Un evento artistico unico si sta svolgendo a Napoli al museo e real bosco di Capodimonte con l’esposizione di due capolavori del Caravaggio, mai visti insieme fino ad oggi. Dal 24 luglio al 2 novembre, il pubblico potrà ammirare “Ecce Homo” proveniente dal museo del Prado di Madrid in dialogo diretto con “La flagellazione di Cristo” custodita proprio a Capodimonte. L’iniziativa celebra i 2500 anni della città partenopea e segna un momento di grande rilievo culturale per la scena artistica italiana.
L’opera “Ecce Homo“, attribuita al Caravaggio e riscoperta nel 2021, è di recente entrata nel corpus ufficiale del pittore. Il dipinto riprende una scena suggestiva, carica di tensione emotiva, realizzata negli stessi anni del maestro lombardo a Napoli, tra il 1571 e il 1610. Si tratta di un quadro che ha suscitato interesse scientifico e mediatico in tutto il mondo per la sua autenticità e il suo valore artistico.
Il dipinto è conservato al museo del Prado in Spagna ma può lasciare il paese soltanto in occasioni eccezionali. L’esposizione a Napoli è l’unica tappa italiana prevista prima del ritorno al Prado, segnando un momento di eccezionale rilevanza per la città. Il fatto che “Ecce Homo” venga esposto accanto alla “Flagellazione di Cristo“, opera già presente a Capodimonte e proveniente dalla chiesa di San Domenico, rende l’incontro ancora più interessante. Entrambi i dipinti sono stati realizzati in un periodo simile, eppure raramente si sono potuti vedere faccia a faccia.
“La flagellazione di Cristo” è una delle opere più importanti conservate a Napoli, anche perché custodita nei locali del museo e real bosco di Capodimonte grazie al fondo edifici di culto. L’opera racconta in maniera intensa il momento della sofferenza di Cristo, con la pennellata vigorosa del Caravaggio che cattura ogni singola espressione e gesto. Quadro eseguito in un periodo tra la fine del 1500 e l’inizio del 1600, si inserisce profondamente nel contesto storico e religioso della città.
Napoli a quel tempo pulsava di fermenti artistici e religiosi. Caravaggio si trovava nel cuore di questa realtà e l’opera diventa testimonianza diretta di quell’ambiente, con la sua luce drammatica e il realismo crudo. Vedere ora “La flagellazione di Cristo” esposta insieme all'”Ecce Homo” proveniente dalla Spagna, significa rivivere quel contesto storico con nuovi occhi. È come se due capitoli di un medesimo racconto artistico si riunissero dopo secoli di lontananza.
L’iniziativa “Doppio Caravaggio“, curata dal museo e real bosco di Capodimonte, prevede proprio questa accoppiata straordinaria. Dopo la mostra “Caravaggio 2025” a Roma, pensata per il Giubileo, la “Flagellazione di Cristo” è tornata a Napoli non da sola ma accompagnata dall'”Ecce Homo” spagnolo. Un prestito raro e prezioso ottenuto grazie alla collaborazione con il ministero della cultura spagnolo, il museo del Prado e il proprietario del dipinto.
Eike Schmidt, direttore del museo di Capodimonte, ha sottolineato il ruolo centrale di questo evento che permette al pubblico di vivere un confronto diretto tra le due opere del Caravaggio. Il progetto si inserisce nel contesto delle celebrazioni per i 2500 anni di Napoli e si avvale del supporto del Comune partenopeo e della direttrice artistica di Napoli 2500, Laura Valente. Questa mostra accresce l’attrattiva culturale della città, inserendosi inoltre in un percorso di rinnovamento degli spazi espositivi di Capodimonte.
Questo doppio appuntamento è anche il frutto di un’articolata rete di collaborazioni istituzionali. Il ministero della cultura spagnolo ha concesso il quadro per una sola occasione speciale fuori dai confini nazionali. Il museo del Prado ha accolto la richiesta con l’intento di valorizzare l’opera in un contesto storico-artistico vicino a quello della sua origine.
Dal canto suo, il museo e real bosco di Capodimonte continua a lavorare per affermarsi come centro di riferimento in Italia e in Europa, puntando su prestiti di alto profilo e su eventi di grande richiamo. Lo scambio culturale tra Spagna e Italia risalta sotto i riflettori nel 2025 grazie a questo evento. L’attenzione alla promozione e all’organizzazione dell’esposizione ha visto anche il contributo diretto del sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, e di altre figure istituzionali locali coinvolte nella valorizzazione del patrimonio cittadino.
La mostra rappresenta quindi un’occasione rara per chiunque desideri comprendere meglio il Caravaggio e il contesto artistico del suo tempo, permettendo di osservare due opere cruciali nella storia della pittura europea, finalmente visionabili assieme nel loro luogo d’origine.
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