L’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello Rega, ucciso a Roma nel luglio 2019, torna al centro dell’attenzione con una nuova condanna per Gabriele Natale Hjorth. La Corte d’assise ha infatti ridotto di alcuni mesi la sentenza nei confronti di Hjorth, già ritenuto responsabile dell’omicidio con ferite da coltello. Questo aggiornamento arriva a seguito di un terzo processo di appello e di una decisione della Corte di cassazione che si era espressa sul trattamento della pena.
La sentenza di condanna e la riduzione della pena per hjorth
Nel terzo processo di appello, i giudici dell’Assise di Roma hanno modificato la pena per Gabriele Natale Hjorth, stabilendo una condanna a 10 anni, 11 mesi e 25 giorni. Questa sentenza segna una riduzione rispetto agli 11 anni e 4 mesi decisi nel secondo grado di giudizio, chiamato appello bis. La riduzione è stata disposta a seguito della richiesta della procura generale, la quale ha ottenuto una revisione della durata della pena. Si tratta di un significativo passaggio giuridico che agisce solo sulla parte sanzionatoria, senza mettere in discussione la responsabilità del condannato.
Valutazioni precise sulla riduzione
Questa riduzione risponde a valutazioni precise sulle circostanze del caso e sui parametri stabiliti da sentenze superiori, fornendo una risposta più calibrata in termini di anni di detenzione. Il processo ha mantenuto la conferma della colpevolezza di Hjorth per l’omicidio del vicebrigadiere, rigettando quindi possibilità di revisione della responsabilità penale.
La sentenza della cassazione e il nuovo processo di appello
Il 12 marzo 2025 la Corte di cassazione si era pronunciata sull’affaire, dichiarando definitiva la colpevolezza di Hjorth ma disponendo un nuovo processo di appello limitatamente al trattamento sanzionatorio. L’alta corte quindi ha escluso ogni revisione della sentenza in primo e secondo grado su chi fosse il responsabile dell’omicidio. Ha invece ordinato una revisione del computo della pena, per questioni legate alla sua congruità e correttezza giuridica.
Questa decisione ha puntato a separare chiaramente responsabilità e durata della pena, favorendo una nuova valutazione della condanna senza riaprire la fase sul merito dei fatti. Il processo si è concentrato su una diversa applicazione delle norme, tenendo conto delle richieste delle parti e delle osservazioni del tribunale di cassazione.
La situazione di gabriele natale hjorth e il contesto del delitto
Gabriele Natale Hjorth si trova attualmente ai domiciliari mentre si svolge questa fase del procedimento. La vicenda ruota intorno alla morte violenta di Mario Cerciello Rega, vicebrigadiere dei carabinieri, accoltellato a Roma nel luglio del 2019 a seguito di una lite. L’omicidio aveva suscitato grande attenzione mediatica e sociale, per la ferocia dell’aggressione e il ruolo istituzionale della vittima.
Un caso sempre più discusso
Il processo ha visto diverse fasi e sentenze, con condanne e appelli a confermare l’esito e la gravità del delitto. L’attenzione pubblica si è concentrata sia sulla figura di Hjorth che sulle circostanze in cui è avvenuto il delitto e la dinamica dei fatti durante la notte tra il 25 e il 26 luglio 2019.
Il caso resta uno dei più discussi nel panorama giudiziario italiano degli ultimi anni, con un’attenzione anche verso le discussioni sull’adeguatezza delle pene e il ruolo delle accuse in fase processuale.
La decisione del tribunale d’appello, che riduce leggermente la pena, rappresenta un nuovo capitolo nella vicenda giudiziaria di questa vicenda, confermando comunque la serietà dell’imputazione e la pena significativa imposta a Hjorth per l’omicidio del vicebrigadiere Cerciello Rega.