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Rinviata a giudizio a latina la figlia accusata di omicidio volontario aggravato del padre

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Lunedì 3 ottobre 2025 inizierà davanti alla corte d’assise di latina il processo a carico di aurelia porcelli, 38 anni, accusata di aver accoltellato il padre lo scorso settembre. Il fatto risale alla mattina del 22 settembre 2024, quando guido porcelli, 67 anni, fu gravemente ferito all’addome e ricoverato in rianimazione all’ospedale santa maria goretti di latina. Dopo oltre un mese di sofferenze, l’uomo è morto per le complicanze della ferita riportata. Il giudice per l’udienza preliminare di latina ha disposto quindi il rinvio a giudizio per omicidio volontario aggravato.

La decisione del giudice e la posizione della difesa

Durante l’udienza preliminare tenutasi ieri pomeriggio, il pubblico ministero marco giancrostofaro ha richiesto formalmente il rinvio a giudizio per aurelia porcelli. La difesa, rappresentata dall’avvocato daniele giordano, ha invece avanzato due richieste sostanziali: l’esecuzione di una perizia di natura biologica e psichiatrica sulla donna e la riqualificazione del reato da omicidio volontario aggravato a omicidio preterintenzionale. Le richieste sono state esaminate nel corso di una lunga camera di consiglio, al termine della quale il giudice laura morselli ha rigettato entrambe, stabilendo che il processo si svolgerà sotto l’accusa originale. Non è stato quindi autorizzato l’incidente probatorio che avrebbe valutato la situazione psichiatrica di porcelli prima del dibattimento.

Il quadro dei fatti e il ricovero dei protagonisti

La vicenda è iniziata la mattina del 22 settembre 2024, quando guido porcelli dormiva nella sua abitazione di latina. La figlia, affetta da disturbi psichiatrici noti ai familiari, lo ha colpito con una coltellata all’addome. Subito dopo, l’uomo è stato trasportato d’urgenza all’ospedale santa maria goretti e ricoverato nel reparto di rianimazione con prognosi riservata. Dopo oltre un mese di sofferenza, guido porcelli è morto per complicanze causate dalla ferita.

Nel frattempo, aurelia porcelli era stata sottoposta a fermo e trattenuta nel reparto di psichiatria dell’ospedale di latina. La sua detenzione in stato di arresto proseguiva in ospedale fino a quando, in una fase successiva, la donna è riuscita a fuggire, facendo perdere le proprie tracce. Le forze dell’ordine, con una operazione concentrata a roma, l’hanno identificata e catturata nei pressi della zona di trionfale, conducendola poi in carcere a rebibbia.

La reazione del tribunale e le successive fasi del procedimento

Con il rinvio a giudizio disposto dal giudice morselli, il procedimento entra ora nella fase dibattimentale davanti alla corte d’assise di latina. L’accusa muove verso aurelia porcelli l’imputazione di omicidio volontario aggravato, quindi il tentato omicidio originario si è trasformato in ipotesi più grave per la morte del padre.

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Nel corso del processo, è atteso il confronto tra accusa e difesa riguardo agli elementi psichiatrici della donna e alla dinamica dell’aggressione. In aula, il pubblico ministero ha ribadito la gravità del reato, mentre la difesa cercherà probabilmente di evidenziare la condizione mentale della donna al momento del fatto.

L’avvio del processo è fissato per l’inizio di ottobre 2025 e il tribunale dovrà valutare con attenzione ogni aspetto del caso, che ha scosso la comunità di latina e portato all’attenzione problemi delicati legati al malessere psichico e alla sicurezza familiare.

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