amministrazioni pubbliche per gestire il turismo in modo consapevole, senza sacrificare il benessere dei cittadini.
Al centro dell’attività c’è un lavoro di ricerca articolato su più fronti. Da un lato ci sono i questionari somministrati direttamente agli abitanti dei quartieri napoletani, strumento fondamentale per raccogliere impressioni e percezioni sul fenomeno turistico. Dall’altro, l’analisi si avvale di indicatori sintetici e coefficienti d’impatto che incrociano dati ufficiali e simulazioni, con lo scopo di capire le connessioni tra il turismo e le trasformazioni urbane.
Questa doppia chiave d’interpretazione, quantitativa e qualitativa, permette di mettere in evidenza i nodi critici del territorio e di dar corpo a una valutazione puntuale del fenomeno. L’approccio cerca di cogliere non solo la dimensione economica delle presenze turistiche, ma anche gli effetti su ambiente, mobilità, uso degli spazi pubblici e vita quotidiana.
Il progetto NA VITA si trova ora nella fase di perfezionamento e sperimentazione. L’intento è che diventi un punto di riferimento per le amministrazioni comunali e gli stakeholder locali, aiutandoli a prendere decisioni basate su dati reali e puntuali. Attraverso questo modello digitale sarà possibile programmare interventi mirati, capaci di garantire coexistence positiva tra visitatori e residenti.
Il tema è centrale, soprattutto per città come Napoli dove il turismo ha assunto un ruolo trainante. La sfida è evitare che l’aumento dei flussi si traduca in sovraffollamento e disagio per chi vive nei quartieri, mantenendo allo stesso tempo attrattività e ricadute economiche. Un equilibrio difficile ma necessario per tutelare il tessuto urbano e sociale.
Aniello Ciervo, CTO di Almaviva Digitaltec, ha sottolineato il significato del progetto: “Abbiamo voluto costruire un ponte tra ricerca, tecnologia e realtà urbana”. Il modello NA VITA, pur nato con Napoli come territorio pilota, punta a diventare uno strumento replicabile in altre città a vocazione turistica.
Ciervo ha evidenziato come gestire l’overtourism sia una esigenza globale e che lo sviluppo turistico vada accompagnato da una maggiore consapevolezza delle possibili conseguenze negative. Solo così, ha spiegato, sarà possibile crescere in modo aperto e accogliente senza perdere il controllo delle dinamiche di impatto.
NA VITA è sostenuto dal Consorzio interuniversitario iNEST – Interconnected Nord-Est Innovation Ecosystem – nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza , nello specifico sotto lo Spoke 6 dedicato a Tourism, Culture and Creative Industries. Il coordinamento scientifico porta la firma dell’università Ca’ Foscari Venezia.
Questo inserimento nel PNRR dimostra come la tematica del turismo sostenibile abbia un peso rilevante nel programma nazionale di rilancio economico e sociale. Il progetto nazionale si propone di integrare tecnologie digitali all’interno di strategie concrete per lo sviluppo culturale e turistico, puntando proprio su modelli come quello di NA VITA che cercano di restituire una fotografia fedele della realtà urbana.
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