La regione Abruzzo vede un leggero aumento di popolazione nei territori montani considerati a rischio spopolamento. Questo movimento si verifica a partire dal 2021, anno in cui è stata varata la legge regionale 32, nota come “legge per la montagna“. Questa normativa ha introdotto una serie di misure mirate a sostenere i piccoli comuni montani, attraverso incentivi economici diretti alle famiglie, ai nuovi residenti e alle imprese. Il report del Comitato per la Legislazione del Consiglio regionale mette in luce i primi risultati di questa iniziativa.
La legge regionale 32, approvata il 21 dicembre 2021, si concentra su alcune aree cruciali per evitare lo spopolamento dei borghi in Abruzzo. Interviene tramite assegni mensili per la natalità, incentivi per chi decide di trasferirsi in questi territori e contributi alle nuove attività imprenditoriali nate all’interno dei comuni montani. A questi si affiancano i rimborsi delle rette scolastiche, aggiunti recentemente, per sostenere le famiglie con figli che frequentano scuole in questi luoghi.
Il provvedimento riguarda 176 comuni con popolazioni sotto i 3mila abitanti, compresi in diverse province dell’Abruzzo. Il fine è mantenere vive queste realtà che spesso rischiano di perdere risorse umane e servizi. Il meccanismo di incentivo è costruito per favorire la permanenza e l’arrivo di giovani famiglie, oltre che per stimolare una piccola rinascita economica locale.
Tra il 2022 e il 2024, il Comitato ha erogato circa 11 milioni di euro in incentivi. Di questi, 8,3 milioni sono destinati ai nuovi residenti, quasi 2,7 per assegnare assegni di natalità e il resto alla promozione delle attività commerciali e agricole nelle aree montane. Si registra dunque un impegno finanziario significativo, che ha già mostrato qualche risultato.
Il monitoraggio del Comitato indica un aumento di quasi mille abitanti nei comuni montani aderenti alla legge, un segnale importante visto il precedente trend negativo. Le nuove aperture di imprese rappresentano un altro passo avanti: 11 imprese nel 2022 e 19 nel 2023. Oltre il 70% di queste si è concentrato su commercio e servizi, mentre il resto ha investito nel settore agricolo.
Il Comitato per la Legislazione del Consiglio regionale, guidato dalla consigliera Carla Mannetti, ha lavorato nell’ultimo anno coinvolgendo direttamente i sindaci, rappresentanti della Regione e altre realtà come Uncem, Anci e Snai. Sono state tenute 22 audizioni che hanno permesso di raccogliere dati e suggerimenti utili per il miglioramento della legge.
La presidente Mannetti ha annunciato che già entro settembre organizzerà una giornata di confronto con tutti gli attori interessati. “L’obiettivo è aggiornare e rafforzare il testo normativo, adeguandolo alle esigenze che emergono sul territorio”. Il coinvolgimento di amministratori locali e strutture regionali indica la volontà di costruire un intervento che vada oltre le misure iniziali per sostenere i piccoli comuni montani.
La possibilità di ottenere il rimborso per le rette scolastiche, introdotta nel 2023, rappresenta un esempio concreto di come la legge evolva per rispondere a bisogni emergenti. In quel primo bando sono stati 42 i richiedenti, e 35 gli studenti beneficiari del contributo, dimostrando la richiesta di aiuti anche in ambito educativo.
Il filo conduttore rimane ricostruire una base solida per la vita di questi luoghi, oggi messi spesso in crisi da migrazioni interne e da un calo delle nascite. Le misure adottate dall’Abruzzo potrebbero fornire un modello replicabile in altre zone montane italiane, verso nuove strategie di tutela e rimessa in moto delle comunità montane.
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